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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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OGM tra verità e scenari futuri

di Leonardo Meroi

Avendo analizzato gli aspetti positivi e generali sugli OGM nel corso del master ci soffermeremo su procedimenti, aspetti negativi e presunte verità che rimangono celate dietro a questi alimenti

Gli Organismi Geneticamente Modificati sono da anni al centro di un dibattito che ha letteralmente visto la formazione di due schieramenti in merito alla loro sicurezza e genuinità. C’è chi sostiene che siano il cibo del futuro in quanto si potrà aumentare la produzione di cibo per risolvere il problema della fame nel mondo, ma anche chi dice che non vengono prodotti con criteri di sicurezza adeguati e che non si potrebbe prevederne gli effetti sia sulla salute dell’uomo sia sull’ambiente naturale.  Il procedimento generale di creazione di un OGM ( attraverso il metodo del dna ricombinante ) consiste in diverse fasi:

• Identificazione del nuovo tratto per creare un OGM bisogna avere chiaro quale tipo di gene si vuole che abbia la pianta o animale,  individuando quali organismi lo possiedono in natura. Una volta identificato il tratto lo si deve separare dal resto del dna mediante gli enzimi di restrizione che, riconoscendo precise sequenze di nucleotidi di dna, “tagliano” e  “incollano” la medesima nel dna di un vettore; un esempio è l’enzima ligasi divenuto fondamentale per l’ingegneria genetica.

• Inserimento del nuovo tratto per inserirlo nell’organismo desiderato si utilizzano dei vettori , solitamente virus o plasmidi , in cui al loro dna viene aggiunto il nuovo tratto tagliato e incollato dagli enzimi di restrizione; se ad esempio si vuole che il gene si manifesti in un determinato momento della crescita dell’organismo si deve inserire prima del gene stesso una sequenza detta promotore (può essere attiva o spenta) e farla attivare al momento opportuno. Inoltre essi possono conferire resistenza ad alcuni antibiotici come l’ampicillina e tetraciclina. I plasmidi, che sono i vettori più usati e si trovano all’interno di batteri, devono avere delle caratteristiche ben definite per poter essere utilizzati:

1)      Dimensioni ridotte in quanto sono più stabili.

2)      Gene marker che permette di identificare le cellule aventi il transgene tra le cellule ospiti; questi geni conferiscono al plasmide resistenza agli antibiotici e sono di fondamentale importanza perché senza di questi la cellula del batterio non sarebbe in grado di sopravvivere in colture in cui è presente un antibiotico.

3)      Siti di clonaggio multipli che vengono riconosciuti automaticamente dagli enzimi di restrizione.

L’inserimento del gene si può realizzare con svariate tecniche tra le quali spiccano:

 

1)      Agrobacterium → è un batterio che ha la capacità naturale di penetrare e integrarsi al genoma  delle piante;  il tipo Tumefaciens possiede un particolare plasmide denominato TI che, provocando infezioni tumorali alle piante in cui viene iniettato, si deve sostituire con il gene da inserire nella pianta facendogli così perdere la capacità di provocare tumori e trasformandolo in un vettore ideale. Il tipo Rhizogenes possiede invece un plasmide chiamato RI che integrandosi con il genoma di una pianta può trasferirle la capacità incontrollata di produrre radici, semplificando alla pianta la rigenerazione.

 

2)      Coniugazione batterica → trasferimento di materiale genetico tra due cellule batteriche mediante  contatto cellula-cellula ovvero di un pilo ovvero un ponte citoplasmatico attuato dalla cellula donatrice ( fattore F+) che si lega a quella ricevente ( fattore F-) e permettendo il trasferimento del materiale genetico desiderato tramite replicazione.

 

3)      Trasformazione batterica → trasferimento di frammenti di dna per  lisi o estrazione chimica da una cellula donatrice a una cellula recettrice ( solo alcuni batteri possono trasferire dna naturalmente altri sono geneticamente modificati per farlo); la regione di dna va quindi a sostituirsi nella regione cromosomica omologa.

