Navigando su questo sito web si accettano i cookie utilizzati per fornire i Nostri servizi. Per maggiori informazioni leggere l'informativa sui cookie

SPAZIO MOTORI HOME PAGE- Testata giornalistica telematica autorizzata dal Tribunale di Napoli con n.5141-Dir. Resp. Dott.Massimiliano Giovine Il primo periodico telematico di informazioni ed inserzioni auto,moto,nautica,trasporti,viabilità,ambiente,sicurezza stradale,ecc.Testata Giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registraz.n.5141-Provv.del 27/6/2000-Direttore Responsabile Dott.Massimiliano Giovine - © Tutti i diritti riservati

|HOME|

|Presentazione|

|Note/GeRENZA| Cookie |

|Lettere|

|Spazio Motori "Ambiente"|

|Inserzioni gratis|

|Links auto|

|Links moto|

|Links utili|

|Assicuraz. web|

Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

|C E R C A|

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMOTORINO: in 2 anche a 16 anni
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto, quanto mi COSTI
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoL'auto ITALIANA riparte dal lusso
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoAuto e TECNOLOGIA oggi
Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoBMW serie 2 Gran Tourer 7 posti

GLI INTERNI DELLA BMW SERIE 2 GRAN TOURER

Moto storiche con meno di 30 anni: ritorna la tassa di possessoMoto D'EPOCA: ritorna la tassa?

TOYOTA MIRAI AD IDROGENO"MIRAI": idrogeno anche per casa

LA TOYOTA "MIRAI" AD IDROGENO

CARPOOLING IN TEMPO REALE EICMA moto: 73°edizione

CARPOOLING IN TEMPO REALEPRA o Motorizzazione?

CARPOOLING IN TEMPO REALERicerca sui SINISTRI in Italia

CARPOOLING IN TEMPO REALECARPOOLING istantaneoCAR POOLING: condividere l'auto

L'automobile elettrica in Italia: possibile?Auto ELETTRICA: utopia?

SEGNALAZIONI LE SEGNALAZIONI DEI LETTORI. Scrivi anche Tu!

KTM super Duke "R"

Pillole/News
Rubrica "Spazio AMBIENTE"
ARCHIVIO articoli
Scrivi a:redazione1@spaziomotori.it

 

Scrivici

Torna alla Home page

 | Gerenza |

IL RISCHIO ARSENICO NELLE ACQUE POTABILI

di Cristina Maracci 

 

IL 28 ottobre 2010 la Commissione Europea ha respinto la richiesta inoltrata dall’Italia di deroga ai sensi della Direttiva 98/83/CE del Consiglio concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano.

Tale Direttiva, in vigore dal 1998, e' stata elaborata rivedendo i valori parametrici della vecchia Direttiva sull'acqua del 1980 grazie agli ultimi dati scientifici disponibili e stabilendo i limiti massimi di concentrazione nelle acque potabili di ogni tipo di inquinante, biologico e chimico.

Con la deroga l’Italia chiedeva, per la terza volta dall’entrata in vigore della Direttiva, che venisse accettata nelle acque potabili una concentrazione di 50 μg/l per l’arsenico per permettere alle aree ancora in difficoltà di avere più tempo a disposizione per rispettare i parametri imposti dalla direttiva, ma la risposta dell’esecutivo europeo, pur concedendo le deroghe per quanto riguarda i parametri di boro e fluoruro, ha detto no all’arsenico.

Lo standard per l’arsenico definito dalla Direttiva è infatti di 10 μg/l e, su decisione del Consiglio, ulteriori deroghe verranno accettate solo fino a 20 μg/l.

L’allarme arsenico è dunque scattato in Italia.

Sono 128 i Comuni a rischio, il 71% in Lazio, il 12% in Toscana, gli altri in Trentino e Lombardia, e 3 comuni in Umbria.. La lista completa si può scaricare dal sito: http://roma.corriere.it/cronaca/articoli/2010/11/22/COMM_NATIVE_C_2010_7605_F_IT_DECISION_DE_LA_COMMISSION.pdf?fr=correlati  .

Ad aggravare la situazione contribuisce il fatto che molti dei Comuni in difetto, contrariamente a quanto stabilito dalla direttiva 98/83/CE, non hanno comunicato lo stato di allarme ai cittadini, generando uno stato di ansia e confusione in tutte le Regioni interessate (molti cittadini si stanno ancora domandando se il proprio comune rientra nella lista!).

