|
IL PIANO DI
MONITORAGGIO AMBIENTALE
di Pasquale Romeo
Come prescritto nella Convenzione del 1990, la società
concessionaria ha predisposto un PIANO DI MONITORAGGIO AMBIENTALE E
SOCIO-ECONOMICO che ha lo scopo di dare un quadro complessivo della
situazione ambientale e territoriale esistente - FASE ANTE OPERAM - di
quella che si verrà a verificare in CORSO D'OPERA ed a conclusione dei
lavori per il primo anno di esercizio - POST OPERAM.
Il Piano di Monitoraggio è il risultato di esperienze
tecnico-scientifiche maturate sul territorio in numerosi studi,
collegati alle varie fasi progettuali.
In particolare, si fa riferimento agli studi relativi al
progetto definitivo dell'infrastruttura principale e delle opere di
PREVAM nonché alle valutazioni contenute all'interno dei S.I.A..
La descrizione del territorio attraversato
dall'infrastruttura e l'identificazione dei ricettori ambientali più
sensibili alle varie fasi di lavoro sono patrimonio degli studi citati
ed hanno fornito tutti gli elementi utili all'impostazione metodologica
del Piano, all'ubicazione delle stazioni ed alla definizione della
frequenza e delle quantità delle campagne di misura.
Tra i concetti principali che hanno governato la stesura
del Piano vi è quello della FLESSIBILITA' in quanto la complessità delle
opere e del territorio interessato nonché il naturale sviluppo dei
fenomeni ambientali non permettono di gestire un monitoraggio ambientale
con strumenti rigidi e statici.
Ne consegue che la possibilità di adeguare lo sviluppo
delle attività di monitoraggio con quello delle attività di cantiere e
dei fenomeni che si verranno a verificare è stato alla base di tutto
l'impianto del Piano di Monitoraggio e, ancora di più,
dell'organizzazione delle struttura operativa che la società incaricata,
ha predisposto per gestire ed eseguire le indicazioni in esso contenute.
L'adeguamento del Piano è previsto, infatti, in funzione
di varie eventualità che possono essere riassunte e semplificate nel
seguente elenco:
-
Andamento dell'evoluzione dei fenomeni monitorati;
-
Sviluppo nell'esecuzione dei lavori;
-
Rilievo di fenomeni imprevisti;
-
Segnalazione di eventi inattesi (Non Conformità);
-
Verifica dell'efficienza di eventuali opere /
interventi di minimizzazione / mitigazione di eventuali impatti.
Naturalmente, l'elenco sopra riportato non esaurisce le
casistiche di motivazioni che possono indurre variazioni nel contenuto
del Piano ma sono indicative della volontà di predisporre un documento
di lavoro utile, flessibile ed operativo.
Il territorio interessato dalle attività di monitoraggio
è piuttosto vario e complesso ed ha determinato la necessità di
articolare la struttura del Piano per settori omogenei e componenti
ambientali in grado di descrivere compiutamente le metodiche, le
frequenze e le ubicazioni delle misure da eseguire.
Nella tabella che segue si riportano i settori e le
componenti ambientali interessate dal monitoraggio rispetto alle quali è
stato redatto un apposito Piano di Monitoraggio Ambientale e
Socio-economico:
SETTORE |
COMPONENTE |
Idrico |
Acque superficiali |
Acque sotterranee |
|
Antropico |
Atmosfera |
Rumore |
Vibrazioni |
|
Assetto del territorio |
Geologia e geomorfologia |
Geotecnica |
|
Naturalistico |
|
Socio-economia |
|
Per ognuna delle componenti ambientali sono stati
identificati degli INDICATORI in grado di descrivere
compiutamente i singoli fenomeni - sia fisici che chimici - legati alle
dinamiche dei lavori autostradali.
La conoscenza del territorio e dei fenomeni in atto e
potenziali ha consentito di definire, per ogni indicatore ambientale,
dei livelli di SOGLIA in grado di attivare le previste procedure
di controllo e verifica della situazione evitando il superamento dei
LIMITI DI LEGGE, laddove presenti, ovvero di subire un incontrollato
sviluppo di fenomeni dannosi per il territorio e le sue infrastrutture.
La valutazione dei potenziali effetti indotti dalla costruzione e
dall'esercizio del tratto autostradale verrà eseguita per confronto
dei dati di monitoraggio, con lo stato ambientale esistente - fase
ante operam - e con riferimento al quadro evolutivo dei fenomeni
naturali ricostruito e aggiornato nel corso delle indagini.
