LA STORIA DEL MADE IN ITALY: MV AGUSTA
di Stefania Salemme
La MV Agusta
viene fondata nel 1907 dal conte Giovanni Agusta e, fin
dall’inizio della sua attività, l’azienda si dedica al settore
dell’aeronautica. La sede della società è una zona di campagna
vicino Varese, in località Cascina Costa. Dopo la morte del suo
fondatore, avvenuta nel 1927, l’azienda ha conosciuto momenti di
forte crisi che ha portato ad un improvviso cambiamento nella
produzione. Si pensa quasi subito ad orientarsi al settore
motociclistico, ma la seconda guerra mondiale e la successiva
occupazione da parte dei tedeschi dello stabilimento, mettono
ancora una volta in ginocchio l’azienda e tutti i suoi
dipendenti. Subito dopo la guerra, in seguito all’embargo
americano che proibiva la costruzione in Europa di qualsiasi
macchina volante, Domenico Agusta, subentrato a suo padre,
decide di risollevare le sorti della sua azienda fondando la
Meccanica Verghera (da cui il nome MV); la MV continua a
dedicarsi alle moto ed ha come sede Samarate, in provincia di
Varese. Il 1945 è l’anno che vede a battesimo la prima MV Agusta,
la 98, costruita in due versioni diverse: quella turismo e
quella economica. Nel 1946 la MV si affaccia per la prima volta
al mondo delle corse mettendo in campo la sua 98. La casa
automobilistica non punta sulla velocità, ma sulla regolarità
riuscendo ad infilare un successo dietro l’altro, tanto da
riuscire in brevissimo tempo a costruire un nuovo modello 98
versione sport.
Le
caratteristiche di questa moto si rivelano ben presto
sorprendenti: motore più potente, telaio più corto, assetto
ribassato e forcella telescopica. Al salone di Milano, nel 1947,
la Mv Agusta si presenta con due nuovi prototipi: la 98 lusso,
dotata di un motore di due tempi a due cilindri di 125cc ed un 4
tempi monocilindrico di 250cc. L’anno successivo la Mv partecipa
al campionato italiano 125 con la 125 a tre marce. Nel 1949,
invece, è stata progettata e messa in commercio la 125
telescopica, che racchiude le prestazioni della 98 e della 125.
Gli anni cinquanta sono stati caratterizzati da una stagione di
strepitose vittorie nel settore agonistico. In questi stessi
anni viene prodotta la 500 turismo quadricilindrica e la 125
Motore Lungo. Nel 1953 viene introdotta sul mercato la 125
Pullman dando vita da una serie di altri modelli campioni quali
la 124 Monoalbero e la 175 css detta disco disco volante per la
sua caratteristica forma del serbatoio. Nella seconda metà degli
anni cinquanta il settore motociclistico conobbe una seconda
profonda crisi, ma anche stavolta Domenico Agusta riuscì ad
avere il coraggio di agire in controtendenza investendo
sull’innovazione e l’avanguardia. I cambi idraulici progressivi,
i nuovi sistemi di lubrificazione ed i motori a sei cilindri,
costituirono una prima fase di rinascita.
Nel 1956 viene
messa sul mercato la 83, una moto poco veloce, ma adatta al
trasporto di due persone nei percorsi cittadini. Nel 1959
l’introduzione di un sofisticato sistema di lubrificazione
consente all’azienda di estendere la propria garanzia fino al
limite increcibile di centomila chilometri. Gli anni sessanta
vedono il progressivo consolidarsi sul mercato delle auto, e la
Mv dimostra ancora una voltaq la sua audacia producendo la prima
maximoto di serie con un motore a quattro cilindri, la 600.
Questo modello viene sempre più perfezionato fino a culminare
nella 750s America, capace di raggiungere una velocità massima
di 220 km/h. Alla fine degli anni sessanta arriva nella casa
varesina un pilota dalla faccia impertinente: Giacomo Agostini
che, dal 1967 al 1973, vince ininterrottamente il campionato del
mondo con la 350 e la 500 prima a tre e poi a quattro cilindri.
Con gli anni settanta si apre un’ennesima stagione di crisi per
la casa motociclistica famosa per l’esclusivo made in Italy: ciò
si deve in parte alla morte del conte Domenico Agusta ed in
parte a problemi gestionali. La produzione cala drasticamente ed
in due anni vengono messi sul mercato solo due modelli: la 350
con allestimenti scrambler e la 750 con allestimento sport e
gran turismo.
L’ultima
vittoria nelle competizioni agonistiche avviene il ventinove
agosto del 1976 con il grande Giacomo Agostini alla guida. Il
progressivo declino della MV culmina negli anni ottanta quando
lo stabilimento di Cascina Costa viene definitivamente chiuso.
Nel 1986 vengono messi all’asta tutti i prototipi che avevano
fatto la storia della casa motociclistica e solo grazie ad un
gruppo di lavoratori il Gla, si è potuto allestire un piccolo
museo con i pochi reperti rimasti.
Il 1992 è l’anno
in cui si sente nuovamente parlare di Mv Agusta poichè il gruppo
Cagiva Motor dei fratelli Castiglioni rivela di avere acquisito
il marchio. Il progetto di rinascita è capitanato da un
coraggioso Massimo Tamburini che, rispettando le peculiarità
della Mv Agusta, decide di costruire un motore a quattro
cilindri frontemarcia. Questo motore, tutto made in Italy,
possiede valvole radiali, cambio estraibile, ed un comando a
catena. A questo quadricilindri da 750cc viene accostato un
telaio bicolore dalla struttra esile: nasce così nel 1997 la F4
rossa ed argento.Tamburini fa presto comparire sul mercato una
Naked e La Brutale ottenendo un enorme successo di vendite.
Parallelamente alla produzione in serie viene anche creato un
settore di edizioni limitate: la F4 serie oro, la Brutale serie
oro, la F4 Senna ( in onore del pilota di F1 Ayrton Senna), la
F4 SPR, la F4 Tamburini, la F4 Agostini, la F4 Claudio
Castiglioni e l’ultima nata, la F4 312Rche riesce a raggiungere
una velocità di 312 KM/h.
I primi anni del
2000 sono stati difficili e solo nel 2004, grazie all’accordo
con la malese Proton, il gruppo MV Agusta ha potuto riprendere
in pieno la sua attività. Attualmente, secondo indiscrezioni, la
casa veresina potrebbe fare ritorno alla Superbike sotto la
supervisione di Giacomo Agostini e Virginio Ferrari. Il 15
luglio scorso la statunitense Harley Davidson ha acquisito i
marchi MV Agusta e Cagiva per un totale di settanta milioni di
euro. Claudio Castiglioni resterà presidente ed anche Massimo
Tamburini continuerà a guidare il team di disegnatori. Ecco che
uno dei marchi storici del made in Italy diventa a stelle e
strisce!
Stefania Salemme |
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