PERCEPIRE LA PROFONDITÀ E IL
MOVIMENTO
Problemi di organizzazione percettiva
alla guida
di Maria Giovanna Napoletano
Il
nostro sistema nervoso si avvale, per elaborare gli stimoli dati dal
mondo esterno, di informazioni e di indizi sensoriali aggiuntivi a
quelli che fornisce l’ambiente. Le informazioni relative alla profondità
possono essere di tipo:
-
monoculare: provenienti da
un solo occhio;
-
binoculare: relative a
entrambi gli occhi e poi confrontate tra di loro.
Ciò che può essere causa di incidenti
stradali è la difficoltà data dal processo di accomodazione ovvero la
messa a fuoco di un oggetto da parte del cristallino e che può variare a
seconda della distanza dell’oggetto. Si deve comunque tener presente che
le difficoltà nella messa a fuoco di oggetti aumentano se gli stimoli
non risultano statici ma piuttosto tridimensionali.
Mentre si è alla guida, capita spesso di
imbattersi in stimoli in movimento come altre auto, animali, pedoni: è
proprio in questo caso che si può notare come la capacità di saper
riconoscere gli stimoli in movimento dipenda dalla differenza tra
distanza assoluta e distanza relativa sulla retina. Alcuni
stimoli vengono percepiti come stabili quando la loro distanza relativa
resta immutata (per esempio, leggendo un libro le parole stampate hanno
una posizione che cambia solo quando noi muoviamo gli occhi ma la loro
posizione relativa resta stabile, costante); è quando però il movimento
degli occhi e il movimento assoluto degli oggetti differiscono che si
percepisce il movimento.
Un problema particolare, tuttavia, che può
presentarsi in strada è quello della percezione del movimento di un
oggetto o di uno stimolo che è in realtà immobile. Un esempio è
fornito dall’effetto autocinetico: l’illusione, cioè, che deriva
quando guardando in maniera continua un punto luminoso fisso, nel buio,
si ha l’impressione che si muova (si pensi alle strade illuminate solo
dai catarifrangenti) o ancora si può far riferimento all’effetto
illusione del treno che si verifica quando ci si trova su un treno
(o un’auto) e fissando un treno posto accanto diviene difficile
distinguere immediatamente quale dei due si sposta per primo.
Queste difficoltà percettive sono riferite
anche al rapporto dello stimolo con lo sfondo basato sulla illuminazione
e sulla velocità del movimento percepito: è, quindi, il caso della
percezione della profondità. In questo ambito è importante
l’articolazione figura-sfondo che mette in relazione ogni stimolo
percepito ad uno sfondo, in modo da mettere in risalto la figura come
contorno definito che permette così la contrapposizione ad uno sfondo
indeterminato. Studiosi della teoria Gestaltica hanno ipotizzato dei
principi che guidano la nostra percezione degli stimoli sensoriali che
si presentano nella quotidianità:
-
principio di vicinanza:
tendenza a raggruppare elementi tra loro vicini;
-
principio di somiglianza:
tendenza ad unificare elementi simili;
-
principio di chiusura: si
percepiscono come unità elementi che tendono alla chiusura;
- principio di
continuità e pregnanza: tendenza a scegliere la linearità e la
semplicità piuttosto che la complessità.
Maria Giovanna Napoletano |