Questa opera di aggiornamento dei dati di fondo
caratterizzanti la fase ante operam è garantita dalla produzione di
documenti tecnici che, con cadenza trimestrale, danno conto di
quanto è accaduto nel periodo di indagine e descrivono i possibili
sviluppi nel futuro.
Tutti i dati sperimentali del monitoraggio e quelli di
avanzamento dei lavori sono gestiti, organizzati ed elaborati da un
Sistema Informativo del Monitoraggio (SIM) che, in pratica, fornisce
una banca dati strutturata ed georeferenziata sul territorio grazie ad
un sistema GIS.
In occasione della costruzione di una nuova
infrastruttura lineare di trasporto, le principali possibili alterazioni
sul sistema idrografico e di circolazione idrica sotterranea possono
essere riassunte nel seguente elenco:
-
modificazione delle condizioni di deflusso prodotte
dall'inserimento di opere in alveo;
-
modificazione delle caratteristiche di qualità
fisico-chimica delle acque prodotte dalle lavorazioni;
-
alterazioni della qualità dell'habitat fluviale nei
comparti idraulico, morfologico, chimico-fisico, biologico,
vegetazionale;
-
alterazioni del regime di circolazione idrica
sotterranea e rischio di depauperamento della risorsa sia in termini
qualitativi che quantitativi.
Ne consegue che il Piano di Monitoraggio Ambientale
contiene tutte le indicazioni necessarie al monitoraggio delle due
componenti ambientali
-
acque superficiali
-
acque sotterranee
che concorrono a definire quello che viene denominato
SETTORE IDRICO per il quale viene prevista l'attivazione di indagini
periodiche ed in continuo da attuare per valutare lo stato di qualità
ambientale nelle seguenti fasi:
-
prima della realizzazione dei lavori (Ante Operam)
-
durante la costruzione (Corso d'Opera)
-
per i primi 12 mesi di esercizio (Post Operam)
Il monitoraggio delle acque superficiali è previsto in modo da garantire
il rilievo e la parametrizzazione delle caratteristiche dei corsi
d'acqua attraverso due principali attività di acquisizione dei dati:
-
indagini per campagne
-
stazioni in continuo
Le indagini per campagne sono condotte con misure
periodiche (a frequenza variabile in funzione delle attività di
cantiere) presso siti prestabiliti ubicati in modo da rappresentare un
valido presidio per la qualità dei corsi d'acqua.
Gli indicatori che vengono monitorati sono definiti in
base a:
-
prescrizioni normative e legislative nazionali ed
europee;
-
caratteristiche specifiche dei corsi d'acqua
interferiti dalle attività di cantiere e dal traffico veicolare
nella fase di esercizio;
-
elementi di riscontro derivanti dalle sperimentazioni
pregresse eseguite.
I parametri di misura appartengono alle seguenti
categorie:
-
parametri idrologico-idraulici:
-
parametri chimico-fisici:
-
temperatura,
-
pH
-
conducibilità elettrica
-
ossigeno disciolto
-
solidi in sospensione totali
-
COD
-
piombo, cromo, nichel, zinco, rame,
-
olii minerali,
-
cloruri, composti organici aromatici, BOD5,
-
fosforo, nitrati, nitriti, ammoniaca, solfati,
fenoli, tensioattivi, arsenico, cadmio, mercurio
-
parametri microbiologici:
-
parametri biologici:
-
Indice Biotico Esteso
-
Ittiofauna
-
parametri ecotossicologici:
-
Daphnia Magna
-
Vibrio Fischeri
-
parametri fisiografici-ambientali:
-
parametri fisiografici dell'alveo
-
mappatura morfologico-correntometrica dell'alveo
-
Indice di Funzionalità Fluviale.
Le sezioni di misura sono state suddivise in 4 tipi in
funzione delle strumentazioni presenti e del tipo di monitoraggio
attuato; di seguito si riassume il numero delle sezioni di misura per le
singole Regioni interessate:
SEZIONE - DESCRIZIONE |
REGIONE
X |
REGIONE
Y |
A - principali, dotate di strumentazione di
controllo qualità |
4 |
1 |
B - di base per controllo dei principali nodi |
6 |
2 |
C - di infittimento |
11 |
15 |
D - di controllo di specifiche aree e
attività |
13 |
1 |
TOTALE |
34 |
19 |
Naturalmente, il numero complessivo delle stazioni di
misura risente anche della differente lunghezza del tracciato presente
nei due territori regionali.
