di Enrico
Giallanza
L’energia è sempre stata associata allo sviluppo e le fonti utilizzate
dall’uomo sono sempre state scelte in funzione della comodità d’uso e
dell’efficacia bellica, trascurando spesso la rinnovabilità. Con l’era
degli idrocarburi si sono raggiunti livelli di produzione di energia
impensabili, impennando i consumi di energia dal settore civile a
quello industriale . Di contro le quantità spropositate di CO2 hanno
compromesso la stabilita dell’eco sistema del pianeta. L’umanità, oggi,
deve affrontare questo grave problema ambientale che sta provocando
grandi preoccupazioni nei paesi sviluppati. Il progresso e la tecnologia
hanno prodotto benessere e uno sviluppo invidiabile ma con sé hanno
recato anche grossi danni all’ambiente.
Da
decenni si è sempre più sensibili alla ricerca di nuove soluzioni al
problema del fabbisogno energetico in modo sostenibile per l’ambiente.
Sfruttando la tecnologia e l’ingegno umano, sono stati messi a punto
strumenti per catturare la primordiale forma d’energia che è il motore
della vita il “Sole”.
Tre le fonti d'energia a disposizione
dell'uomo le fonti fossili (carbone, gas, petrolio) occupano ancora oggi
un ruolo determinante. Malgrado la tendenza al rincaro del prezzo del
greggio e le previsioni di esaurimento delle riserve, le fonti fossili
soddisfano circa l'88% del fabbisogno d'energia mondiale (dato 2003). Ci
riferiamo in particolare all'energia "primaria", ossia non ancora
trasformata in energia meccanica, chimica o elettrica.
Nel dettaglio:
37% Petrolio
27% Carbone
24% Gas naturale
6% Nucleare
6% Rinnovabili
Il petrolio continua a far muovere il mondo
dell'economia, le automobili e le industrie ma di recente qualcosa sta
lentamente cambiando. Il caropetrolio e l'effetto serra inducono i paesi
a diversificare il proprio mix energetico a favore delle altre fonti
d'energia, in particolar modo nel gas e nel carbone le cui riserve sono
più ampie di quelle petrolifere. Il ricorso alle fonti fossili non
risolve però il problema del surriscaldamento terrestre (effetto serra).
Per questi motivi si torna a parlare anche di energia nucleare e delle
fonti d'energia rinnovabili. Il nucleare ha subito negli anni '80 un
prolungato stop a seguito del disastro di Chernobyl, in questi ultimi
anni sta ritrovando una nuova fase di rilancio grazie al minore impatto
inquinante in termini di emissioni d'anidride carbonica (CO2). Allo
stesso modo il mondo sta guardando con favore nella direzione delle
energie rinnovabili. Le energie "pulite" come l'eolico o il fotovoltaico
strappano consensi crescenti non soltanto tra la cittadinanza ma anche
dalle imprese che vi intravedono una nuova opportunità di business.
Le
energie rinnovabili sono quelle fonti di energia il cui
utilizzo non pregiudica le risorse naturali. Per loro caratteristica le
energie rinnovabili si rigenerano o sono da considerarsi inesauribili.
Le energie rinnovabili sono l'energia solare, l'energia
eolica, le biomasse, la
geotermia, il moto delle onde,
il cui utilizzo attuale non pregiudica la disponibilità nel futuro del
vento, del sole o delle maree. Viceversa, quelle fossili (petrolio,
carbone, gas naturale), e nucleare (uranio, plutonio), sono da
considerarsi limitate in un'ottica storica e pertanto appartenenti alla
categoria delle risorse non rinnovabili. Il petrolio può infatti
rigenerarsi soltanto dopo lunghi periodi geologici, al di sopra della
limitata ottica storica in cui l'uomo vive.
Energia solare
L' energia
solare è la fonte primaria di energia sulla
Terra
che rende possibile la vita. E’ infatti quella normalmente utilizzata dagli organismi
autotrofi,
cioè quelli che eseguono la
fotosintesi,
detti anche "vegetali.
Dal punto di
vista energetico si tratta di un'energia
alternativa ai classici
combustibili fossili,
rinnovabile
e pulita (energia
verde) nonché una delle
energie a sostegno della cosiddetta
economia verde
nella società moderna. Può essere opportunamente sfruttata attraverso
diverse tecnologie e a diversi fini anche se in diverse sue tecnologie
di sfruttamento soffre di variabilità e intermittenza di produzione
ovvero non piena programmabilità dovuta ai cicli giorno-notte e alla
copertura nuvolosa.
|
Il valore dell'irraggiamento solare
si può ottenere utilizzando la legge di Stefan-Boltzmann per
il
corpo nero (a cui si
può assimilare una stella):
dove
e T è la temperatura assoluta
(media) della superficie solare che è di circa 5780 K. Il
calcolo fornisce il valore di per
la potenza termica specifica emessa dal sole.
