Internet e telefonia mobile: rischi e potenzialità nell’era
digitale
di Maria Giovanna Napoletano
Negli ultimi anni sono state condotte diverse indagini sul tema dei
consumi mediali da parte dei più giovani, al fine di raccoglierne e
definirne i profili comportamentali. Appare chiaro che Internet e
telefonia mobile offrono grandi vantaggi, favoriscono facile accesso a
risorse educative, permettono il dialogo e il contatto tra diverse
culture ma aprono anche la strada a molti rischi potenziali che,
soprattutto nell’infanzia e nell’età adolescenziale, non devono essere
sottovalutati.
Fatti episodici che, tuttavia, sono sempre più diffusi, suggeriscono
che i minori sono molto vulnerabili a rischi potenziali della Rete e
dell’utilizzo della telefonia, entrambi strumenti caratterizzati
dall’anonimato e da una grande facilità di accesso ai contenuti.
La cyber pedofilia rappresenta uno dei maggiori rischi per i minori
in Rete. In genere, il pedofilo seleziona la propria vittima con un
comportamento definito “cruising” che si caratterizza per il tentativo
di stabilire un contatto con il bambino e una relazione affettivamente
più o meno rilevante, per poi spingerlo a contatti sessuali. Il fenomeno
della pedo pornografia ha assunto dimensioni preoccupanti: come rivela
l’indagine condotta da Stop – It, i bambini vengono adescati tramite la
cosiddetta tecnica del “grooming”, un metodo usato per manipolare il
bambino in modo che l’abuso possa avvenire sotto il massimo controllo
dell’abusante.
Colui che abusa cura (grooms) la vittima, inducendo gradualmente il
bambino a superare le resistenze attraverso tecniche di manipolazione
psicologica. Il grooming viene anche usato per far tacere il bambino
dopo l’abuso. Questa tecnica è utilizzata in Internet soprattutto nelle
chat, forum e newsgroup.
Come affermato nella Nona edizione del Rapporto Nazionale sulla
Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza: “Le caratteristiche della
Rete appaiono contraddittorie.
Se da un lato è lo spazio dello scambio, della conoscenza,
dell’incontro, dall’altro rischia di essere un luogo di solitudine, di
persone sole che stanno davanti al proprio pc o al display del
telefonino. La si potrebbe definire una solitudine troppo rumorosa
come quella del titolo di un romanzo di Hrabal o, utilizzando una figura
retorica come l’ossimoro, una forma di socializzazione solitaria”.
Maria Giovanna Napoletano
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