Le stazioni di misura automatiche forniscono dati
sia sulle caratteristiche idrometriche che di qualità dell'acqua e
permettono di integrare i dati che si ottengono dalle campagne
periodiche; sono suddivise in:
-
installazioni fisse (in punti ben definiti
funzionanti per tutto il periodo previsto):
-
livello idrometrico
-
temperatura dell'acqua
-
pH
-
conducibilità elettrica
-
ossigeno disciolto
-
torbidità
-
concentrazione cloruri
-
carbonio organico totale
-
ammoniaca
-
installazioni "flessibili" (presso siti vulnerabili
in determinate fasi di attività):
-
livello idrometrico
-
temperatura
-
pH
-
conducibilità elettrica
-
ossigeno disciolto
-
torbidità
-
precipitazioni
-
temperatura aria
Il monitoraggio delle acque sotterranee si sviluppa sulle
sorgenti e sui pozzi che rappresentano le emergenze della circolazione
idrica sotterranea; esso è previsto in modo da garantire il rilievo e la
parametrizzazione delle caratteristiche dei corpi idrici attraverso due
principali attività di acquisizione dei dati:
-
indagini per campagne
-
stazioni in continuo
Le indagini per campagne sono condotte con misure
periodiche (a frequenza variabile in funzione delle attività di
cantiere) presso siti prestabiliti ubicati in modo da rappresentare un
valido presidio per la qualità dei corsi d'acqua.
Gli indicatori che vengono monitorati sono definiti in
base a:
-
prescrizioni normative e legislative nazionali ed
europee;
-
caratteristiche specifiche degli acquiferi
interferiti dalle attività di cantiere
-
elementi di riscontro derivanti dalle sperimentazioni
pregresse eseguite
Inoltre, i parametri di misura sono stati definiti anche
in funzione della classe di appartenenza della singola emergenza idrica:
-
per ciascun sito:
-
in funzione della classe di appartenenza:
-
calcio, sodio, alcalinità
-
escherichia coli, conteggio colonie a 22°C e 37°C
-
batteri coliformi a 37°C
-
nitrati, nitriti, ammoniaca
Le emergenze idriche sono state suddivise in 5 classi in
funzione della tipologia e del possibile rischio di impatto; di seguito
si riassume il numero delle sezioni di misura per le singole Regioni
interessate:
CLASSI - DESCRIZIONE |
REGIONE
X |
REGIONE
Y |
1-sorgenti caratterizzate da una
significativa portata (> 1 l/s); sorgenti principali per
l'alimentazione di acquedotti pubblici comunali |
26 |
1 |
2-sorgenti e pozzi a rischio |
31 |
7 |
3-fonti di approvvigionamento idropotabile
locali |
5 |
6 |
4-sorgenti o pozzi per cui esistono progetti
di sfruttamento da parte di acquedotti pubblici, consorzi
irrigui, etc. o destinati ad usi di rilevanza
socio-economica |
0 |
0 |
5-possibili fonti di approvvigionamento
alternative. |
1 |
2 |
TOTALE |
63 |
16 |
Naturalmente, il numero complessivo emergenze idriche
monitorate risente anche della differente lunghezza del tracciato
presente nei due territori regionali.
Le stazioni di misura automatiche forniscono dati
sia sulle caratteristiche fisiche che di qualità dell'acqua e permettono
di integrare i dati che si ottengono dalle campagne periodiche; in
particolare, vengono misurati i seguenti parametri:
Stazioni Meteoclimatiche
Il monitoraggio dei parametri meteorologici fornisce dati
necessari per le elaborazioni e le interpretazioni relative sia
all'ambiente idrico, sia ad altre componenti quali, ad esempio,
l'atmosfera, il rumore e l'assetto del territorio; in effetti, la
comprensione dell'evoluzione di molti dei fenomeni ambientali e
territoriali che si vanno sviluppando in concomitanza con i lavori di
costruzione dell'infrastruttura non è possibile senza la conoscenza dei
parametri meteoclimatici.
Ne consegue che tra le strumentazioni messe in opera per
il monitoraggio sono state installate anche due stazioni
meteoclimatiche in grado di fornire, in continuo, i seguenti
indicatori:
-
P - Precipitazione (mm);
-
TA - Temperatura dell'aria (°C);
-
UR - Umidità relativa (%);
-
PB - Pressione barometrica (Bar);
-
RAD - radiazione diretta (W/m2);
-
VVEN - Velocità del vento (km/h);
-
DVEN - Direzione del vento (gradi).
