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 Le piattaforme multifunzionali : un solo motore per migliorare le condizioni di vita di milioni di donne africaNE

di Corrado Quinto

 

Una piattaforma multifunzionale è uno strumento semplice ed utile che può rivoluzionare la vita di intere popolazioni rurali in Africa. Le prime a trarne beneficio sono proprio le donne.

La giornata tipo di una donna africana in zona rurale è estremamente piena di impegni di diversa natura e questo impiego del tempo particolarmente oneroso non le permette di dedicare un po’ di tempo ed energie a se stessa, ai suoi figli e ancor meno a delle attività generatrici di reddito.

La mancanza di tempo è, quindi, un fattore importante e poco conosciuto della povertà che, data la disuguaglianza dei compiti e responsabilità nella famiglia, tocca principalmente le donne, spiegando così la loro maggiore vulnerabilità. Questa povertà genera conseguenze anche sui bambini, sugli uomini e sull’intera collettività.

Alleggerire i lavori faticosi delle donne per avere maggior tempo libero da consacrare all’educazione e cura dei figli, al miglioramento delle condizioni sanitarie ed alla creazione di reddito è ritenuta una priorità, a livello internazionale, per contribuire alla lotta alla povertà.

Inoltre, l’assenza di una fonte d’energia, meccanica o elettrica, è certamente un fattore limitante essenziale per un processo di sviluppo economico dei villaggi.

Grazie all’installazione e funzionamento delle piattaforme multifunzionali le donne africane potranno liberarsi da alcune corvée lunghe e faticose come il trasporto dell’acqua dalla fonte al villaggio, la macina dei cereali ecc. ed allo stesso tempo percepire un reddito proprio. Questo doppio risultato avrà anche un effetto importante sul loro status sociale ed economico che migliorerà a vantaggio di una maggiore indipendenza.

Oltre ai vantaggi per le donne direttamente implicate nelle attività generatrici di reddito collegate alle piattaforme è bene ricordare l’effetto leva che la loro multifunzionalità permette di realizzare attraverso la creazione, lo sviluppo e la modernizzazione di altre attività artigianali nello stesso villaggio.

Il concetto di piattaforma multifunzionale è stato elaborato in Mali ed è stato in seguito perfezionato da UNDP (Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite) in diversi paesi dell’Africa occidentale: Burkina Faso, Guinea Conakry, Costa d’Avorio e Senegal.

Lo sviluppo dell’accesso delle popolazioni rurali ai servizi energetici, attraverso le piattaforme multifunzionali, è attualmente una componente fondamentale di lotta alla povertà in zona rurale.

La piattaforma è costituita da un motore diesel di 8-10 CV che alimenta diverse attrezzature quali i mulini per i cereali, le scorticatrici, le presse per oli e burro, alternatori di corrente, caricatori di batterie, motopompe, apparecchi per saldature, macchine di falegnameria ecc. Può, inoltre, distribuire acqua ed elettricità (fino a 250 lampadine).

La piattaforma è realizzata con equipaggiamenti reperibili in loco ed è assemblata, installata e mantenuta da artigiani locali.

Il modello più semplice (motore, mulino, scorticatrice, alternatore, circuito di raffreddamento, copertura ed installazione) costa circa 3.500 euro. Se si vuole aggiungere la rete di distribuzione idrica per un villaggio di circa 1.550-2.000 abitanti, con 2.000 metri di rete, un serbatoio di 30 m³ e 4 fontane, il costo aggiuntivo sarà di circa 9.000 euro, mentre il sistema elettrico per 215 lampadine costa circa 7.500 euro, esclusi i costi per le lampadine, rubinetti e consumabili vari.

Tramite la vendita dell’energia erogata e l’acqua distribuita si possono assicurare entrate necessarie a coprire le spese di manutenzione e riparazione, oltre alla mano d’opera.

Gli obiettivi principali che si possono raggiungere con i progetti di piatteforme multifunzionali sono:

Ø Sviluppare l’artigianato e la piccola industria, soprattutto agroalimentare.

Ø Permettere la distribuzione di acqua ed elettricità.

I risultati saranno i seguenti:

·        Lo sviluppo di un settore privato in grado di sviluppare e mantenere le installazioni.

·        Il miglioramento della salute: la distribuzione dell’acqua e l’elettrificazione dei centri sanitari migliora le condizioni sanitarie e la durata del sonno è allungata, dato che l’acqua è disponibile già in casa o presso la fontana più vicina e le donne non devono più svegliarsi presto per andare alla fonte.