Quella che arriva sulla superficie
della Terra è solo una minima parte di questa e si può ottenere
utilizzando la legge dell'irradiazione sferica cioè
moltiplicando il precedente valore per il rapporto al quadrato
tra il raggio solare medio che è di circa
e la distanza media Sole-Terra che è
di circa
|
Mediamente il
Sole
irradia alle soglie dell'atmosfera
terrestre
1367
W/m²,
nota come
costante solare
e distribuita secondo lo
spettro solare.
Tenendo conto del fatto che la Terra è una sfera che oltretutto ruota,
l'irraggiamento
solare medio o
insolazione
è, alle latitudini europee, di circa 200
W/m².
Irraggiamento solare in Italia
Una interessante mappa solare elaborata
dall'Unione Europea permette di calcolare la produzione di energia
elettrica da un impianto a pannelli solari nelle varie regioni italiane.
Su una scala da 900 a 1500 kWh (chillowattora) il centro studi della
Commissione europea ha ricostruito la quantità di energia prodotta da un
impianto fotovoltaico della potenza di 1 kW. Un impianto da 1kW equivale
a 8 metri quadri di pannelli fotovoltaici ed è considerato un impianto
di piccole dimensioni, quello più acquistato da condomini e famiglie,
pari a un costo di circa 7-10 mila euro. Le informazioni sulla mappa
solare sono pertanto di grande utilità per tutti.
Gli impianti fotovoltaici nelle regioni
settentrionali hanno un rendimento annuale medio di circa 1000-1100 kWh.
I valori salgono a 1200-1300 kWh nelle regioni del centro Italia e
arrivano a toccare i 1400-1500 kWh nelle regioni meridionali e in
Sicilia.
Irraggiamento solare in Sicilia
Radiazione solare annua (kWh/m2) |
|
orizzontale |
verticale |
ottimale |
minima |
1678 |
1162 |
1889 |
media |
1724 |
1213 |
1949 |
massima |
1764 |
1247 |
1997 |
Produzione annua per kilowatt picco (kWh/1kWp) |
|
orizzontale |
verticale |
ottimale |
minima |
1220 |
837 |
1359 |
media |
1266 |
899 |
1425 |
massima |
1297 |
928 |
1462 |
Angolo di inclinazione ottimale
per i moduli fotovoltaici (in gradi) |
|
Angolo |
minimo |
31 |
medio |
32 |
massimo |
33 |
Tecnologie
Un
impianto fotovoltaico è composto essenzialmente da:
-
moduli o pannelli fotovoltaici, ciascuno dei quali è formato da
innumerevoli celle fotovoltaiche; le celle fotovoltaiche
rappresentano la parte attiva del sistema perché convertono la
radiazione solare in energia elettrica. I moduli fotovoltaici
vengono poi collegati in serie e parallelo per giungere ai livelli
di tensione e potenza desiderati, in base alla specifica
applicazione. Mediamente per ottenere una potenza nominale di 1 kW
di picco è necessaria una superficie di pannelli fotovoltaici di
silicio cristallino di circa 8 mq.
-
inverter, che trasforma la corrente continua generata dai moduli in
corrente alternata;
-
quadri elettrici e cavi di collegamento per immettere l'energia
prodotta dall’impianto fotovoltaico nella rete elettrica.
I
pannelli solari fotovoltaici permettono di produrre energia elettrica
dal sole. Rappresentano una delle fonti di energia rinnovabile più
promettente, sulla quale molti stati stanno investendo per favorirne lo
sviluppo e per ridurne i costi.
I
pannelli fotovoltaici veri e propri sono costituiti da celle in grado di
produrre elettricità se colpite dalla luce solare. Le celle sono in
genere costituite da strati di un elemento semiconduttore, in genere il
silicio.
Grazie all’effetto fotovoltaico, i fotoni colpiscono la superficie del
silicio, liberano gli atomi di conduzione che generano un flusso
corrente elettrica continua.
Le celle
fotovoltaiche, colpite dai raggi solari, producono energia elettrica a
bassa tensione di tipo continuo. Poiché nelle nostre case utilizziamo
corrente alternata a 220 volt.
L’inverter è
un piccolo strumento in grado di convertire l’energia prodotta dal
pannello in energia utilizzabile dai nostri sistemi elettrici.