 

4)      Trasduzione genetica → trasferimento di dna da un batterio ad un altro mediante un fago o virus; nel ciclo litico i fagi inseriscono il proprio dna nella cellula batterica che rimarrà inglobato all’interno di un capside insieme al dna della cellula; quindi in un’infezione successiva il virus inserisce il frammento di dna batterico nel cromosoma ospite.

 

5)      Microiniezioni → tecnica valida specialmente su cellule animali consiste nel trasferimento di piccole quantità di dna con una micro siringa all’interno dell’oocita fecondato; integrato nella cellula uovo che viene poi trasferita all’interno di una cellula ricevente, darà origine ad un animale transgenico.

 

6)      Elettroporazione → applicabile a diversi tipi di cellule (animali, protoplasti, batteriche ecc) consiste nel conferire una scarica elettrica ad una sospensione di dna e cellule in modo da aprire i pori della membrana permettendo al dna di entrare. Le cellule vengono cresciute in coltura per osservare quali tra loro hanno integrato il dna.

 

7)      Metodo biolistico → utilizzato per le piante transgeniche funziona inserendo il dna che si vuole inserire su delle sfere di tungsteno o oro che a loro volta sono inserite in un proiettile di plastica e sparate nelle cellule da trasformare. Successivamente si selezionano solamente le cellule non danneggiate e trasformate.

 

8)      PCR → è una tecnica che permette di moltiplicare frammenti di dna di cui si conoscono le sequenze iniziali e terminali, senza bisogno di vettori. Di fondamentale importanza nel processo di sintesi risulta essere la dna polimerasi ( detta Taq ) ricavata da un batterio particolare trovato nelle sorgenti di acqua calda del parco  di Yellowstone che essendo termostabile è in grado di resistere ad elevate temperature a differenza delle altre polimerasi. Essa inoltre ha permesso di azzerare il tasso di contaminazione della soluzione in quanto prima della sua scoperta ad ogni ciclo di riscaldamento bisognava aggiungere un nuovo enzima.   In definitiva la soluzione deve contenere:

 

a)       Il dna da replicare;

b)       Una dna polimerasi termostabile;

c)       Dei nucleotidi per costruire i nuovi filamenti;

d)       I primer che devono essere complementari alle estremità 3’  dei filamenti da riprodurre;

e)       Un tampone per mantenere il ph neutro;

f)        Ioni magnesio a supporto della dna polimerasi;

              Un ciclo di PCR ha quattro fasi :

 

a)      Fase di denaturazione → la soluzione viene portata ad una temperatura tra i 94° e 99° in modo da far separare la  doppia elica;

b)      Fase di appaiamento → la temperatura viene fatta scendere tra i 30° e 65° per permettere ai primer di legarsi alle regioni complementari dei due filamenti;

c)      Fase di estensione → la temperatura si rialza nuovamente tra 65° e 72° per favorire l’azione della dna polimerasi che allunga i primer legati adoperando come stampo il singolo filamento di dna;

Il ciclo viene ripetuto decine di volte cosi da avere una notevole quantità di copie in poco tempo.

Replicazione del batterio → il batterio viene fatto replicare in coltura per amplificare il gene da trasferire in modo da ottenere moltissimi cloni della cellula madre di partenza. Le copie poi sono sottoposte a dei test per verificarne la resistenza e tolleranza ad alcune caratteristiche fisiche e malattie.

Trasferimento del batterio → il plasmide viene trasferito all’interno dell’organismo desiderato e viene cosi creato un organismo geneticamente modificato con le capacità introdotte dal gene immesso.