Per capire di che tipo di contaminazione si tratta occorre fare un passo indietro.

 

L’arsenico si trova in discrete quantità sulla crosta terrestre, e a concentrazioni minori nelle acque, nel suolo, nelle rocce e nell’aria.

Occorre però distinguere tra arsenico “naturale”, cioè quello presente per naturale composizione dell’ambiente “Terra”, che ammonta a circa un terzo dell’arsenico totale trovato nell’aria, e arsenico “artificiale”, quello che viene liberato da alcune attività umane quali: il lavoro di miniera, la fusione di metalli e la combustione di carburanti fossili. Questa frazione rappresenta i due terzi dell’arsenico trovato nell’aria, ma la sua concentrazione aumenta nelle zone agricole in passato trattate con composti di arsenico quali erbicidi e pesticidi.

L'arsenico nell'atmosfera proviene inoltre da altre fonti: i vulcani per esempio liberano circa 3000 tonnellate all'anno ed i microorganismi liberano metilarsine volatili nella misura di 20.000 tonnellate all'anno.

 

Fortunatamente l’arsenico trovato nelle acque potabili non deriva da composti usati in industria, ma ha origine dalla naturale contaminazione geologica, soprattutto in corrispondenza di falde scavate in profondità dall’uomo.

E’ questo il caso della terribile contaminazione delle acque di falda in Bangladesh che è stata resa nota nel 2000 in quello che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) considera "il più grande avvelenamento di massa nella storia di una popolazione". Sono infatti 77 milioni le persone che bevono e si lavano ogni giorno con acque fortemente contaminate (in alcune zone l’arsenico tocca persino i 500 μg/l, ben 10 volte il limite di sicurezza stabilito dal Ministero della Salute) con conseguenze disastrose per la salute.

Tornando in Italia la situazione è più rosea ma non abbastanza da mettere a tacere tutte le voci che parlano di salute. Sebbene infatti il Ministero della Salute abbia stabilito che una concentrazione di arsenico nell’acqua di 50 μg/l non rappresenta un pericolo per la salute, Bruxelles ha ribadito che oltre i 20 μg/l la possibilità di contrarre tumori aumenta spaventosamente.

Qualunque sia la versione corretta, tutti sanno e immaginano che bere, preparare cibi e lavarsi con acqua contaminata da arsenico non è certo una buona abitudine. Non solo. Le stesse acque contaminate vengono utilizzate anche per irrigare piccoli appezzamenti di terra di singoli cittadini, acque che vengono quindi “mangiate” insieme ai prodotti ortofrutticoli.

Ma veniamo al dunque.

 

L’elemento è famoso sin dall’antichità per le sue proprietà venefiche, ed è da sempre associato ad avvelenamenti criminosi o accidentali: l'assenza di odore e sapore ne ha fatto un veleno da delitto perfetto. Napoleone Bonaparte, secondo alcune recenti ricerche storiche, sarebbe stato avvelenato durante l'esilio con piccole dosi di arsenico giornaliere disciolte nel cibo.

L’arsenico in natura si trova sottoforma di due tipi di composti: inorganici ed organici. I composti organici si trovano anche ad elevate concentrazioni in alcuni pesci e crostacei, ma sono generalmente considerati assorbibili in bassa misura dai mammiferi e vengono rapidamente eliminati con le urine. In questi animali l’arsenico subisce una metilazione che rende l’elemento meno nocivo in quanto i composti metilati dell'arsenico sono meno tossici e più facilmente escreti. Il metabolismo degli organoarsenicali all'interno dell'organismo umano non è ben conosciuto; sembra comunque che vengano eliminati, in gran parte nelle 24 successive l'ingestione, per via fecale ed urinaria senza subire alcuna trasformazione.

L'arsenico inorganico, invece, viene facilmente assorbito nel tratto gastro-intestinale in quantità che dipendono dalla forma chimica in cui l'elemento si presenta. L'arsenico assorbito viene prontamente trasportato a tutti gli organi ed i tessuti come complesso, probabilmente tramite α-globuline. Dopo 24 ore le concentrazioni negli organi generalmente iniziano a decrescere per l'eliminazione di arsenico dall'organismo, che avviene principalmente con le urine, mentre nella pelle si assiste ad un incremento dei livelli per numerosi giorni. L'accumulo si può avere nella pelle, nelle unghie, nei capelli ed in piccola quantità nelle ossa e nei muscoli.

