OGM tra verità e scenari
futuri
di Leonardo Meroi
Avendo
analizzato gli aspetti positivi e generali sugli OGM nel corso del
master ci soffermeremo su procedimenti, aspetti negativi e presunte
verità che rimangono celate dietro a questi alimenti
Gli Organismi Geneticamente Modificati
sono da anni al centro di un dibattito che ha letteralmente visto la
formazione di due schieramenti in merito alla loro sicurezza e
genuinità. C’è chi sostiene che siano il cibo del futuro in quanto si
potrà aumentare la produzione di cibo per risolvere il problema della
fame nel mondo, ma anche chi dice che non vengono prodotti con criteri
di sicurezza adeguati e che non si potrebbe prevederne gli effetti sia
sulla salute dell’uomo sia sull’ambiente naturale. Il procedimento
generale di creazione di un OGM ( attraverso il metodo del dna
ricombinante ) consiste in diverse fasi:
• Identificazione del
nuovo tratto
→ per creare un OGM bisogna avere chiaro quale tipo di gene si
vuole che abbia la pianta o animale, individuando quali organismi lo
possiedono in natura. Una volta identificato il tratto lo si deve
separare dal resto del dna mediante gli enzimi di restrizione che,
riconoscendo precise sequenze di nucleotidi di dna, “tagliano” e
“incollano” la medesima nel dna di un vettore; un esempio è l’enzima
ligasi divenuto fondamentale per l’ingegneria genetica.
• Inserimento del nuovo
tratto
→ per inserirlo nell’organismo desiderato si utilizzano dei
vettori , solitamente virus o plasmidi , in cui al loro dna viene
aggiunto il nuovo tratto tagliato e incollato dagli enzimi di
restrizione; se ad esempio si vuole che il gene si manifesti in un
determinato momento della crescita dell’organismo si deve inserire prima
del gene stesso una sequenza detta promotore (può essere attiva o
spenta) e farla attivare al momento opportuno. Inoltre essi possono
conferire resistenza ad alcuni antibiotici come l’ampicillina e
tetraciclina. I plasmidi, che sono i vettori più usati e si trovano
all’interno di batteri, devono avere delle caratteristiche ben definite
per poter essere utilizzati:
1)
Dimensioni ridotte in quanto sono più
stabili.
2)
Gene marker che permette di identificare
le cellule aventi il transgene tra le cellule ospiti; questi geni
conferiscono al plasmide resistenza agli antibiotici e sono di
fondamentale importanza perché senza di questi la cellula del batterio
non sarebbe in grado di sopravvivere in colture in cui è presente un
antibiotico.
3)
Siti di clonaggio multipli che vengono
riconosciuti automaticamente dagli enzimi di restrizione.
L’inserimento del gene si può realizzare con
svariate tecniche tra le quali spiccano:
1)
Agrobacterium
→ è un batterio che ha la capacità naturale di penetrare e integrarsi al
genoma delle piante; il tipo Tumefaciens possiede un particolare
plasmide denominato TI che, provocando infezioni tumorali alle piante in
cui viene iniettato, si deve sostituire con il gene da inserire nella
pianta facendogli così perdere la capacità di provocare tumori e
trasformandolo in un vettore ideale. Il tipo Rhizogenes possiede invece
un plasmide chiamato RI che integrandosi con il genoma di una pianta può
trasferirle la capacità incontrollata di produrre radici, semplificando
alla pianta la rigenerazione.
2)
Coniugazione
batterica → trasferimento di materiale
genetico tra due cellule batteriche mediante contatto cellula-cellula
ovvero di un pilo ovvero un ponte citoplasmatico attuato dalla cellula
donatrice ( fattore F+) che si lega a quella ricevente ( fattore F-) e
permettendo il trasferimento del materiale genetico desiderato tramite
replicazione.
3)
Trasformazione
batterica → trasferimento di frammenti di dna
per lisi o estrazione chimica da una cellula donatrice a una cellula
recettrice ( solo alcuni batteri possono trasferire dna naturalmente
altri sono geneticamente modificati per farlo); la regione di dna va
quindi a sostituirsi nella regione cromosomica omologa.
