progetto preliminare di
adeguamento di un tratto di strada provinciale in sede ed in
variante dell’itinerario stradale che trae origine dal confine della
Provincia di Taranto sulla S.P. 96 fino all’incrocio tra la S.P. 141
e la costruenda “Strada litoranea interna” Talsano-Avetrana, nei
pressi dell’abitato di S.Pietro in Bevagna
di Walter Leo Adriano Caprino*
Considerazioni preliminari necessarie:
La seguente Tesina
Finale è conseguenza della formazione professionale del sottoscritto in
sinergia con le nozioni dell’attuale Master, ed in considerazione,
soprattutto, che lo scrivente è un funzionario tecnico dell’Ente
Provincia di Taranto attualmente in forza nel settore lavori pubblici –
progettazione opere stradali.
Pertanto ha inteso
applicare le proprie conoscenze, anche quelle acquisite con il Master,
alle redazione del presente STUDIO DI PREFATTIBILITÁ AMBIENTALE
da allegare ad un progetto preliminare di adeguamento di un tratto di
strada provinciale in sede ed in variante dell’itinerario stradale che
trae origine dal confine della Provincia di Taranto sulla S.P. 96
fino all’incrocio tra la S.P. 141 e la costruenda “Strada litoranea
interna” Talsano-Avetrana, nei pressi dell’abitato di S.Pietro in
Bevagna.
L’opera stradale in
argomento costituisce uno degli interventi prioritari programmati dalla
Provincia di Taranto nell’ambito del “Piano-Programma 2007-2013 per lo
sviluppo dell’area tarantina” approvato dal Consiglio Provinciale con la
Delibera n° 39 del 3 agosto 2007.
La presente opera
stradale costituisce, inoltre, parte integrante delle opere
infrastrutturali più significative previste nel “Piano Strategico
dell’Area Vasta Tarantina”; essa è inclusa nel Documento “Relazione di
Aggiornamento dell’Avvio del Percorso di Pianificazione Strategica”
approvato dall’Assemblea Istituzionale dell’Area Vasta (composta da 28
Sindaci dell’area jonica, dal Presidente della Provincia, dal Presidente
della Comunità Montana della Murgia Tarantina e dai Presidenti delle tre
Unioni dei Comuni operanti nel territorio provinciale) in data 30
ottobre 2007.
Il suddetto Documento
dell’Area Vasta, al paragrafo “C) Piattaforme logistiche e di
movimentazione” è così articolato:
“C) Piattaforme
logistiche e di movimentazione
-
Creazione di un
unico sistema logistico del "Grande Salento": sistema intermodale e
logistico interprovinciale caratterizzato dal perno centrale ubicato
nell'asse Porto di Taranto - Aeroporto di Grottaglie -
funzionalmente collegato alle aree portuali-commerciali,
retroportuali e aereoportuali di Brindisi e alle piattaforme
logistiche intermodali della Provincia di Lecce (Surbo) e di
Brindisi (Francavilla F.);
-
Ammodernamento e
ristrutturazione delle piattaforme logistiche intermodali di
movimentazione delle merci di Melissano-Taviano e Lecce-Surbo e di
quelle già esistenti o da completare e potenziare nelle aree
retroportuali ed interportuali di Brindisi e Taranto e
dell’interporto di Francavilla Fontana.
Indice
TOC \o "1-3" \h \z \t "Mio Titolo Paragrafo;1"
Premessa.
4
La Conformità ai
Vincoli Ambientali - Paesaggistici e Territoriali – Urbanistici
6
Le Ragioni della
Scelta del Sito e della Soluzione Progettuale.
8
La Identificazione
degli Impatti Ambientali Attesi e Le Misure di Compensazione Ambientale.
9
Studio di Prefattibilità Ambientale
Premessa
La Legge Regionale del
12 aprile 2001 n. 11 “Norme sulla valutazione dell’impatto ambientale”
disciplina le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale in
attuazione della direttiva 85/337/CEE, modificata dalla direttiva
97/11/CE, e del decreto del Presidente della Repubblica 12 aprile 1996,
integrato e modificato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 3 settembre 1999, nonché le procedure di valutazione di
incidenza ambientale di cui al Decreto del Presidente della Repubblica 8
settembre 1997 n. 357.
