Dalla Sardegna un progetto d’innovazione straordinario
Dispositivo low cost
per la produzione di energia elettrica su autoveicoli
di
Anna Satta
Contrariamente a ciò che si è soliti pensare, l’invenzione è un processo
molto lungo, specie quando questa ha l’ambizione di diventare
un’innovazione.
Il progetto
in questione dalle mani del suo ideatore è giunto all’attenzione di
esperti del settore e del mondo imprenditoriale. A questo punto
servono obbiettivi ambiziosi, le fonti energetiche alternative stanno
vivendo una stagione di intenso sviluppo a livello mondiale, assumendo
un peso sempre maggiore nella produzione energetica.
L’invenzione
La presente
innovazione ( la cui richiesta di brevetto è stata depositata nel 2013)
si inquadra a pieno titolo nel settore tecnico relativo ai generatori di
energia.
Nello
specifico si tratta di un dispositivo per la produzione di energia
elettrica tramite il recupero e la conversione di parte dell’energia
meccanica rotazionale prodotta da un autoveicolo, più precisamente un
veicolo a trazione almeno parzialmente elettrica, mentre lo stesso si
trova in movimento.
Al motore
viene fornita l’energia necessaria al suo funzionamento da una batteria
di accumulatori di idonea capacità, installata a bordo del veicolo
stesso. Fra la batteria e il motore sono interposti dispositivi di
distribuzione della corrente e di regolazione della potenza elettrica
erogata. Il motore può essere inoltre provvisto di un dispositivo
regolatore della velocità di rotazione.
I
dispositivi di regolazione sopracitati sono comandabili dal pilota del
veicolo per controllare la velocità di rotazione delle ruote del
veicolo, e quindi la sua velocità su strada. Il sistema può essere anche
ricaricato tramite una sorgente di energia elettrica esterna. Le
batterie utilizzate fino ad oggi non permettono di avere un’autonomia
elevata poichè anche quelle più efficienti garantiscono un’autonomia di
poco più di cento km. Tale autonomia è ben distante da quella garantita
dai motori azionati dai combustibili convenzionali (benzina, gasolio,
GPL e metano).
A
quest’inconveniente si è ovviato col recupero di una parte dell’energia
cinetica che il veicolo accumula durante il suo movimento; vi è quindi
una conversione dell’energia cinetica in energia elettrica che viene
riutilizzata per ricaricare il pacco batterie del veicolo.
In sintesi
lo scopo della presente innovazione è quello di proporre un dispositivo
per la produzione di energia elettrica in un veicolo a trazione
elettrica in movimento e per l’alimentazione della batteria dello stesso
che sia in grado di operare in ogni condizione purchè il veicolo sia in
movimento. Altro scopo è quello di proporre un dispositivo che sia di
semplice ed economica costruzione oltre che affidabile.
Da una terra
antica un progetto che guarda al futuro, veramente innovativo per
ripensare uno sviluppo economico che stenta a decollare. Una scommessa
si spera vincente che riesca ad attirare a sè investitori da tutto il
mondo, con la creazione di posti di lavoro ed una riqualificazione seria
del sistema industriale. Si avrà bisogno di nuove energie, cervelli in
grado di dare slancio ad un sistema Paese che deve ritrovare
consapevolezza di sè.
Per
parafrasare una celebre frase del grande Leonardo Da Vinci :”Come il
ferro in disuso arrugginisce, cosi’ l’inazione sciupa l’intelletto”.
Anna Satta |