4)
Trasduzione genetica
→ trasferimento di dna da un batterio ad un altro mediante un fago o
virus; nel ciclo litico i fagi inseriscono il proprio dna nella cellula
batterica che rimarrà inglobato all’interno di un capside insieme al dna
della cellula; quindi in un’infezione successiva il virus inserisce il
frammento di dna batterico nel cromosoma ospite.
5)
Microiniezioni
→ tecnica valida specialmente su cellule animali consiste nel
trasferimento di piccole quantità di dna con una micro siringa
all’interno dell’oocita fecondato; integrato nella cellula uovo che
viene poi trasferita all’interno di una cellula ricevente, darà origine
ad un animale transgenico.
6)
Elettroporazione
→ applicabile a diversi tipi di cellule (animali, protoplasti,
batteriche ecc) consiste nel conferire una scarica elettrica ad una
sospensione di dna e cellule in modo da aprire i pori della membrana
permettendo al dna di entrare. Le cellule vengono cresciute in coltura
per osservare quali tra loro hanno integrato il dna.
7)
Metodo biolistico
→ utilizzato per le piante transgeniche funziona inserendo il dna che si
vuole inserire su delle sfere di tungsteno o oro che a loro volta sono
inserite in un proiettile di plastica e sparate nelle cellule da
trasformare. Successivamente si selezionano solamente le cellule non
danneggiate e trasformate.
8)
PCR
→ è una tecnica che permette di moltiplicare frammenti di dna di cui si
conoscono le sequenze iniziali e terminali, senza bisogno di vettori. Di
fondamentale importanza nel processo di sintesi risulta essere la dna
polimerasi ( detta Taq ) ricavata da un batterio particolare trovato
nelle sorgenti di acqua calda del parco di Yellowstone che essendo
termostabile è in grado di resistere ad elevate temperature a differenza
delle altre polimerasi. Essa inoltre ha permesso di azzerare il tasso di
contaminazione della soluzione in quanto prima della sua scoperta ad
ogni ciclo di riscaldamento bisognava aggiungere un nuovo enzima. In
definitiva la soluzione deve contenere:
a)
Il dna da replicare;
b)
Una dna polimerasi
termostabile;
c)
Dei nucleotidi per costruire
i nuovi filamenti;
d)
I primer che devono essere
complementari alle estremità 3’ dei filamenti da riprodurre;
e)
Un tampone per mantenere il ph
neutro;
f)
Ioni magnesio a supporto della
dna polimerasi;
Un ciclo di PCR ha quattro
fasi :
a)
Fase di denaturazione → la
soluzione viene portata ad una temperatura tra i 94° e 99° in modo da
far separare la doppia elica;
b)
Fase di appaiamento → la
temperatura viene fatta scendere tra i 30° e 65° per permettere ai
primer di legarsi alle regioni complementari dei due filamenti;
c)
Fase di estensione → la
temperatura si rialza nuovamente tra 65° e 72° per favorire l’azione
della dna polimerasi che allunga i primer legati adoperando come stampo
il singolo filamento di dna;
Il ciclo viene ripetuto decine di volte cosi
da avere una notevole quantità di copie in poco tempo.
• Replicazione del batterio → il
batterio viene fatto replicare in coltura per amplificare il gene da
trasferire in modo da ottenere moltissimi cloni della cellula madre di
partenza. Le copie poi sono sottoposte a dei test per verificarne la
resistenza e tolleranza ad alcune caratteristiche fisiche e malattie.
• Trasferimento del batterio → il
plasmide viene trasferito all’interno dell’organismo desiderato e viene
cosi creato un organismo geneticamente modificato con le capacità
introdotte dal gene immesso.