La VIA ha lo scopo di
assicurare che nei processi decisionali relativi a piani, programmi di
intervento e progetti di opere o di interventi, di iniziativa pubblica o
privata, siano perseguiti la protezione e il miglioramento della qualità
della vita umana, il mantenimento della capacità riproduttiva degli
ecosistemi e delle risorse, la salvaguardia della molteplicità delle
specie, l'impiego di risorse rinnovabili, l'uso razionale delle risorse
(art. 1).
Sono assoggettati alla
procedura di VIA i progetti per la realizzazione di interventi e di
opere identificati nell'allegato A, ripartito negli elenchi A1, A2 e A3;
sono assoggettati alla procedura di verifica i progetti per la
realizzazione di interventi e di opere identificati nell'allegato B,
ripartito negli elenchi B1, B2 e B3. Sono assoggettati altresì alla
procedura di VIA i progetti per la realizzazione di interventi e di
opere identificati nell'allegato B, ripartito negli elenchi B1, B2, B3,
qualora ciò si renda necessario in esito alla procedura di verifica o
qualora gli interventi e le opere ricadano anche parzialmente
all'interno di aree naturali protette (art. 4).
Il presente progetto
preliminare, che fa parte del più ampio progetto strategico
infrastrutturale viario di collegamento dell’area jonico-salentina alla
rete primaria regionale, con particolare riferimento alla direttrice
Ostuni – Francavilla Fontana – Manduria – Mare, e al tronco ricadente
nella Provincia di Taranto, ricade nell’allegato B e precisamente B2
“strade extraurbane secondarie”, ragione per cui deve essere
assoggettato alla procedura di verifica di cui all’art. 16 della
Legge Regionale del 12 aprile 2001 n. 11 “Norme sulla valutazione
dell’impatto ambientale”, da parte del settore Ambiente della Regione,
al fine di valutare la necessità di ricorrere ad una Valutazione di
Impatto Ambientale.
Anche il D.Lgs. 3 aprile
2006 n. 152 “Norme in materia ambientale” riporta in allegato i progetti
assoggettati alla procedura di valutazione di impatto ambientale, ancora
con riferimento al progetto di infrastrutture, alla voce “strade
extraurbane secondarie” (elenco B - Allegato III).
Per i progetti
assoggettati alla procedura di verifica […] (art. 16), al
progetto preliminare devono essere allegati:
§
una
relazione sull'identificazione degli impatti ambientali attesi […];
§
una
relazione sulla conformità del progetto alla normativa in materia
ambientale e paesaggistica, nonché agli strumenti di programmazione o
pianificazione territoriale e urbanistica.
Il Decreto del
Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554 “Regolamento di
attuazione della Legge Quadro in materia di lavori pubblici 11 febbraio
1994, n. 109 e s.m.i.”, afferma che il progetto preliminare (art. 18)
stabilisce i profili e le caratteristiche più significative degli
elaborati dei successivi livelli di progettazione, in funzione delle
dimensioni economiche e della tipologia e categoria dell’intervento, ed
è composto, salva diversa determinazione del responsabile del
procedimento, dai seguenti elaborati:
§
relazione illustrativa;
§
relazione tecnica;
§
studio di prefattibilità ambientale;
§
indagini geologiche, idrogeologiche e
archeologiche preliminari;
§
planimetria generale e schemi grafici;
§
prime indicazioni e disposizioni per la
stesura dei piani di sicurezza;
§
calcolo sommario della spesa.
Lo studio di prefattibilità ambientale
(art. 21), in relazione alla tipologia, alla categoria e
all’entità dell’intervento e allo scopo di ricercare le condizioni che
consentano un miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica del
contesto territoriale, comprende:
§
la verifica, anche in relazione
all'acquisizione dei necessari pareri amministrativi, di compatibilità
dell’intervento con le prescrizioni di eventuali piani paesaggistici,
territoriali ed urbanistici sia a carattere generale che settoriale;
§
lo studio sui prevedibili effetti della
realizzazione dell’intervento e del suo esercizio sulle componenti
ambientali e sulla salute dei cittadini;
§
la illustrazione, in funzione della
minimizzazione dell’impatto ambientale, delle ragioni della scelta del
sito e della soluzione progettuale prescelta nonché delle possibili
alternative localizzative e tipologiche;
§
la determinazione delle misure di
compensazione ambientale e degli eventuali interventi di ripristino,
riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico, con la
stima dei relativi costi da inserire nei piani finanziari dei lavori;
§
l’indicazione delle norme di tutela
ambientale che si applicano all'intervento e degli eventuali limiti
posti dalla normativa di settore per l'esercizio di impianti, nonché
l’indicazione dei criteri tecnici che si intendono adottare per
assicurarne il rispetto.