Il monitoraggio riguardante il settore antropico si pone
la finalità di verificare e controllare le modificazioni ambientali
prodotte, durante la realizzazione della nuova opera autostradale e
nella sua fase di esercizio, su:
Qualità dell'aria
Livelli di rumore
Disturbo alle persone ed alle cose per effetto delle vibrazioni
Pertanto il Piano di Monitoraggio Ambientale e Socio-economico contiene
tutte le indicazioni necessarie al monitoraggio delle componenti:
Atmosfera
Rumore
Vibrazioni
Le indagini necessarie a detto monitoraggio vengono attivate
periodicamente e nell'ambito di tre fasi principali:
Ante Opera: prima della installazione dei cantieri
Volta alla individuazione dei "ricettori", ossia siti e/o abitazioni
rappresentativi del territorio e delle caratteristiche ambientali, ove
le attività di cantiere determinano un impatto significativo e sui quali
basare le analisi volte all'individuazione di eventuali criticità ed
alla programmazione di interventi di mitigazione;
Corso d'Opera: durante i lavori di costruzione della autostrada
Volta alla verifica della qualità ambientale durante le lavorazioni
pressi i ricettori individuati;
Post Opera: per i primi 12 mesi di esercizio dell'autostrada
Allo scopo di verificare l'impatto della nuova opera sull'ambiente.
3.1
Atmosfera
Il monitoraggio dell'atmosfera mira al controllo
dell'inquinamento atmosferico prodotto a seguito delle lavorazioni, ed
in particolare a:
-
misura delle polveri disperse totali (PTS);
-
misura degli inquinanti dovuti al traffico veicolare
(ossidi di carbonio, azoto e zolfo, benzo A pirene, ozono, polveri
fini PM10).
Allo scopo verranno utilizzati due tipologie di
strumentazioni:
-
un mezzo mobile: veicolo furgonato nel quale sono
installate le strumentazioni necessarie per il campionamento e
l'analisi in tempo reale delle caratteristiche fisiche e chimiche
dell'aria. In particolare mediante l'utilizzo di queste
strumentazioni è possibile l'analisi delle polveri fini (PM10) e
degli inquinanti chimici causati dal traffico;
-
un campionatore di polveri: utilizzato per la misura
delle polveri totali (PTS) dovute, in genere, alle attività di
cantiere.
Le misure di qualità dell'aria risentono delle condizioni
atmosferiche e, poiché anche le lavorazioni possono procedere secondo
cicli differenti a seconda delle condizioni meteoclimatiche, è
necessario che le campagne di monitoraggio ante, corso e post opera
vengano distribuite uniformemente nel corso dell'anno.
Pertanto si prevede la realizzazione di un campionamento
della durata di 15 giorni consecutivi distribuiti uniformemente
nel corso delle 4 stagioni annuali.
L'attività d’interpretazione delle misure,
consiste in:
-
confronto con i dati di ante opera
-
confronto con i livelli di attenzione e di allarme
contenuti nel D.M.A. 15.04.1994, nel D.M. 25.11.1994 ed in
riferimento al D.L. 04.08.1999 n. 351,
-
analisi delle cause e delle sorgenti di inquinamento
e predisposizione di opportuni interventi di mitigazione.
3.2
Rumore
Il monitoraggio del rumore mira a controllare il rispetto
di standard o di valori limite definiti dalle leggi (nazionali e
comunitarie); in particolare il rispetto dei limiti massimi di rumore
nell'ambiente esterno e nell'ambiente abitativo definiti dal DPCM
1.3.1991 in base alle classi di zonizzazione acustica del territorio.
A tale scopo vengono utilizzate diverse tipologie di
rilievi sonori:
-
Misure di breve periodo
(10 min.), postazioni mobili, assistita da operatore per rilievi
traffico/attività di cantiere (ante e corso operam);
-
Misure di 24 ore,
postazioni semi-fisse parzialmente assistite da operatore, per
rilievi attività di cantiere (ante e corso operam);
-
Misure di 7 giorni,
postazioni fisse non assistite da operatore, per rilievi di traffico
veicolare (ante e post operam);
-
Misure di breve periodo per la verifica del limite
differenziale in ambiente abitativo (ante e corso operam);
-
Misure di breve periodo per la caratterizzazione
delle sorgenti di rumore nelle aree di cantiere (corso opera, in
fase d’installazione di nuove apparecchiature di cantiere).
L'esecuzione dei rilievi avviene a mezzo di fonometri,
strumenti che registrano, nel tempo, i livelli di potenza sonora
(espressi in dBA) e, se necessario, le frequenze a cui il rumore viene
emesso.