SCOPI CREAZIONE OGM
La creazione degli OGM è strettamente
collegata al progresso delle conoscenze e tecnologie umane. Uno degli
obiettivi principali è sicuramente la lotta contro la fame nel mondo
mediante la realizzazione di cibi che possano resistere a determinate
condizioni atmosferiche in regioni del mondo non ottimali alle colture
ad esempio coltivazioni in ambienti aridi sia caldi che freddi che
presentano terreni non adatti alla coltivazione (sa linizzato o
impoveriti). In Canada è stato si stanno studiando delle piante che
aiuterebbero nell’identificare un terreno inquinato grazie al
cambiamento di colore in relazione al tipo di sostanza tossica presente
nel terreno. Inoltre l’ideale sarebbe diminuire gli sprechi di cibo
cioè produrne di meno ma con più valore nutritivo in modo da avere un
consumo di cibo minore in relaziona al suo apporto calorico. Sono stati
presi in esame degli OGM che eliminino nei cibi la presenza di fattori
che generano intolleranze alimentari o allergie così tutti
potranno mangiare qualsiasi alimento senza preoccuparsi degli effetti
che potrebbero insorgere; un altro esempi è il miglioramento delle
caratteristiche organolettiche di un alimento per agevolare il
consumatore al suo utilizzo.
La riduzione del deterioramento delle
derrate alimentari è uno scopo sia di tipo economico, dal quale
derivano forti danni ogni anno per cibi che si è dovuto buttare via per
contaminazioni e surplus che non ne ha permesso il consumo facendoli
scadere, sia etico per i motivi analizzati precedentemente in quanto si
deve fare di più per destinare un numero maggiore di risorse integre e
disponibili verso i paesi più poveri.
Le piante ( in questo caso ) oltre al clima
devono anche essere in grado di resistere a malattie che possono
insorgere a causa di microrganismi come funghi e virus, e da potenziali
piante concorrenti per le stesse risorse riducendo al minimo l’uso di
pesticidi e diserbanti. Per quanto riguarda gli animali da allevamento
vengono nutriti con mangimi geneticamente modificati per conferire un
miglioramento delle caratteristiche sul prodotto desiderato come qualità
e quantità carne, crescita ( ormone della crescita ), qualità latte (
produrre latte con all’interno proteine da usare per produrre farmaci ).
Il campo medico e farmaceutico
rappresenta un’importante ambito di applicazione degli Organismi
Geneticamente Modificati: vengono creati degli anticorpi che aiutano
chi, producendone pochi o non tempestivamente, a combattere una malattia
riuscendo a camuffare un batterio nocivo in un killer di una specifica
malattia senza il rischio di portare a sua volta infezioni; basti
pensare all’insulina per i diabetici prodotta partendo da un batterio
chiamato colibacillo con al suo interno un gene che codifica per
l’insulina. L’arricchimento economico e i vincoli che impongono
le multinazionali che hanno in mano questo business è sicuramente uno
scopo che fa sorgere molti punti interrogativi sul vero fine degli OGM:
sono davvero sicuri per uomo e ambiente? Sono state svolte le dovute
analisi per dimostrarlo? Perché le aziende vincolano i coltivatori ai
loro prodotti? Sono mai successi casi di incidenti di salute e
ambientali? Sono etichettati regolarmente? Che tipo di alimenti OGM sono
più diffusi?
EFFETTI OGM UOMO
Gli OGM fino ad ora hanno superato ogni test
per la verifica della sicurezza e commestibilità per l'uomo; le severe
analisi condotte in merito a valutazione tossicologica, effetti di dna
virale sul patrimonio genetico del consumatore e possibili allergie non
hanno evidenziato problematiche ( in realtà i test sono stati portati
avanti solo per novanta giorni su cavie da laboratorio senza
approfondire ogni aspetto ). Tutte queste rassicurazioni delle dirette
autorità sull’assenza di effetti negativi lasciano un po’ a desiderare
sia per come sono giustificate ( non si può esserne realmente sicuri al
100% su come i geni desiderati vadano ad integrarsi e si rapportino con
l’ospite e che effetti a sua volta porti all’organismo umano ) sia per
le frequenti casistiche venutesi a creare con la diffusione di questi
cibi.
• Effetto economico →
non sembra ma le case farmaceutiche assieme alle case di
produzione di alimenti OGM traggono un notevole beneficio economico
dall’acquisto di farmaci specifici per intossicazione/allergie; le ditte
come la Monsanto ( che avrebbe cambiato il proprio nome più volte per
non farsi riconoscere come maggiore produttrice di OGM al mondo e non fa
etichettare in modo corretto i cibi ) pongono anche dei vincoli
economici per gli agricoltori che utilizzano le sue sementi: solo i loro
erbicidi e pesticidi sono efficaci per la corretta crescita della
coltivazione.