 

SCOPI CREAZIONE OGM

La creazione degli OGM è strettamente collegata al progresso delle conoscenze e tecnologie umane. Uno degli obiettivi principali è sicuramente la lotta contro la fame nel mondo mediante la realizzazione di cibi che possano resistere a determinate condizioni atmosferiche in regioni del mondo non ottimali alle colture ad esempio coltivazioni in ambienti aridi sia caldi che freddi che presentano terreni non adatti alla coltivazione (sa linizzato o impoveriti). In Canada è stato si stanno studiando delle piante che aiuterebbero nell’identificare un terreno inquinato grazie al cambiamento di colore in relazione al tipo di sostanza tossica presente nel terreno. Inoltre l’ideale sarebbe diminuire gli sprechi di cibo cioè produrne di meno ma con più valore nutritivo in modo da avere un consumo di cibo minore in relaziona al suo apporto calorico. Sono stati presi in esame degli OGM che eliminino nei cibi la presenza di fattori che generano intolleranze alimentari o allergie così tutti potranno mangiare qualsiasi alimento senza preoccuparsi degli effetti che potrebbero insorgere; un  altro esempi è il miglioramento delle caratteristiche organolettiche di un alimento  per agevolare il consumatore al suo utilizzo.

La riduzione del deterioramento delle derrate alimentari è uno scopo sia di tipo economico, dal quale derivano forti danni ogni anno per cibi che si è dovuto buttare via per contaminazioni e surplus che non ne ha permesso il consumo facendoli scadere, sia etico per i motivi analizzati precedentemente in quanto si deve fare di più per destinare un numero maggiore di risorse integre e disponibili verso i paesi più poveri.

Le piante ( in questo caso ) oltre al clima devono anche essere in grado di resistere a malattie che possono insorgere a causa di microrganismi come funghi e virus, e da potenziali piante concorrenti per le stesse risorse riducendo al minimo l’uso di pesticidi e diserbanti. Per quanto riguarda gli animali da allevamento vengono nutriti con mangimi geneticamente modificati per conferire un miglioramento delle caratteristiche sul prodotto desiderato come qualità e quantità carne, crescita ( ormone della crescita ), qualità latte ( produrre latte con all’interno proteine da usare per produrre farmaci ).

Il campo medico e farmaceutico rappresenta un’importante ambito di applicazione degli Organismi Geneticamente Modificati: vengono creati degli anticorpi che aiutano chi, producendone pochi o non tempestivamente, a combattere una malattia riuscendo a camuffare un batterio nocivo in un killer di una specifica malattia senza il rischio di portare a sua volta infezioni; basti pensare all’insulina per i diabetici prodotta partendo da un batterio chiamato  colibacillo con al suo interno un gene che codifica per l’insulina. L’arricchimento economico e i vincoli che impongono le multinazionali che hanno in mano questo business è sicuramente uno scopo che fa sorgere molti punti interrogativi sul vero fine degli OGM: sono davvero sicuri per uomo e ambiente? Sono state svolte le dovute analisi per dimostrarlo? Perché le aziende vincolano i coltivatori ai loro prodotti? Sono mai successi casi di incidenti di salute e ambientali? Sono etichettati regolarmente? Che tipo di alimenti OGM sono più diffusi?

 

EFFETTI OGM UOMO

Gli OGM fino ad ora hanno superato ogni test per la verifica della sicurezza e commestibilità per l'uomo; le severe analisi condotte in merito a valutazione tossicologica, effetti di dna virale sul patrimonio genetico del consumatore e possibili allergie non hanno evidenziato problematiche ( in realtà i test sono stati portati avanti solo per novanta giorni su cavie da laboratorio senza approfondire ogni aspetto ). Tutte queste rassicurazioni delle dirette autorità sull’assenza di effetti negativi lasciano un po’ a desiderare sia per come sono giustificate ( non si può esserne realmente sicuri al 100% su come i geni desiderati vadano ad integrarsi e si rapportino con l’ospite e che effetti a sua volta porti all’organismo umano ) sia per le frequenti casistiche venutesi a creare con la diffusione di questi cibi. 

• Effetto economico → non sembra ma le case farmaceutiche assieme alle case di produzione di alimenti OGM traggono un notevole beneficio economico dall’acquisto di farmaci specifici per intossicazione/allergie; le ditte come la Monsanto ( che avrebbe cambiato il proprio nome più volte per non farsi riconoscere come maggiore produttrice di OGM al mondo e non fa etichettare in modo corretto i cibi ) pongono anche dei vincoli economici per gli agricoltori che utilizzano le sue sementi: solo i loro erbicidi e pesticidi sono efficaci per la corretta crescita della coltivazione.