L’inverter concepito per i pannelli fotovoltaici consente, inoltre, di
trarre la massima potenza disponibile in qualsiasi condizione
meteorologica.
Non tutti i
pannelli fotovoltaici includono, nel loro kit, anche le batterie. Quei
pannelli fotovoltaici che prevedono il versamento dell’energia prodotta
nella rete elettrica non hanno bisogno di immagazzinare l’energia
prodotta. I pannelli che sono invece staccati dalla rete (sono quindi di
tipo stand alone) hanno bisogno di accumulare l’energia raccolta durante
le ore diurne per poterla utilizzare durante la sera o il mattino
presto, quando ancora il pannello non è in grado di fornire l’energia
necessaria. Se così non fosse, l’utente potrebbe far uso dell’energia
elettrica solo nelle ore diurne ma sarebbe impossibile di notte, momento
di maggiore utilizzo dell’energia elettrica.
In questi casi, un controller di carica avrà il compito di proteggere
l’impianto da sovraccarichi e scariche che potrebbero danneggiarlo.
L’impianto
fotovoltaico comprenderà la presenza di un contatore solo nel caso in
cui l’energia elettrica prodotta dal pannello viene inserita nella rete
elettrica del gestore. In realtà i contatori sono due: un contatore
calcolerà i consumi effettuati dall’utente, l’altro calcolerà l’energia
prodotta dal pannello fotovoltaico e inserita nella rete. In questa
maniera si avrà sempre ben chiaro la quantità di energia consumata
dall’utenza e quella prodotta. Al gestore di energia verrà corrisposta
solo la differenza fra l’energia consumata e quella prodotta e vi è
anche la possibilità di ricevere un ritorno in denaro se la corrente
prodotta è maggiore di quella consumata.
Se vi sono i contatori, naturalmente, mancheranno le batterie. Questo
sistema è sicuramente più proficuo ed economico in quanto abbatte
totalmente il costo delle batterie per l’immagazzinamento dell’energia
prodotta dal pannelli fotovoltaici.
Schema descrittivo dell'efficienza energetica
In
fisica
e
ingegneria
l'efficienza energetica è un numero adimensionale con un valore compreso
tra 0 e 1 oppure, quando moltiplicato per 100, è espresso in
percentuale. L'efficienza energetica di un
processo
è definita come:
dove W è la quantità di
lavoro utile eseguito dal
processo (in
joule), e "energia" E è
la quantità di
energia (in joule) assorbita
dal processo.
Protocollo di
kyoto
Un
atto che è stato sancito da tutti i paesi del mondo che contiene
obiettivi legalmente vincolanti e decisioni sulla attuazione operativa
di alcuni degli impegni della Convenzione Quadro sui Cambiamenti
Climatici (United Nation Framework Convention on Climate Change) firmato
nel dicembre del 1997 a conclusione della terza sessione plenaria della
Conferenza delle parti (COP3). Il Protocollo impegna i paesi
industrializzati e quelli a economia in transizione (i paesi dellEst
europeo) a ridurre complessivamente del 5,2 per cento le principali
emissioni antropogeniche di gas serra entro il 2010 e, più precisamente,
nel periodo compreso tra il 2008 e il 2012.
I sei
gas responsabili del sempre piu ampio buco dell’ozono sono:
Anidride carbonica,
Metano,
Protossido di azoto
Fluorocarburi idrati
Iperfluorocarburi
Lesafloruro Di Zolfo
L’anno di riferimento per la riduzione delle emissioni dei primi tre gas
è il 1990, mentre per i rimanenti tre (che sono gas lesivi dell’ozono
stratosferico e che per altri aspetti rientrano in un altro protocollo,
il Protocollo di Montreal) è il 1995. La riduzione complessiva del 5,2
per cento non è uguale per tutti i paesi. Per i paesi membri dell’Unione
europea nel loro insieme la riduzione dovrà essere pari all8 per cento,
per gli USA al 7 per cento, per il Giappone al 6 per cento.
Il
16 febbraio 2005 è entrato in vigore il Protocollo di Kyoto con
l'obiettivo di fronteggiare la minaccia dell'effetto serra e dei
cambiamenti climatici. Sottoscritto da 141 nazioni è un tentativo di
conciliare gli interessi dell'ambiente con quelli dell'economia.
Ai fini del raggiungimento degli obiettivi
definiti nel protocollo di Kyoto, l’Italia ha recepito la Direttiva
Europea 2001/77 in tema di incentivazione della produzione di
energia elettrica da fonte rinnovabile.
Le fonti energetiche rinnovabili sono (art.