Quindi l’uomo oltre a comperare cibi non
correttamente segnalati come transgenici deve anche pagare un farmaco in
caso di manifestazione di sintomi allergici, mentre gli agricoltori
oltre ad essere costretti a comperare sementi transgeniche devono usare
anche gli erbicidi e pesticidi in allegato alle sementi.
• Manifestazione allergie →
se una persona allergica alle noci del Brasile mangia
inconsapevolmente della soia transgenica contenente un suo gene è come
se mangiasse le noci stesse; infatti il gene trasferito si era
completamente manifestato anche nella soia provocando shock anafilattici
a chiunque ne fosse allergico. In futuro potranno svilupparsi nuovi tipi
di allergie per la sempre più ampia varietà di geni utilizzati negli
alimenti: geni dei più svariati animali e insetti o pesci con reazioni a
noi sconosciute se mangiati.
• Integrarsi in modo casuale al
genoma → i geni che vengono trasmessi
all’organismo desiderato non possono essere controllati fino alla fine,
cioè se e in che modo si andranno a integrare e manifestare al genoma
ospite. In definitiva si sa come inserire un frammento di dna, ma è come
giocare bendati nel senso che poi è tutta una questione di casualità.
Proprio per questo motivo sono stati condotti degli studi che dimostrano
come a lungo andare possano insorgere malattie gravi quali i tumori.
Sono stati presi tre gruppi di ratti e che, nutriti rispettivamente con
del mais OGM alimentato da un erbicida, da mail free e da mais OGM ma
senza erbicida. Dai risultati è emerso che dopo un anno circa i ratti
del primo gruppo hanno iniziato a manifestare dei sintomi molto gravi
(tumori a ghiandole mammarie per femmine e malattie a reni e fegato per
maschi) e che la speranza di vita media era diminuita drasticamente. Un
altro esempio legato al cancro è che viene utilizzato come vettore il
virus del cancro dei polli per impiantare il gene dell’ormone della
crescita nei pesci; il virus ha la capacità di integrarsi con l’ospite e
di essere trasmesso a un altro organismo che potrebbe essere la persona
che si nutre del pesce.
Un'altra problematica è legata al BT ossia
Bacillus Thuringiensis che è il batterio più inserito nelle piante
perché ha una tossina in grado di debellare una notevole quantità di
malattie. In certe persone questo batterio una volta assunto può
generare i sintomi di Belladonna con forti dolori muscolari ed
articolari. L’uso di certi pesticidi indicati dalle multinazionali come
adatti per le coltivazioni OGM, come il Bromoxynil e il Glifosato,
causano difetti alla nascita di animali da laboratorio, ma anche cancro
negli umani; sono tossici per gli insetti e per i pesci e si accumulano
dei frutti e nei tuberi provocando problemi nella sicurezza del cibo.
• Intossicazioni alimentari →
esiste la possibilità che gli alimenti vengano
contaminati da dei microrganismi, come ad esempio il mais, che viene
usato come mangime per gli animali da allevamento: un organismo micro
fungale che è stato trovato all’interno di placente suine provocava
aborti e infertilità. Si pensa che questi virus sia stato trasmesso agli
animali tramite il glifosato che è un erbicida trovato in alte
concentrazioni nei mangimi. Si può notare una scaletta di passaggi
drammatica: l’erbicida si è integrato nella coltivazione che a sua volta
trasformata in mangime è stato assimilato dagli animali che noi poi
mangiamo; e su di noi che effetto potrebbe avere? Si può ipotizzare che
con i sistemi di etichettatura così scadenti la maggioranza di alimenti
contenga almeno in parte tracce di OGM in quanto i mangimi per
allevamenti derivano da mais, soia e cereali prodotti nelle americhe ed
importati nel mondo. Lo stesso discorso che vale per le piante vale
anche per gli animali: avere una massa corporea maggiore per una maggior
quantità di carne da sfruttare, un latte più ricco di proteine,
un’estetica migliore, resistenza a malattie ecc.