Quindi l’uomo oltre a comperare cibi non correttamente segnalati come transgenici deve anche pagare un farmaco in caso di manifestazione di sintomi allergici, mentre gli agricoltori oltre ad essere costretti a comperare sementi transgeniche devono usare anche gli erbicidi e pesticidi in allegato alle sementi.

• Manifestazione allergie → se una persona allergica alle noci del Brasile mangia inconsapevolmente della soia transgenica contenente un suo gene è come se mangiasse le noci stesse; infatti il gene trasferito si era completamente manifestato anche nella soia provocando shock anafilattici a chiunque ne fosse allergico. In futuro potranno svilupparsi nuovi tipi di allergie per la sempre più ampia varietà di geni utilizzati negli alimenti: geni dei più svariati animali e insetti o pesci con reazioni a noi sconosciute se mangiati.

• Integrarsi in modo casuale al genoma → i geni che vengono trasmessi all’organismo desiderato non possono essere controllati fino alla fine, cioè se e in che modo si andranno a integrare e manifestare al genoma ospite. In definitiva si sa come inserire un frammento di dna, ma è come giocare bendati nel senso che poi è tutta una questione di casualità. Proprio per questo motivo sono stati condotti degli studi che dimostrano come  a lungo andare possano insorgere malattie gravi quali i tumori. Sono stati presi tre gruppi di ratti e che, nutriti rispettivamente con del mais OGM alimentato da un erbicida, da mail free e da mais OGM ma senza erbicida. Dai risultati è emerso che dopo un anno circa i ratti del primo gruppo hanno iniziato a manifestare dei sintomi molto gravi (tumori a ghiandole mammarie per femmine e malattie a reni e fegato per maschi) e che la speranza di vita media era diminuita drasticamente. Un altro esempio legato al cancro è che viene utilizzato come vettore il virus del cancro dei polli per impiantare il gene dell’ormone della crescita nei pesci; il virus ha la capacità di integrarsi con l’ospite e di essere trasmesso a un altro organismo che potrebbe essere la persona che si nutre del pesce.

Un'altra problematica è legata al BT ossia Bacillus Thuringiensis che è il batterio più inserito nelle piante perché ha una tossina in grado di debellare una notevole quantità di malattie. In certe persone questo batterio una volta assunto può generare i sintomi di Belladonna con forti dolori muscolari ed articolari. L’uso di certi pesticidi indicati dalle multinazionali come adatti per le coltivazioni OGM, come il Bromoxynil e il Glifosato, causano difetti alla nascita di animali da laboratorio, ma anche cancro negli umani; sono tossici per gli insetti e per i pesci e si accumulano dei frutti e nei tuberi provocando problemi nella sicurezza del cibo.

• Intossicazioni alimentari → esiste la possibilità che gli alimenti vengano contaminati da dei microrganismi, come ad esempio il mais, che viene usato come mangime per gli animali da allevamento: un organismo micro fungale che è stato trovato all’interno di placente suine provocava aborti e infertilità. Si pensa che questi virus sia stato trasmesso agli animali tramite il glifosato che è un erbicida trovato in alte concentrazioni nei mangimi. Si può notare una scaletta di passaggi drammatica: l’erbicida si è integrato nella coltivazione che a sua volta trasformata in mangime è stato assimilato dagli animali che noi poi mangiamo; e su di noi che effetto potrebbe avere? Si può ipotizzare che con i sistemi di etichettatura così scadenti la maggioranza di alimenti contenga almeno in parte tracce di OGM in quanto i mangimi per allevamenti derivano da mais, soia e cereali prodotti nelle americhe ed importati nel mondo. Lo stesso discorso che vale per le piante vale anche per gli animali: avere una massa corporea maggiore per una maggior quantità di carne da sfruttare, un latte più ricco di proteine, un’estetica migliore, resistenza a malattie ecc.