·        Aumento del tasso di scolarizzazione femminile dato dal fatto che le ragazze saranno liberate da buona parte dei compiti domestici ed avranno più tempo da dedicare alla scuola. Grazie all’elettrificazione i bambini potranno studiare anche durante le ore della sera senza correre rischi oculistici.

·        La diminuzione del tempo dedicato alla raccolta delle risorse (acqua, legname per combustione) e la riduzione delle distanze percorse per portare tali risorse a casa, contribuisce a diminuire notevolmente i rischi di violenze ed incidenti per donne e bambine durante il percorso.

·        L’utilizzo dell’energia elettrica al posto di combustibili duri diminuisce la morbilità e la mortalità, principalmente infantile, imputabili alle pneumoniti e tubercolosi.

·        L’elettricità comporta l’eliminazione delle lampade a kerosene o delle candele, riducendo il rischio di incendi dentro casa.

·        La corrente elettrica come sostituto dei combustibili duri riduce il consumo di legna, contribuendo alla lotta contro la deforestazione che in zona sahariana e saheliana aiuta anche a combattere la desertificazione.

·        L’elettricità contribuisce a diminuire la deforestazione che impoverisce i suoli destinati all’agricoltura, con conseguenze dirette sulla sicurezza alimentare.

·        Lo sviluppo economico dei villaggi e la diversificazione delle fonti di reddito.

Occorre precisare che l’uso della piattaforma in un villaggio richiede una buona organizzazione, dunque una certa coesione tra gli abitanti, visto che il motore non potrà servire che per un’attività alla volta.

Esiste già una rete di scambi e di condivisione di informazioni e conoscenze che contribuisce al rafforzamento delle capacità della società civile in termini di analisi sociopolitica e di lobbying all’interno dei programmi nazionali, sia governativi che dei partner privati. Questa rete costituisce anche una risposta al bisogno di migliorare il ruolo ed i vantaggi dell’informazione nella promozione dei progetti di piattaforme e permette a questi progetti di svolgere un ruolo importante nella promozione dell’accesso ai servizi energetici attraverso una migliore comprensione del legame energia – povertà – genere  per il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio.

La rete punta essenzialmente a:

1.  Rinforzare le capacità dei suoi stessi attori in termini di gestione, di produzione e di diffusione dell’informazione tramite un sito internet, intranet, un forum di discussioni, un database di esperti e degli strumenti di monitoraggio e valutazione accessibili.

2.  Stimolare una riflessione sulla problematica energia – povertà – genere e l’approccio “piattaforma multifunzionale” a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale attraverso la partecipazione a dei forum di discussioni tematiche e a delle reti esistenti che permettano di capitalizzare le esperienze dei progetti realizzati.

3.  Informare il pubblico delle attività del progetto Piatteforme multifunzionali attraverso l’aggiornamento del sito web, concepito con la prospettiva di espandere il modo di gestione delle piatteforme verso il settore privato.

Gli attori che intervengono nel sistema di gestione delle conoscenze della rete sono organizzati nel modo seguente:

In ogni paese il programma nazionale si trova sotto la direzione del direttore generale dell’organo governativo prescelto (Ministero di tutela).

Il coordinamento nazionale riunisce in ogni paese il Programma nazionale, gli organismi di cooperazione (UNDP, agenzie di sviluppo, ONG ecc.) che operano nel paese, oltre alla cellula di appoggio e consiglio (CAC), i comitati paesani di gestione, gli attori della società civile ecc.

Il Programma regionale energia – povertà, riunito in coordinamento regionale con i partner regionali ed internazionali (CEDEAO, UNDP ecc.) e sotto la tutela del NEPAD, coordina la rete.

I risultati dei programmi “Piattaforma multifunzionale” terminati o in esecuzione in alcuni paesi dell’Africa occidentale saheliana e sub-sahariana sono positivi e stanno spingendo altri paesi della stessa area geografica (Mauritania) ad iniziare questo percorso di sviluppo poco costoso ed innovativo.

Dei passi ulteriori potranno presto essere fatti cambiando il sistema di alimentazione del motore della piattaforma. Attualmente i motori sono alimentati a gasolio ma potrebbero essere alimentati con energia solare, eolica o bio-gas/vapore.

Si tratta, quindi, di un settore in evoluzione e dove non è necessario investire ingenti somme per ottenere risultati concreti ed immediati.

Nouakchott, il 14.03.2010

 

                                                                           Corrado Quinto

 


 

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