• Resistenza antibiotici →
siccome certi plasmidi che vengono utilizzati come
portatori di geni negli organismi trasmettono la resistenza agli
antibiotici, c’è il rischio che si manifesti anche nell’uomo, i plasmidi
R i quali sono portatori di geni che codificano proteine per la
demolizione degli antibiotici.
EFFETTI OGM AMBIENTE
Oltre agli effetti dannosi per la salute
umana, gli OGM provocherebbero danni ancora maggiori per l’ambiente
potendo colonizzare gli habitat naturali di piante autoctone e
provocando una serie di mutazioni ed estinzioni di specie animali. Da
non mettere in secondo piano il danno che si verrebbe a creare per
l’agricoltura e quindi per l’intero ciclo di produzione degli alimenti.
• Biodiversità →
questa categoria di rischio comprende una moltitudine di
possibili danni che piante e animali transgenici potrebbero causare se
vi fosse un uso di massa dell’ingegneria genetica.
I maggiori rischi sarebbero
provocati dalle piante: se poniamo due coltivazioni ad esempio di mais
uno transgenico e uno normale adiacenti tra loro c’è il rischio di una
contaminazione di massa in cui alle piante normali potrebbero essere
trasferiti geni modificati;
Ma non solo, a risentirne e a subirne
gli effetti negativi ci sono anche gli insetti che si cibano e fanno da
vettori del polline delle piante. Si è notato da uno studio attuato in
Canada che il numero delle api e la loro impollinazione si riduce
notevolmente nelle coltivazioni OGM riuscendo a distinguere quali non lo
sono per potervi andare. Le popolazioni di api nel mondo sono molto
calate negli ultimi anni anche a causa della colza OGM: essa infatti è
trattata con un gene marcatore che riesce a trasferirsi all’interno dei
batteri che colonizzano l’apparato digerente delle api e ne alterano la
struttura facendole ammalare e morire. Gli insetti potrebbero anche
diventare resistenti a pesticidi e antibiotici risultando una nuova
animale:
nuove specie con diverse caratteristiche potrebbero
competere più vantaggiosamente con quelle che si sono selezionate
naturalmente facendole scomparire per sempre ed innescando processi di
cui non è facile prevedere lo sviluppo sia in termini ambientali che
economici e sociali.
Ci si preoccupa che si venga a creare un’ uniformità di
tutti gli organismi nel senso che verrebbe meno tutta la varietà genica
venutasi a creare nel corso dei secoli per far spazio a degli organismi
nuovi tutti geneticamente modificati.
L’uniformità genetica è pericolosa per
l’ambiente perché è una delle principali risorse che la natura ha per
difendersi dalle mutazioni ambientali: in un campo di piante tutte
uguali l’invasione di un insetto nocivo le estinguerebbe; in un campo
naturale invece alcune piante si salverebbero trasmettendo alla propria
discendenza la resistenza a quell’insetto.
Altri esempi di organismi modificati sono il salmone in cui sono stati
inseriti geni per migliorarne la crescita e la resistenza al freddo, il
pomodoro con maggiori dimensioni e conservazione più lunga, la soia
transgenica per risolvere patologie cardiache ma ne viene contestata la
resistenza agli erbicidi in quanto i loro residui potrebbero arrivare
fino ai nostri piatti, il riso che è l’alimento principale dei paesi
asiatici viene arricchito di vitamine che sono poco assunte ecc ( mais,
zucchine, olio, melanzane, formaggio, latte ).
•
Agricoltura →
essa vedrebbe distruggersi sia le colture naturali a
causa della contaminazione di quelle geneticamente modificate che
trasmetterebbero i propri geni a quelle biologiche o trattate con
pesticidi ed erbicidi tradizionali. Inoltre certe sementi modificate
sarebbero state programmate per durare un ciclo riproduttivo per poi
diventare sterili compromettendo economicamente il coltivatore che
dovrebbe comprarne nuovi ogni stagione, e anche la produttività del
campo facendolo diventare sterile. Nei paesi emergenti come l’India e in
quelli del terzo mondo come Iraq sono state introdotte le colture OGM
con la promessa di prospettive di guadagno e efficienza del prodotto
superiori. In questi paesi è stato vietato ( dagli USA dietro pagamento
) ai contadini di riutilizzare delle sementi di varietà protette locali
per acquisire la licenza di piantare semi OGM ogni anno appunto perché
queste sementi durano un ciclo stagionale per poi necessitarne di nuovi.