• Resistenza antibiotici → siccome certi plasmidi che vengono utilizzati come portatori di geni negli organismi trasmettono la resistenza agli antibiotici, c’è il rischio che si manifesti anche nell’uomo, i plasmidi R i quali sono portatori di geni che codificano proteine per la demolizione degli antibiotici.

 

EFFETTI OGM AMBIENTE

Oltre agli effetti dannosi per la salute umana, gli OGM provocherebbero danni ancora maggiori per l’ambiente potendo colonizzare gli habitat naturali di piante autoctone e provocando una serie di mutazioni ed estinzioni di specie animali. Da non mettere in secondo piano il danno che si verrebbe a creare per l’agricoltura e quindi per l’intero ciclo di produzione degli alimenti.

• Biodiversità → questa categoria di rischio comprende una moltitudine di possibili danni che piante e animali transgenici potrebbero causare se vi fosse un uso di massa dell’ingegneria genetica. I maggiori rischi sarebbero provocati dalle piante: se poniamo due coltivazioni ad esempio di mais uno transgenico e uno normale adiacenti tra loro c’è il rischio di una contaminazione di massa in cui alle piante normali potrebbero essere trasferiti geni modificati;

Ma non solo, a risentirne e a subirne gli effetti negativi ci sono anche gli insetti che si cibano e fanno da vettori del polline delle piante. Si è notato da uno studio attuato in Canada che il numero delle api e la loro impollinazione si riduce notevolmente nelle coltivazioni OGM riuscendo a distinguere quali non lo sono per potervi andare. Le popolazioni di api nel mondo sono molto calate negli ultimi anni anche a causa della colza OGM: essa infatti è trattata con un gene marcatore che riesce a trasferirsi all’interno dei batteri che colonizzano l’apparato digerente delle api e ne alterano la struttura facendole ammalare e morire. Gli insetti potrebbero anche diventare resistenti a pesticidi e antibiotici risultando una nuova animale: nuove specie con diverse caratteristiche potrebbero competere più vantaggiosamente con quelle che si sono selezionate naturalmente facendole scomparire per sempre ed innescando processi di cui non è facile prevedere lo sviluppo sia in termini ambientali che economici e sociali.

Ci si preoccupa che si venga a creare un’ uniformità di tutti gli organismi nel senso che verrebbe meno tutta la varietà genica venutasi a creare nel corso dei secoli per far spazio a degli organismi nuovi tutti geneticamente modificati. L’uniformità genetica è pericolosa per l’ambiente perché è una delle principali risorse che la natura ha per difendersi dalle mutazioni ambientali: in un campo di piante tutte uguali l’invasione di un insetto nocivo le estinguerebbe; in un campo naturale invece alcune piante si salverebbero trasmettendo alla propria discendenza la resistenza a quell’insetto. Altri esempi di organismi modificati sono il salmone in cui sono stati inseriti geni per migliorarne la crescita e la resistenza al freddo, il pomodoro con maggiori dimensioni e conservazione più lunga, la soia transgenica per risolvere patologie cardiache ma ne viene contestata la resistenza agli erbicidi in quanto i loro residui potrebbero arrivare fino ai nostri piatti, il riso che è l’alimento principale dei paesi asiatici viene arricchito di vitamine che sono poco assunte ecc ( mais, zucchine, olio, melanzane, formaggio, latte ).   

Agricoltura → essa vedrebbe distruggersi sia le colture naturali a causa della contaminazione di quelle geneticamente modificate che trasmetterebbero i propri geni a quelle biologiche o trattate con pesticidi ed erbicidi tradizionali. Inoltre certe sementi modificate sarebbero state programmate per durare un ciclo riproduttivo per poi diventare sterili  compromettendo economicamente il coltivatore che dovrebbe comprarne nuovi ogni stagione, e anche la produttività del campo facendolo diventare sterile. Nei paesi emergenti come l’India e in quelli del terzo mondo come Iraq sono state introdotte le colture OGM con la promessa di prospettive di guadagno e efficienza del prodotto superiori. In questi paesi è stato vietato ( dagli USA dietro pagamento ) ai contadini di riutilizzare delle sementi di varietà protette locali per acquisire la licenza di piantare semi OGM ogni anno appunto perché queste sementi durano un ciclo stagionale per poi necessitarne di nuovi. A lungo andare i terreni soggetti a questo tipo di coltivazioni diventeranno sterili e non si riuscirà a utilizzarli per almeno trent’anni.