3.3
Vibrazioni
Le vibrazioni che possono essere prodotte nel corso delle
attività di costruzione dell'autostrada (movimentazioni di materiali,
scavi, ...) possono interferire con:
-
la popolazione:
il disturbo provocato alla persona dalle vibrazioni è noto come
"annoyance" e deriva da particolari combinazioni di effetti che
coinvolgono la percezione uditiva (rumore) e quella tattile
(vibrazioni vere e proprie);
-
le attività produttive particolari:
il funzionamento di alcune strumentazioni particolari (come per
esempio i microscopi ottici ed elettronici) può essere disturbato da
livelli di vibrazioni inferiori alla soglia di percezione umana;
-
gli edifici ed i beni storico - monumentali:
in particolari situazioni di suscettività strutturale, elevati e/o
prolungati livelli di vibrazione possono essere causa di danni alle
strutture; tali livelli sono però più alti di quelli tollerati dalle
persone, per cui tale obiettivo risulta automaticamente raggiunto
quando è raggiunto il primo.
Agli scopi del monitoraggio vengono eseguite, pertanto,
due categorie di rilievi
La misura dei livelli di vibrazione viene effettuata
mediante accelerometri, strumenti che misurano una delle
caratteristica fondamentale delle vibrazioni e, cioè, le accelerazioni
indotte nel tempo sul corpo al quale lo strumento è solidale (terreno,
solaio, ecc.).
Il programma di monitoraggio relativo all'assetto del
territorio è finalizzato ai seguenti aspetti :
-
certificazione dello stato dei versanti nella
situazione precedente l'avvio dei lavori;
-
controllo delle modificazioni interventi nella fase
di cantiere;
-
messa a disposizione di dati funzionali ad una
tempestiva messa in opera di interventi correttivi, al primo
manifestarsi di eventuali effetti negativi sulla stabilità del
territorio connessi alla realizzazione di particolari opere;
-
verifica degli effetti a breve-medio termine
successivamente alla realizzazione delle opere;
Il monitoraggio prende in considerazione tre fasi
temporali:
-
Ante Opera: condizioni del territorio prima
dell'inizio di quelle lavorazioni che in qualche modo possono
incidere sulle condizioni di stabilità dei versanti;
-
Corso d'Opera: ci si riferisce esclusivamente al
periodo di esecuzione di una specifica opera che ricade in un'area
instabile o potenzialmente tale;
-
Post Opera: periodo di tempo successivo alla fase "in
corso d'opera", per almeno 12 mesi nel corso dell'esercizio
dell'infrastruttura, in corrispondenza delle opere maggiormente
vulnerabili rispetto alla stabilità dei versanti.
Il monitoraggio viene eseguito mediante tre tipologie di
aree strumentate:
-
Tipologia A: il monitoraggio avviene mediante
livellazioni ottiche di precisione, ossia l'individuazione della
posizione e quindi dell'eventuale spostamento, di mire immorsate nel
terreno e/o a murature
-
Tipologia B: vengono inserite in fori di sondaggio,
le seguenti coppie di strumenti:
-
inclinometri Si
tratta di tubi inseriti in fori di sondaggio che si deformano
congruentemente al versante; mediante una opportuna sonda
inclinometrica si legge la deformazione del tubo e quindi si
può risalire alla profondità della eventuale frana, alla sua
velocità ed alla direzione dello spostamento;
-
Piezometri Sono
tubi finestrati all'interno dei quali si inserisce un
freatimetro che consente di conoscere la posizione della
superficie della falda acquifera eventualmente presente.
-
Tipologia C: Si effettuano congiuntamente
livellazioni ottiche di precisione e rilievi inclinometrici e
piezometrici.
L'interpretazione dei rilievi effettuati permette la
completa analisi dei fenomeni in atto, mediante la valutazione di:
-
Infrastrutture principali
-
13 imbocchi di gallerie
-
5 spalle e/o pile di viadotti
-
Opere di cantierizzazione
-
13 viabilità di servizio
-
3 campi, cantieri ed aree di deposito
-
Frane in convenzione
-
10 movimenti gravitativi che la Società Autostrade si
impegna a sistemare nel quadro della Convenzione con gli Enti
locali.
L'interpretazione dei rilievi effettuati permette la completa analisi
dei fenomeni in atto, mediante la valutazione di:
-
Spessori dei movimenti franosi
-
Velocità della frana
-
Direzione dello spostamento
-
Correlazioni tra questi parametri e la variazione del
livello di falda
5.
