"Le energie rinnovabili : Pantelleria, uno
sviluppo possibile”
di Michele Tremarco
“Premessa “
La
posizione geografica, la configurazione morfologica, la struttura
del territorio e, principalmente, le origini vulcaniche, permettono un possibile sviluppo, nelle aree protette dell’isola
di Pantelleria, di energie rinnovabili. Una risposta positiva,
quindi, ad un fabbisogno sempre crescente di risorse energetiche,
sia a livello locale sia, più in generale, a livello
internazionale.
La
necessità di investire capitali per attivare tale sviluppo, è
giustificato anche dal fatto che le attuali fonti da cui
provengono le risorse energetiche, sono in forte riduzione; in
conseguenza ad un impiego eccessivo delle stesse; e non solo ,
il loro impiego incide negativamente sull’equilibrio del sistema
ambientale, contribuendo in modo considerevole sull’effetto Serra
e sul riscaldamento globale. Tant’è che il protocollo di
Kioto, in vigore dal 2005 , impone una riduzione dei “ Gas serra
“ entro il 2012, relativamente alle quantità emesse nel 1990 ;
ed ancora l’U.E. ha stabilito nelle disposizioni “ Clima - Energia
“ del 2008 una riduzione del 20% della produzione di “Gas serra“
entro il 2020, recuperando le risorse energetiche necessarie da
fonti rinnovabili.
“Le favare: un tesoro di energia pulita da sfruttare“.
Nel
1995, a Firenze, si tenne il congresso internazionale di
Geotermia. In quella occasione, fu ampiamente trattata la situazione
del sottosuolo dell’isola di Pantelleria ; per cui , emerse la
convinzione che quest’isola rappresenta la potenzialità Geotermica più
interessante del Mediterraneo; in particolare, si fece
riferimento alla presenza di inesauribili giacimenti di vapori,
concentrati , in particolare , nella zona sud dell’isola .
Ecco
quindi una fonte di ricchezza energetica certamente interessante.
D’altra parte , queste manifestazioni vulcanologiche di secondo
livello , sono state fonte di risorse primarie già in tempi remoti.
Da questi vapori i primi abitanti dell’isola ricavarono, per
condensa , l’acqua di cui l’isola manca .
La tecnica utilizzata prevedeva l’uso di fascine e canne messe a
copertura delle bocche termali , in modo da favorire una
condensazione più importante. L’acqua così ottenuta veniva raccolta
in vasche scavate nella roccia ed utilizzata per l’abbeveraggio
degli animali e per la coltivazione del terreno.
In
tempi più recenti , un primo progetto di sfruttamento della
condensa dei vapori caldi è stato realizzato nel 1963 in
seguito ad alcuni studi fatti dall’Enel. Nella circostanza ,
venne chiusa con cemento una delle 5 favare di Favara grande,
lasciando passare attraverso un tubo il vapore emesso ; vennero
poi aggiunti una serie di tubi del diametro di 15 cm per una
lunghezza complessiva di circa 70 mt.
Inoltre , furono
predisposti una serie di serbatoi che attraverso un tubo di
ferro permettevano di portare l’acqua, ottenuta per condensa, ad
una fonte e quindi ad una vasca di raccolta ; anche rispetto
al rendimento , ovvero alla quantità di acqua prodotta i risultati
furono certamente soddisfacenti Infatti, furono prodotti circa 40-60 lt/h , con una media di un m3/giorno ; in inverno grazie ad
una temperatura più fredda la quantità prodotta aumentava.
Studi approfonditi , permisero di ottenere risultati ancora più
convincenti : un sistema di condensazione unico di tutte le
favare costituenti il gruppo “ della Favara grande “ poteva
produrre circa 300l/h , pari a 2500 m3/anno di acqua dolce . Una
produzione certamente interessante se paragonata a quella del
vecchio dissalatore, con una produzione di 20l/s e a quella del
distillatore progettato nel 2003 per una produzione di 40l/s .
L’impianto di “ Favara grande “ , a pieno regime e con una
progettualità altamente efficiente , potrebbe , in prospettiva ,
soddisfare gran parte dei bisogni idrici delle frazioni di Scauri
e Rekali , collegate alla Favara da un percorso favorevole allo
scorrimento delle acque ottenute dalla condensazione del Vapore
geotermico .
“Le ragioni per cui un parco Geotermico a Pantelleria sia
un progetto da realizzare“.
Lo
sfruttamento delle manifestazione vulcaniche secondarie dell’isola
di Pantelleria è stato fatto fin dalle origini dell’insediamento
dell’uomo, per produrre acqua potabile .Oggi grazie allo sviluppo
tecnologico , alla costruzione di macchinari e strumenti sempre più
precisi e rispondenti alle necessità dell’uomo , e possibile
ottenere molteplici benefici , non solo economicamente convenienti
ma anche rispettosi dell’equilibrio ambientale ; anzi con effetti
migliorativi dell’attuale situazione, anche rispetto al paesaggio .
Inoltre, alla luce della normativa esistente, specialmente di quella
a tutela delle aree protette, è possibile lo sfruttamento dei
vapori delle fumarole e degli altri prodotti vulcanici , come ad
esempio i fanghi caldi , ricchi di minerali benefici per fini
terapeutici; in particolare , per la cura delle malattie delle
pelle e dell’apparato respiratorio .
Un
tal tipo di sfruttamento rappresenta una fonte di reddito
molto interessante ; e, certamente , un' importante leva di sviluppo
turistico di tipo “ naturalistico – termale “ con la creazione di
“ BEAUTY FARM “.
Ed
ancora , le moderne conoscenze permettono di trasformare l’energia
naturale in altre forme energetiche, in particolare in Energia
Elettrica ; e questa volta per mezzo di risorse primarie in
esauribili , prodotte spontaneamente dalla terra e non in
conseguenza di altre condizioni , come ad esempio il vento per
l’Eolico o il sole per il foto voltaico. Un’ energia elettrica
così prodotta , e per giunta a costi vantaggiosi , sarà da
stimolo allo sviluppo economico , ambientale e sociale .
Tutto questo renderà Pantelleria un luogo di produzione energetica
di primo piano all’interno della comunità Europea .
L’energia elettrica prodotta potrà essere utilizzata per
soddisfare le diverse esigenze della popolazione , in particolare
per il funzionamento del dissalatore di acqua potabile , che da
solo assorbe circa il 40% dell’energia elettrica consumata
sull’isola. Con l’impiego di una tecnologia geotermica più
avanzata , sarà possibile produrre Idrogeno a sufficienza per
attuare una mobilità con motore ad Idrogeno , un modello di
mobilità altamente rispettoso dell’ambiente circostante .
La
realizzazione di un progetto energetico di questo tipo ,
permetterà la definitiva sostituzione dell’energia prodotta con
l’utilizzo degli Idrocarburi , una fonte energetica costosa ed
altamente inquinante.
Da
un punto di vista culturale questo progetto rappresenta una
rivoluzione altamente qualificante : la fusione perfetta tra le
esigenze primarie dell’uomo e l’equilibrio del sistema ambiente in
cui egli vive , coniugandola allo sviluppo economico ed alla
salvaguardia del paesaggio.
Rispetto allo sviluppo economico, il pensiero dominante , vede
nel parco geotermico lo strumento ottimale per realizzarlo ; uno
sviluppo economico che diventa leva primaria per la crescita del
territorio a beneficio dell’intera collettività.
Michele Tremarco |