A lungo andare i terreni soggetti a questo tipo di coltivazioni
diventeranno sterili e non si riuscirà a utilizzarli per almeno
trent’anni.
Diciamo che partendo da una pianta
transgenica si viene a creare una vera e propria catena che implica
sempre una conseguenza:
CONCLUSIONI
La creazione degli OGM sempre più avanzata
grazie al progresso tecnologico e culturale è stata sicuramente spinta
da motivazioni umanitarie e da buone intenzioni. L’obiettivo di riuscire
a sfamare le popolazioni povere del terzo mondo è un obiettivo valido e
comprensibile, ma a tutto questo non si può permettere che il nostro
ambiente e noi stessi ne subiamo le conseguenze. Si potrebbe
semplicemente destinare tutti i surplus di cibi che ogni anno scadono
perché non consumati, quelli che noi scartiamo, tutti gli avanzi perché
ne abbiamo troppo a disposizione a questi paesi; nel senso che si
dovrebbe produrre e consumare la quantità giusta di alimenti senza
lasciarsi sopraffare dal consumismo e dall’arricchimento economico.
Prima di liberalizzare sul mercato alimenti
e farmaci prodotti dall’ingegneria genetica li si dovrebbe sottoporre a
delle analisi e test severissimi di molti anni fino a che non si avrebbe
la sicurezza al 100% che siano innocui e producano benefici al
consumatore. Ora non si ha questa certezza perché non abbiamo una
conoscenza così avanzata per capire in che modo i geni che vogliamo
integrare ad altri organismi interagiscano col genoma dell’ospite e che
reazioni generino; potrebbero si avere gli effetti da noi previsti, ma
resta una percentuale altissima di effetti che non riusciamo a prevedere
come malattie, reazioni allergiche, mutazioni genetiche ecc.
L’arricchimento economico delle
multinazionali che hanno sfruttato questo campo per farne un business è
un altro punto dolente dell’argomento; non è ammissibile che poche
persone si arricchiscano a scapito della possibile contaminazione delle
persone e dell’ambiente! Stanno creando una catena di reazioni che
potrebbe mettere in ginocchio il nostro pianeta solo per i soldi!
Quando le persone si accorgono della poca
onestà di certe imprese, queste cercano in ogni modo di raggirare
l’ostacolo per riuscire a vendere comunque i loro prodotti: cambiano
nome e non etichettano correttamente gli alimenti. Ora riflettendo come
è possibile che si permetta ad una multinazionale di avere più nomi
perché altrimenti nessuno comprerebbe più i loro prodotti? È una cosa
inammissibile che va oltre l’argomento degli organismi transgenici.
Inoltre se un alimento contiene non più del 0.9% di OGM non viene
etichettato come transgenico!
Tutti i prodotti di cui ci nutriamo
potrebbero contenere questa quantità di organismi transgenici a nostra
insaputa. Queste aziende dovrebbero essere oneste nei confronti degli
ignari consumatori e non giocarci sopra con false indicazioni: non
dovrebbe essere il cittadino danneggiato a denunciare i danni subiti
(anche perché contro una multinazionale non potrebbe mai vincere) bensì
lo Stato stesso a vietare la diffusione di informazioni sbagliate e
false rassicurazioni. Gli OGM sono senza dubbio una nuova frontiera di
ricerca e di risoluzione di problematiche di alimentazione, di malattie
e di molte altre cose che si scopriranno in un futuro prossimo però
penso che sia ancora troppo prematura la loro commercializzazione per
una questione di sicurezza umana ed ambientale perché poi quando tra un
secolo si conosceranno i loro reali effetti sarà ormai troppo tardi per
rimediare agli errori commessi.
Leonardo Meroi |