Nel caso di interventi ricadenti sotto
la procedura di valutazione di impatto ambientale, lo studio di
prefattibilità ambientale, contiene le informazioni necessarie allo
svolgimento della fase di selezione preliminare dei contenuti dello
studio di impatto ambientale. Nel caso di interventi per i quali si
rende necessaria la procedura di selezione prevista dalle direttive
comunitarie, lo studio di prefattibilità ambientale consente di
verificare che questi non possono causare impatto ambientale
significativo ovvero deve consentire di identificare misure prescrittive
tali da mitigare suddetti impatti.
La Conformità ai Vincoli
Ambientali - Paesaggistici e Territoriali – Urbanistici
Il tracciato stradale in
esame relativo alla direttrice Ostuni – Francavilla Fontana – Manduria –
Mare, fa parte del più ampio progetto strategico infrastrutturale viario
di collegamento dell’area jonico-salentina alla rete primaria regionale.
In particolare, si fa riferimento al tronco ricadente nella Provincia di
Taranto.
Il tracciato prescelto
prevede un adeguamento della viabilità esistente dal confine provinciale
di Brindisi sulla S.P. 98; prosegue in variante con la circonvallazione
ad ovest del centro abitato di Manduria seguendo parallelamente la
viabilità prevista nella zona dei PIP dal km 6+200 al km 8+700; prevede
un tratto in adeguamento sulla S.S. 7 ter, passando ad est dell’abitato
di Uggiano Montefusco per reimmettersi infine in adeguamento sulla S.P.
137 fino a raccordarsi alla direttrice viaria litoranea interna Talsano
– Avetrana in programma.
Il tracciato si estende
per circa 20 km, di cui poco meno di un terzo in variante. Si osservi
che la scelta di realizzare un’intersezione con rotatoria in
corrispondenza della diramazione della circonvallazione in variante è
dovuta alla volontà di realizzare una viabilità scorrevole e sicura, che
non comporti intersezioni con possibilità di svolta a sinistra, anche a
causa del traffico intenso già sostenuto dal tronco stradale esistente
di penetrazione al centro abitato.
Con riferimento al
Piano Urbanistico Territoriale Tematico per il Paesaggio, il
tracciato progettato:
§
non
interferisce con i vincoli ex Legge n. 1497 del 29 giugno 1939
“Protezione delle bellezze naturali”;
§
non
interferisce con i vincoli individuati dalla Legge Galasso L. n.431 del
1985 “Disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare
interesse ambientale”;
§
non
interferisce con macchie, biotopi, parchi, pur lambendo la
perimetrazione del bosco sito in agro di Manduria, identificato nel
database del PUTT/P come “ID 3053”;
§
non
interferisce con le componenti morfologiche;
§
non
interferisce con vincoli o segnalazioni architettonico-archeologiche,
pur lambendo la perimetrazione di un vincolo archeologico in Località Li
Castelli “ID 99” (centri con resti abitati e necropoli) e le
segnalazioni architettoniche tipo masseria così identificate: Masseria
Piacentini “ID 475”, Masseria Campanella “ID 473” (insediamento
neolitico); Masseria della Marina “ID 476”; (insediamento preclassico
neolitico);
§
non
interferisce con l’idrologia superficiale;
§
interferisce con gli usi civici;
§
non
interferisce con i vincoli faunistici;
§
interferisce con i vincoli idrogeologici.
Per quanto concerne il
bosco già citato ID 3053, seppure il tracciato stradale ne lambisce la
sola perimetrazione, saranno applicati gli indirizzi di tutela di cui
all’art. 2.02 c. 1.1 del PUTT/P che prevede la conservazione e la
valorizzazione dell’assetto attuale; nonché le direttive di tutela di
cui all’art. 3.05 c. 3.2.
Per quanto concerne i
vincoli e le segnalazioni architettonico-archeologiche, seppure il
tracciato stradale ne lambisce la sola perimetrazione, saranno applicati
gli indirizzi di tutela di cui all’art. 2.02 c. 1.1 del PUTT/P che
prevede la conservazione e la valorizzazione dell’assetto attuale;
nonché le direttive di tutela di cui all’art. 3.05 c. 4.1 che afferma di
evitare ogni alterazione dell’integrità visuale e di perseguire la
riqualificazione del contesto.