IL SISTEMA NATURALISTICO
5.1
La Vegetazione
Il monitoraggio della vegetazione ha l'obiettivo di
verificare l'eventuale presenza e, nel caso in cui la presenza venga
confermata, l'entità dei seguenti potenziali fattori di interferenza
sulla componente ambientale individuati in fase di Studio di Impatto
Ambientale:
-
sottrazione di vegetazione nelle diverse aree
interessate dall'opera;
-
alterazione della struttura della vegetazione e del
patrimonio floristico;
-
danno alla vegetazione per emissioni gassose in
atmosfera;
-
danno alla vegetazione per sollevamento di polveri;
-
danno alla vegetazione per inquinamento dell'ambiente
idrico;
-
danno alla vegetazione per inquinamento del suolo;
-
danno alla vegetazione per alterazioni prodotte dai
mutamenti morfologici (scavi, riporti, depositi di inerti) e
dall'introduzione di infrastrutture (viadotti, rilevati, ecc.);
-
danno alla vegetazione per alterazioni prodotte dai
mutamenti delle condizioni idrologiche ed idrografiche (es.
intercettazione di fossi e scoline; modificazione della velocità
dell'acqua per difese trasversali, pile di viadotti, ecc.).
Sono inoltre previste specifiche attività di monitoraggio
per valutare l'evoluzione e l'efficacia degli interventi di
rinaturazione e di inserimento ambientale dell'opera.
Le attività di monitoraggio riguardano quattro distinte fasi:
-
ante operam;
-
di costruzione o di corso d'opera;
-
di inserimento ambientale e rinaturazione o post
recupero: questa fase costituisce una specifica articolazione della
fase di costruzione e riguarda gli interventi di recupero ambientale
effettuati, con tempistiche differenziate, su cantieri, campi base,
cave, aree di deposito o su porzioni di tracciato;
-
di esercizio o post operam.
Il potenziale impatto determinato sulla vegetazione dalle
fasi di costruzione ed esercizio dell'adeguamento autostradale e
l'efficacia delle opere di recupero e ripristino ambientale rispetto
agli obiettivi prefissati, sono determinati tramite le seguenti
metodologie di monitoraggio:
-
FOTOINTERPRETAZIONE: mediante telerilevamento
da piattaforme aeree, per lo studio delle anomalie nella risposta
spettrale della vegetazione che consente di individuare le
alterazioni che possono essere dovute all'induzione di stati di
stress nei popolamenti vegetali, e tramite riprese fotografiche
da terra, per la valutazione della qualità del micropaesaggio e
dell'evoluzione floristico-strutturale della copertura vegetale per
monitorare l'efficacia degli interventi di recupero ed inserimento
paesaggistico;
-
RILIEVI VEGETAZIONALI: consistenti in rilievi
fitosociologici per la descrizione della vegetazione in base
alle specie vegetali che la compongono, precisando la composizione e
la struttura del popolamento vegetale anche attraverso la
definizione dei rapporti quantitativi tra le singole specie, e in
linee di vegetazione secondo Daget-Poissonet, tecnica di
rilevamento specificatamente usata per le superfici inerbite che
consente di ottenere una caratterizzazione del cotico erboso con
valutazioni di tipo quantitativo;
-
RILIEVO DEI LICHENI EPIFITI: realizzazione di
censimenti floristici per valutare la distribuzione di alcune specie
selezionate in relazione a scale di tolleranza all'inquinamento;
-
RILIEVI BIOMETRICI E QUALITATIVI: misure biometriche
su specie arboreo-arbustive ed erbacee di particolare interesse
sulle aree oggetto di interventi di recupero ambientale, in quanto
consentono la verifica degli obiettivi (biotecnici, paesaggistici,
naturalistici, ecc.) prefissati in fase progettuale, la verifica
delle caratteristiche delle specie utilizzate rispetto alla
situazione pedoclimatica del sito puntuale, l'acquisizione di dati
utili per effettuare eventuali miglioramenti nell'esecuzione di
successivi interventi di recupero;
-
STUDIO DELLA MICORRIZAZIONE: attraverso prelievi di
campioni di suolo e tecniche specifiche viene studiata la
micorrizazione per valutare l'efficacia e l'evoluzione degli
interventi di rinaturazione, potendo le micorrize accelerare i
processi di evoluzione della vegetazione verso una copertura
vegetale stabile;
-
ESP "EXCHANGEABLE SODIUM PERCENTAGE", indice dato dal
rapporto percentuale tra sodio scambiabile e capacità di scambio
cationico per monitorare il sodio in eccesso;
-
I.F.F.: rilievi lungo i corsi d'acqua per la
determinazione dell'Indice di Funzionalità Fluviale;
-
MISURA DELLE POLVERI DEPOSITATE: misura delle polveri
depositate sulla superficie fogliare in prossimità di cantieri o di
strade di servizio per controllare la riduzione dei processi
biochimici delle piante.
