I libri più letti negli ultimi 50 anni
di
Marco Palagi
James
Chapman,
scrittore e grande lettore per anni ha fatto una ricerca basandosi sui
libri più stampati e venduti degli ultimi 50 anni, vediamola:
-
“La Sacra Bibbia” (3900 milioni di copie) – Anno 1495
-
“Libretto rosso - Citazioni dalle Opere del
presidente Mao Zedong” (820 milioni di copie) – Anno 1966
-
“Harry Potter” di J.K. Rowling (400 milioni di copie)
– Anno 1997 (primo volume)
-
“Il signore degli anellli” di J.R.R. Tolkien (103
milioni di copie) – Anno 1954
-
“L’alchimista” di Paulo Coelho (65 milioni di copie)
– Anno 1988
-
“Il codice Da Vinci” di Dan Brown (57 milioni di
copie) – Anno 2003
-
“La saga di Twilight” di Stephenie Meyer (43 milioni
di copie) – Anno 2005 (primo volume)
-
“Via col vento” di Margaret Mitchell (33 milioni di
copie) – Anno 1936
-
“Pensa e arricchisci te stesso” di Napoleon Hill (30
milioni di copie) – Anno 1937
-
“Il diario di Anna Frank” di Anna Frank (27 milioni
di copie) – Anno 1947
Già
Chapman nel testo dell’immagine puntualizza che molti dei libri
stampati poi non sono stati effettivamente venduti e quindi si
deduce che non siano stati nemmeno letti e tiene conto di questo nella
sua ricerca.
Dobbiamo dire che la ricerca è senz’altro interessante e accurata, ma
ciò che viene spontaneo domandarsi, tenendo conto anche
dell’osservazione dello scrittore, è: i libri
effettivamente venduti sono stati letti da tutti quelli che li hanno
acquistati?
Quando uscì “Il Codice da Vinci” di Dan Brown, prima ancora del film con
Tom Hanks e ovviamente dopo, una massa di persone si è recata in
libreria per acquistare il volume nella versione a loro più comoda ed
economica. Erano lettori accaniti, lettori abituali, lettori saltuari,
lettori improvvisati da un libro l’anno e, in gran parte, “lettori di
vetrina” li chiamo io, ossia coloro che lo hanno comprato esclusivamente
perché lo hanno visto in ‘vetrina’ tra i libri più venduti. E sono gli
stessi che poi amavano dire “ce l’ho anch’io” oppure “l’ho letto”, anche
se l’unica cosa che realmente avevano letto era quarta di copertina.
Quindi di nuovo, quante delle 57 milioni di copie de “Il Codice da
Vinci” sono state realmente lette da cima a fondo? Azzarderei una
percentuale, circa il 50%, il che porterebbe il libro dalla sesta alla
nona posizione.
Idem
potremmo dire de “La Sacra Bibbia”. Qua dobbiamo fare un po’ di
differenza dal libro di Brown. Cattolici, atei o agnostici hanno La
Bibbia in casa, chi perché ha frequentato il catechismo, chi per
curiosità verso la religione cattolica e chi invece vuole conoscere
meglio le “credenze della massa”. In questo caso non è tanto il fatto se
il libro sia stato acquistato e letto, ma in quale percentuale. Magari i
Vangeli tutti li abbiamo letti o ce li hanno raccontati a catechismo,
qualche passo dalla Genesi, un salmo o due sentito anche ai funerali, un
po’ di Apocalisse e altre letture sparse ascoltate a Messe in cui siamo
andati spontaneamente o per assistere a matrimoni o funerali. C’è un
altro fattore da non tralasciare, secondo me, che porta “La Sacra
Bibbia” al primo posto dei libri più letti al mondo, il semplice fatto
che sia stato, nella versione di Gutenberg, il primo libro stampato in
Europa e quindi è “sul mercato” e disponibile alla lettura da molto più
tempo di tutti gli altri.
Altro
fattore che è impossibile da non considerare. Sette dei dieci titoli
sopra elencati hanno avuto degli adattamenti cinematografici, televisivi
e teatrali, pertanto il pubblico che ha visto le pellicole oppure è
stato in teatro o semplice spettatore televisivo è arrivato all’opera
originale cartacea in una fase successiva. Diventa impossibile calcolare
o solo ipotizzare quanti degli appassionati della saga di Happy Potter,
che hanno visto tutti e otto gli episodi cinematografici, abbiano poi
acquistato il libro e se prima o dopo la visione. Lo stesso vale per gli
altri titoli, in primis “Il signore degli anelli” e “Twilight”.
Questo a dire che se volessimo stilare una seconda classifica che tenga
conto dei libri letti senza i “condizionamenti” o le spinte mediatiche
legate ai vari adattamenti, dalle cifre riportate da Chapman dovremmo
togliere una buona percentuale degli spettatori paganti.
Riassumendo, potremmo rivedere la classifica e crearne una assoluta -
impresa ardua - tenendo conto di:
-
Numero di anni in cui il libro è sul mercato;
-
Libri effettivamente letti rispetto ai libri
acquistati;
-
Alcuni titoli non hanno avuto adattamenti
cinematografici;
-
Alcuni titoli non hanno avuto alcun adattamento;
-
Alcuni titoli hanno avuto più adattamenti di altri;
-
Libri letti dopo la visione degli adattamenti;
-
Libri letti dopo averli avuto in prestito
(amico/altro e/o biblioteche).
Marco Palagi |