Ad integrazione di
quanto detto sopra, non sono autorizzabili (come da art. 3.15.4.2)
piani e/o progetti e interventi comportanti trasformazioni che
compromettano la morfologia ed i caratteri d’uso del suolo, salvo quelli
di recupero/ripristino ambientale, con riferimento al rapporto
paesistico-ambientale esistente tra le presenze archeologiche ed il loro
interno più diretto […].
Per quanto riguarda gli
usi civici, il tracciato interferisce con due aree identificate come “ID
46” e “ID 47”.
Ai fini della tutela
delle aree gravate da usi civici, saranno applicate le direttive di
tutela di cui all’art. 3.05 c. 3.2, nonché gli indirizzi di tutela di
cui all’art. 2.02 c. 1.3 e c. 1.4 del PUTT/P che prevedono:
§
negli
ambiti di valore distinguibile “C”, la salvaguardia e la valorizzazione
dell’assetto attuale se qualificato; la trasformazione dell’assetto
attuale, se compromesso, per il ripristino e l’ulteriore qualificazione;
la trasformazione dell’assetto attuale, purché compatibile con la
qualificazione paesaggistica;
§
per gli
ambiti di valore relativo “D”, la valorizzazione degli aspetti rilevanti
con salvaguardia delle visuali panoramiche.
Con riferimento alle
Direttive dell’Unione Europea 79/409/CEE e 92/43/CEE, è possibile
affermare che il tracciato stradale non interferisce con Zone a
Protezione Speciale, Siti di Importanza Comunitaria, né con Aree
Protette, pur lambendo la fascia di protezione della Riserva Naturale
Orientata Regionale, identificata dalla L.R. 23 dicembre 2004 n. 24
come “Riserva del Litorale Tarantino Orientale”.
Per quanto riguarda i
vincoli idrogeologici, si è fatto riferimento alle perimetrazioni del
Piano Stralcio per l’Assetto Idrologico della Regione Puglia che
risultano aggiornate al 23 novembre 2007. Come appare evidente dalla
cartografia in allegato, nel tratto in variante il tracciato
interferisce con un’area a elevata pericolosità idraulica, peraltro già
oggetto di richiesta di revisione in sede di istruttoria tecnica per la
realizzazione del Piano degli Insediamenti Produttivi limitrofi al
tracciato stradale in esame.
Inoltre nel tratto in
adeguamento in corrispondenza della S.P. 137, il tracciato interferisce
con un’area a media pericolosità idraulica. Per le aree a media
probabilità di inondazione, sono consentiti interventi di adeguamento e
ristrutturazione della viabilità […] purché realizzati in condizioni di
sicurezza idraulica in relazione alla natura dell’intervento e al
contesto territoriale (art. 8 Norme Tecniche di Attuazione del PAI).
Le Ragioni della Scelta
del Sito e della Soluzione Progettuale
La direttrice Ostuni – Francavilla
Fontana – Manduria – Mare fa parte del più ampio progetto strategico
infrastrutturale viario di collegamento dell’area jonico-salentina alla
rete primaria regionale. Esso si pone in alternativa ai vecchi tracciati
della rete stradale comunale e provinciale, con l’obiettivo principale
di migliorare i collegamenti e la mobilità territoriale, effettuando una
ristrutturazione delle infrastrutture viarie con particolare attenzione
agli incroci.
L’entità e le caratteristiche del
traffico richiedono l’utilizzo di una strada extraurbana secondaria, di
tipologia C, secondo quanto stabilito dal Decreto del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti 5 novembre 2001 e s.m.i.. La sezione
della piattaforma stradale in progetto sarà realizzata in conformità
all’ambito territoriale C1, che prevede una larghezza della corsia di
marcia pari a 3.75 m e della banchina pari a 1.50 m, per un totale della
larghezza della sede stradale di 10.50 m, oltre le cunette e le
scarpate.
L’adeguamento della viabilità esistente
è reso possibile dalla presenza di spazi disponibili per l’ampliamento.
Nella scelta del tracciato si è cercato di realizzare controstrade
complanari al fine di effettuare gli innesti con le strade laterali
garantendo così gli accessi privati, senza interrompere la viabilità di
accesso ai fondi agricoli, assicurando peraltro la fluidità del
traffico.
Nei tratti in variante si è cercato di
salvaguardare la presenza di fabbricati rurali e aziende agricole o di
allevamento, tenendo conto delle zone di futura espansione previste
dagli strumenti urbanistici comunali, nonché della zona dei P.I.P.,
preservando il reticolo idrografico con la limitazione di tratti
intubati, di collegamenti viari interpoderali, di linee elettriche e
gasdotti, al fine di non aggravare i costi con ingenti spese per
spostamenti di servizi.