Il monitoraggio della fauna ha l'obiettivo di verificare
l'eventuale presenza e, nel caso in cui la presenza venga confermata,
l'entità dei seguenti potenziali fattori di interferenza sulla
componente ambientale individuati in fase di Studio di Impatto
Ambientale:
-
sottrazione di habitat e di fonti alimentari
(vegetazione) alla fauna nelle diverse aree interessate dall'opera;
-
frammentazione degli habitat;
-
disturbo alla fauna dovuto al rumore;
-
impatto sulla fauna per emissioni gassose in
atmosfera e sollevamento di polveri;
-
impatto sulla fauna per inquinamento dell'ambiente
idrico;
-
impatto sulla fauna per inquinamento del suolo;
-
impatto sulla fauna per alterazioni prodotte dai
mutamenti morfologici (scavi, riporti, depositi di inerti);
-
impatto sulla fauna per alterazioni prodotte dai
mutamenti delle condizioni idrologiche ed idrografiche (es.:
intercettazione di fossi e scoline; modificazione della velocità
dell'acqua per difese trasversali, pile di viadotti, ecc.);
-
introduzione di infrastrutture (rilevati, ecc.) che
determinano un effetto barriera nei confronti degli spostamenti
della fauna terrestre;
-
impatto sulla fauna (in particolare all'avifauna) per
l'impatto diretto con gli automezzi.
Le attività di monitoraggio riguardano tre distinte fasi:
Il potenziale impatto determinato sulla fauna dalle fasi
di costruzione ed esercizio dell'adeguamento autostradale e l'efficacia
delle opere di recupero e ripristino ambientale rispetto agli obiettivi
prefissati, sono determinati tramite le seguenti metodologie di
monitoraggio:
-
FOTOINTERPRETAZIONE: telerilevamento da piattaforme
aeree e riprese fotografiche da terra;
-
RILIEVO DEI SEGNI DI PRESENZA DEGLI UNGULATI:
metodologia di rilievo che intende valutare la presenza e l'entità
di eventuali interferenze in rapporto alla frequentazione e
all'utilizzo da parte degli Ungulati del territorio interessato
dall'ampliamento autostradale;
-
CENSIMENTO DEI MICROMAMMIFERI: attraverso il metodo
cattura-marcatura-ricattura e l'utilizzo di opportune proporzioni e
indici si ricava i valori di densità della popolazione campionata
per valutare le variazioni nel tempo della composizione e della
struttura delle comunità;
-
CENSIMENTO DELL'AVIFAUNA: attraverso il metodo di
censimento delle stazioni di ascolto si rilevano eventuali
variazioni nella struttura e densità delle popolazioni ornitiche;
-
CENSIMENTO DEGLI ANFIBI: la metodologia prevede la
ricerca sistematica degli animali nei siti riproduttivi (stagni,
corsi d'acqua, pozze temporanee, fossi ecc.). Il numero di animali
trovati per persona all'ora fornisce una stima dell'abbondanza
relativa, utile nel comparare nel tempo i cambiamenti che possono
avvenire nelle popolazioni in conseguenza a fattori di impatto.
-
CENSIMENTO DEI COLEOTTERI CARABIDI monitoraggio
tramite bioindicatori (coleotteri carabidi) per monitorare l'impatto
dei metalli pesanti emessi dai veicoli a motore sulla biodiversità
dell'agroecosistema, in particolare dell'entomofauna.
-
CAMPIONAMENTO DEL MACROBENTHOS: campionamento dei
macoinvertebrati bentonici dei corsi d'acqua.
Il monitoraggio del "suolo" ha l'obiettivo di verificare
l'eventuale presenza e, nel caso in cui la presenza venga confermata,
l'entità dei seguenti potenziali fattori di interferenza sulla
componente ambientale individuati in fase di Studio di Impatto
Ambientale:
-
alterazione delle caratteristiche fisiche;
-
alterazione delle caratteristiche chimiche;
-
alterazione delle componenti biotiche.
Le attività di monitoraggio riguardano quattro distinte
fasi:
-
ante operam;
-
di costruzione o di corso d'opera;
-
di inserimento ambientale e rinaturazione o post
recupero: questa fase costituisce una specifica articolazione della
fase di costruzione e riguarda gli interventi di recupero ambientale
effettuati, con tempistiche differenziate, su cantieri, campi base,
cave, aree di deposito o su porzioni di tracciato;
-
di esercizio o post operam.
Il potenziale impatto determinato sul suolo dalle fasi di
costruzione ed esercizio dell'adeguamento autostradale e l'efficacia
delle opere di recupero e ripristino ambientale rispetto agli obiettivi
prefissati verranno determinati tramite le seguenti metodologie di
monitoraggio:
Profili pedologici e trivellazioni
Lo studio dei suoli prevede l'apertura di buche (profili
pedologici) alla profondità minima di 1 metro. Il profilo deve
presentare una parete verticale ben illuminata su cui effettuare per
ciascun orizzonte le osservazioni ed il prelievo di campioni di suolo.