2 del Dlgs 387/03):
“le fonti energetiche non
fossili (eolica, solare, geotermica, del moto ondoso,
maremotrice, idraulica, biomasse, gas di discarica, gas residuati dai
processi di depurazione e biogas). In particolare, per biomasse si
intende: la parte biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui
provenienti dall'agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali)
e dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, nonché la parte
biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani.”
Il GSE ha un ruolo centrale nella
promozione, incentivazione e sviluppo delle fonti rinnovabili in Italia,
essendo l'ente attuatore del sistema di incentivazione
dell’energia prodotta da fonti rinnovabili che prevede, in
alternativa, su richiesta dell'Operatore:
I certificati verdi sono
titoli negoziabili che attestano la produzione
di energia elettrica da fonte rinnovabile e rappresentano un
beneficio per l'Operatore in quanto sono utilizzabili per ottemperare
all'obbligo di immissione nel sistema elettrico di una quota di
energia elettrica da fonte rinnovabile.
La tariffa omnicomprensiva
è applicabile, su richiesta dell'Operatore, agli impianti entrati in
esercizio in data successiva al 31 dicembre 2007, di potenza
nominale media annua non superiore ad 1 MW e di potenza
elettrica non superiore a 0,2 MW per gli impianti eolici, per i
quantitativi di energia elettrica netta prodotta e contestualmente
immessa in rete.
In data 18 dicembre 2008 il Ministro
dello Sviluppo Economico, di concerto col Ministro dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare, ha adottato il Decreto “Incentivazione
della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi
dell’articolo 2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” che dà
attuazione ai meccanismi di incentivazione già introdotti dalla Legge 24
dicembre 2007 n. 244 (Legge Finanziaria 2008) e dalla Legge 29 novembre
2007, n. 222 (Collegato alla Finanziaria 2008).
L'Operatore, per poter accedere
all'incentivo, deve richiedere al GSE la
Qualifica IAFR di impianto alimentato da
fonti rinnovabili. In particolare, possono ottenere la
qualificazione IAFR gli impianti alimentati da fonte
rinnovabile entrati in esercizio successivamente al 1°aprile 1999 a
seguito di nuova costruzione, potenziamento, rifacimento totale o
parziale, riattivazione ed anche gli impianti che operano in
co-combustione, entrati in esercizio prima del 1° aprile 1999, che
successivamente a tale data operino come centrali ibride.
Gli impianti fotovoltaici (ai sensi
dell’articolo 2, comma 144, tabella 2 e comma 145, tabella 3 della Legge
Finanziaria 2008 ed all’articolo 3 comma 1 del DM 18/12/2008) non
possono accedere alle incentivazioni tramite certificati verdi o tariffa
onnicomprensiva, in quanto a questi impianti si applicano esclusivamente
gli incentivi di cui al DM 19/2/2007 “Criteri e modalità per incentivare
la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica
della fonte solare, in attuazione dell’articolo 7 del decreto
legislativo 29 dicembre 2003, n. 387” Lo stesso DM 18/12/2008 stabilisce
all’articolo 15 comma 2 che, in via transitoria, “agli impianti
fotovoltaici che abbiano inoltrato la domanda di autorizzazione unica di
cui all’articolo 12 del decreto legislativo 387/03 ovvero la richiesta
di autorizzazione prevista dalla vigente normativa nazionale o
regionale, in data antecedente alla data di entrata in vigore della
legge finanziaria 2008, è consentito l’accesso al meccanismo dei
certificati verdi, applicando le disposizioni di cui al decreto
ministeriale 24 ottobre 2005, nella versione vigente al 31 dicembre
2007”.
Il GSE rilascia
inoltre altre forme di certificazione dell’energia prodotta da fonti
rinnovabili, quali la
Garanzia di Origine (GO) e i certificati RECS
e gestisce il meccanismo di
Scambio sul Posto
per gli impianti
di potenza nominale media annua fino a 200 kW.
Questa tesi vuole essere d’invito a pensare una soluzione ideale per
l’ottenimento in tempi brevi di risultati sensibili di efficienza
energetica e contenimento delle emissioni inquinanti e gas serra in
accordo con gli obiettivi del protocollo di Kyoto; un modo naturale o
quasi automatico di progettare. La gestione e l’uso razionale
dell’energie rinnovabili, è la nuova formula per un futuro più giusto ed
efficace sul piano del benessere collettivo, si decide così di
proteggere al tempo stesso sia la salute umana che il nostro ambiente,
aumentando l’efficienza del sistema energetico rendendo produttivo l’uso
delle risorse espandendo il più possibile progetti di scelta futura in
campo energetico a costi ragionevoli .
Enrico Giallanza |