La Identificazione degli
Impatti Ambientali Attesi e Le Misure di Compensazione Ambientale
La strada in progetto è
inserita in un ambito territoriale prettamente rurale di terreni
coltivati a seminativo, vigneto e uliveto, con essenze arboree sparse.
Il tracciato si pone al limite tra le aree agricole, a meno del tratto
urbano, in parte caratterizzato da insediamenti produttivi.
L’infrastruttura in
progetto non interferisce con alcun vincolo ambientale, archeologico, o
idrogeologico pur incontrando nel suo percorso antiche masserie che
hanno rilevanza soprattutto sotto l’aspetto urbanistico.
Per la realizzazione del
rilevato stradale, il progetto prevede l’utilizzo di circa 520˙000 m3
di materiale da reperire nella normale disponibilità del mercato. Per il
rinverdimento delle scarpate verrà utilizzato il terreno di scotico e di
scavo superficiale ed eventualmente saranno impiantate essenze autoctone
adeguate, al fine di non arrecare alcun tipo di impatto sull’ambiente.
Il materiale utilizzato per la massicciata, di granulometria adeguata, i
conglomerati bituminosi in varie pezzature e i conglomerati cementizi
sono reperibili sul territorio provinciale.
Si ritiene che le opere
previste non richiedano cantiere di betonaggio, data la presenza di
impianti di fornitura di calcestruzzo nei pressi del cantiere. Pertanto
tutte le opere in cemento armato saranno realizzate con calcestruzzo
prodotto in stabilimento, approvvigionato e gettato in opera mediante
autobetoniera e con l’ausilio di pompe.
Per quanto concerne la
previsione di impatto acustico legato alle modifiche dei flussi
veicolari, è possibile ipotizzare che il traffico, che insisterà sulla
strada in progetto, comporterà nei confronti dei fabbricati limitrofi un
inquinamento acustico generalmente minore di quello attuale nei tratti
in adeguamento, grazie ad una riduzione dei tempi di attesa con
conseguente riduzione del carico emissivo; nei tratti di nuova
realizzazione, laddove sono presenti zone di scarsa antropizzazione,
l’impatto sarà invece maggiore rispetto a quello attuale. Ad oggi, non
si ritiene necessaria una valutazione del clima acustico.
Al fine di mitigare gli
effetti legati all’inquinamento acustico prodotto dall’entrata in
esercizio della strada in progetto, potranno essere installate, laddove
ritenuto necessario e se rispondente ai requisiti normativi, barriere
fonoassorbenti.
Nell’ambito degli
interventi previsti nel progetto strategico infrastrutturale viario di
collegamento dell’area jonico-salentina alla rete primaria regionale, è
importante considerare la presenza del nodo interportuale di Francavilla
Fontana che subirà un potenziamento che potrà indurre un aumento del
traffico di mezzi pesanti. Analogamente vale per il futuro sviluppo
della zona PIP di Manduria. Suddetto incremento dovrebbe verificarsi tra
i due centri abitanti, senza però interessare la fascia litoranea.
Si renderà necessario
valutare l’incremento del traffico veicolare legato alla fase di
realizzazione della strada che comporterà un peggioramento del clima
acustico, in funzione delle attività del corso d’opera.
Un ulteriore impatto
atteso, legato alla messa in opera della strada in progetto è
l’eventuale innalzamento delle polveri e del particolato in corso
d’opera, che potrebbe indurre un peggioramento della qualità dell’aria.
Tuttavia, la realizzazione delle opere previste nel presente progetto
non darà luogo ad alcun tipo di inquinante che possa in alcun modo
causare danni all’ambiente circostante.
Vista la natura delle
opere previste si escludono rischi di incidenti legati ad eventuali
esplosioni, incendi o rotture che determinino immissione di sostanze
tossiche o sversamenti accidentali si sostanze pericolose.
Al fine di mitigare gli
impatti, peraltro di lieve entità e ridotti per lo più al solo corso
d’opera, legati alla realizzazione della infrastruttura viaria in esame,
saranno previsti una serie di interventi di minimizzazione sia in fase
di cantiere che in fase di esercizio.
*Pianificatore Junior
abilitato all’esercizio della professione presso il
Politecnico di Bari
dott. Walter Leo Adriano CAPRINO |