Sono inoltre effettuate delle trivellazioni a mano,
ubicate in modo da rappresentare la variabilità geomorfologica dell'area
in esame.
Le trivellazioni sono eseguite alla profondità di 1,2
metri, se non si incontrano roccia, pietre o ghiaia che rendano
impossibile un ulteriore approfondimento della trivella.
I caratteri pedologici rilevati e descritti in campagna
vengono riportati su una apposita scheda per la descrizione delle
osservazioni pedologiche.
Analisi di laboratorio
Su campioni prelevati dagli orizzonti superficiali del
terreno sono effettuate analisi di laboratorio volte a definire le
caratteristiche dei suoli e valutarne la modificazione a seguito degli
interventi effettuati in connessione alla realizzazione dell'opera.
Rilievi del grado di protezione dall'erosione esercitato
dalla copertura vegetale
Attraverso l'analisi di alcuni rilievi biometrici
effettuati sullo strato erbaceo (altezza dell'apparato epigeo,
profondità dell'apparato ipogeo, biomassa epigea, biomassa ipogea) sono
ricavate utili indicazioni sull'efficacia degli interventi di
inerbimento nel garantire protezione dall'erosione.
Attraverso l'analisi floristica e fitosociologica è definito un indice
di protezione del suolo esercitato dalla vegetazione nei confronti
dell'acqua cadente e dell'acqua dilavante.
6.IL SETTORE SOCIO
ECONOMICO
Il monitoraggio degli effetti socio-economici intende
mettere a disposizione dell’Osservatorio Ambientale e quindi degli Enti
Locali (comuni, province e regioni attraversate dalle opere di
adeguamento del tratto autostradale in questione) un insieme attendibile
di informazioni utili per valutare l’impatto delle trasformazioni
infrastrutturali sul tessuto sociale ed economico delle aree locali
direttamente, o indirettamente, interessate da tali trasformazioni.
Il monitoraggio si propone inoltre di perseguire altri
obiettivi di carattere più specifico, quali:
-
assistere gli Osservatori attivati dalle Regioni
Emilia Romagna e Toscana nella identificazione delle opportunità e
dei vincoli legati alla implementazione dei lavori previsti;
-
assistere la Società Autostrade e le imprese
appaltatrici dei singoli lotti di cui si compone l’opera, nella
rimozione dei fattori che determinano impatti negativi nel contesto
socio-economico locale;
-
favorire un intenso scambio di informazioni e di
valutazioni tra cittadinanza, enti locali ed imprese di costruzione
per risolvere celermente eventuali nodi critici e garantire una
costante ricerca del dialogo tra le parti coinvolte.
Le attività di raccolta, di elaborazione e di interpretazione dei dati e
delle informazioni sono state articolate in fasi, la cui scansione è
strettamente legata all’evoluzione del progetto di adeguamento del
tratto autostradale. Pertanto, la prima fase riguarderà l’analisi
dell’area di riferimento prima dell’apertura dei cantieri (fase ante
operam), la seconda, seguirà gli impatti delle opere previste nella loro
fase di costruzione (in corso d’opera), la terza, infine, valuterà
l’impatto di tali opere dopo un anno dal loro completamento (post
operam).
Il Sistema di monitoraggio dell’impatto socio-economico
prevede tre moduli di ricerca, i quali, pur venendo implementati in modo
coordinato ed integrato, che riguardano:
-
la ricostruzione del quadro territoriale di
riferimento;
-
l’impostazione dell’apparato metodologico per la
stima degli impatti delle opere previste nella fase di cantiere e di
regime;
-
l’attivazione di un sistema di gestione del conflitto
e la ricerca del consenso da parte delle comunità locali.
L’analisi socio-economica prenderà in considerazione come
Area di Studio, oltre all’area di insediamento del progetto
costituiti dagli otto comuni attraversati dal tratto autostradale, anche
le seguenti aree:
-
l’area di riferimento del progetto, ovvero i comuni
della cosiddetta Area Allargata;
-
l’Area di Contesto del progetto, definita come
l’insieme dei comuni che saranno coinvolti in termini di costi e di
benefici diretti o indiretti derivanti dalla realizzazione del
progetto (tale area dovrebbe dunque comprendere le intere Province
attraversate dal tratto autostradale);
il Bacino Territoriale di riferimento della
domanda che si rivolge ai beni e servizi realizzati, di natura
interregionale a seconda dei diversi segmenti di domanda coinvolti
(mar. 2012).
Pasquale Romeo |