Diciamo che partendo da una pianta transgenica si viene a creare una vera e propria catena che implica sempre una conseguenza:

 

 

CONCLUSIONI

La creazione degli OGM sempre più avanzata grazie al progresso tecnologico e culturale è stata sicuramente spinta da motivazioni umanitarie e da buone intenzioni. L’obiettivo di riuscire a sfamare le popolazioni povere del terzo mondo è un obiettivo valido e comprensibile, ma a tutto questo non si può permettere che il nostro ambiente e noi stessi ne subiamo le conseguenze. Si potrebbe semplicemente destinare tutti i surplus di cibi che ogni anno scadono perché non consumati, quelli che noi scartiamo, tutti gli avanzi perché ne abbiamo troppo a disposizione a questi paesi; nel senso che si dovrebbe produrre e consumare la quantità giusta di alimenti senza lasciarsi sopraffare dal consumismo e dall’arricchimento economico.

Prima di liberalizzare sul mercato alimenti e farmaci prodotti dall’ingegneria genetica li si dovrebbe sottoporre a delle analisi e test severissimi di molti anni fino a che non si avrebbe la sicurezza al 100% che siano innocui e producano benefici al consumatore. Ora non si ha questa certezza perché non abbiamo una conoscenza così avanzata per capire in che modo i geni che vogliamo integrare ad altri organismi interagiscano col genoma dell’ospite e che reazioni generino; potrebbero si avere gli effetti da noi previsti, ma resta una percentuale altissima di effetti che non riusciamo a prevedere come malattie, reazioni allergiche, mutazioni genetiche ecc.

L’arricchimento economico delle multinazionali che hanno sfruttato questo campo per farne un business è un altro punto dolente dell’argomento; non è ammissibile che poche persone si arricchiscano a scapito della possibile contaminazione delle persone e dell’ambiente! Stanno creando una catena di reazioni che potrebbe mettere in ginocchio il nostro pianeta solo per i soldi!

Quando le persone si accorgono della poca onestà di certe imprese, queste cercano in ogni modo di raggirare l’ostacolo per riuscire a vendere comunque i loro prodotti: cambiano nome e non etichettano correttamente gli alimenti. Ora riflettendo come è possibile che si permetta ad una multinazionale di avere più nomi perché altrimenti nessuno comprerebbe più i loro prodotti? È una cosa inammissibile che va oltre l’argomento degli organismi transgenici. Inoltre se un alimento contiene non più del 0.9% di OGM non viene etichettato come transgenico!

Tutti i prodotti di cui ci nutriamo potrebbero contenere questa quantità di organismi transgenici a nostra insaputa. Queste aziende dovrebbero essere oneste nei confronti degli ignari consumatori e non giocarci sopra con false indicazioni: non dovrebbe essere il cittadino danneggiato a denunciare i danni subiti (anche perché contro una multinazionale non potrebbe mai vincere) bensì lo Stato stesso a vietare la diffusione di informazioni sbagliate e false rassicurazioni. Gli OGM sono senza dubbio una nuova frontiera di ricerca e di risoluzione di problematiche di alimentazione, di malattie e di molte altre cose che si scopriranno in un futuro prossimo però penso che sia ancora troppo prematura la loro commercializzazione per una questione di sicurezza umana ed ambientale perché poi quando tra un secolo si conosceranno i loro reali effetti sarà ormai troppo tardi per rimediare agli errori commessi.

 

Leonardo Meroi

 

 


 

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|Anno XIV num.4 - Lug./Ago. 2015| - Per informazioni e-mail: redazione1@spaziomotori.it

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