 

Ma cosa succede esattamente quando l’arsenico contamina il nostro organismo?

Esistono migliaia di studi scientifici autorevoli che nel tempo hanno elencato una lunga serie di effetti nocivi dell’arsenico. Tenendo presente che la concentrazione considerata letale è di appena 100 mg si fa presto a parlare di avvelenamento se le acque potabili ne contengono anche 50 μg/l.

 

L'arsenico e molti dei suoi composti sono veleni particolarmente potenti. L'arsenico uccide danneggiando in modo gravissimo il sistema digestivo ed il sistema nervoso, portando l'intossicato alla morte per shock. Composti contenenti arsenico sono cancerogeni e, in particolare, sono implicati nella patogenesi del carcinoma della vescica, nel carcinoma mammario e di alcune neoplasie dell'apparato tegumentario. Una estesa letteratura scientifica disponibile su prestigiose riviste internazionali ha ormai provato che l'esposizione cronica all'arsenico ha effetti multipli sulla salute:

·        riduce le difese antiossidanti dell'organismo, dato che l'arsenico ha una elevata affinità per i gruppi sulfidrilici delle proteine e di metaboliti endogeni come il glutatione;

·        provoca stress ossidativo direttamente nell'ambiente intracellulare, inattivando diversi enzimi coinvolti nelle reazioni di ossidoriduzione (deidrogenasi, mono-ossigenasi, ecc.);

·        interferisce pesantemente con i meccanismi endocrini regolati dagli estrogeni (da cui il sospetto che possa causare tumori alla mammella);

·        non ultimo, può attaccare direttamente i filamenti di DNA e provocarne lesioni combinate di vario tipo.

Quelli elencati finora sono effetti a lungo termine, ma come riconoscere l’avvelenamento da arsenico?

I primi sintomi di avvelenamento cronico comprendono: perdita di appetito, calo del peso, disturbi gastro-intestinali, neuriti periferiche, congiuntivite e alterazioni cutanee, come ipercheratosi e melanosi. Quest'ultima malattia, che porta ad una colorazione scura della cute, è caratteristica della prolungata esposizione all'arsenico e può essere un fattore di predisposizione allo sviluppo del cancro alla pelle.

 

E’ dunque necessario che i Comuni in difetto si difendano dagli effetti collaterali dell’esposizione all’amianto con opere di bonifica in larga scala.

I metodi utilizzati per eliminare l’arsenico dall’acqua sono principalmente tre:

  • l’utilizzo di resine a scambio ionico

  • la filtrazione con membrane

  • l’utilizzo di allumina attivata che cattura i composti inorganici dell’arsenico

Dal momento però che queste operazioni, oltre ad avere costi molto elevati, spesso non sono affidabili al 100%, quello che resta da fare è organizzare una precisa campagna informativa per i cittadini allo scopo di limitare l’utilizzo, se non altro per l’alimentazione, delle acque del rubinetto.

Una particolare attenzione dovranno avere le famiglie con bambini di età inferiore ai tre anni; per i più piccoli, infatti, la dose letale di arsenico si abbassa notevolmente ed è quindi sconsigliabile l’uso dell’acqua potabile già quando questa contiene 20 μg/l di arsenico.

 

Cristina Maracci

 

 


 

Home pageCopyright 2000/2015 © - Tutti i diritti riservati - All rights reserved - Testata giornalistica autorizzata dal Tribunale di Napoli-registr. n. 5141-Provv.del 27-06-2000.

Editore: associazione culturale no-profit "Confgiovani"- Iscr. ROC n.19181. Direttore Resp. Dott.Massimiliano Giovine - giornalista (Tes. Prof. n.120448, già n.84715).

Direzione, Redazione: via D. De Dominicis, 20 c/o Giovine-cap. 80128 Napoli. E' vietata la riproduzione o trasmissione anche parziale, in qualsiasi forma, di testi, immagini, loghi ed ogni altra parte contenuta in questo sito web senza autorizzazione.

La Redazione non è responsabile di eventuali errori imputabili a terzi, nè del contenuto delle inserzioni riservandosene, pertanto, la pubblicazione.

Nomi e numeri sono citati a puro titolo informativo, per offrire un servizio al lettore. Proprietà artistica e letteraria riservata ©. Vedi gerenza e note legali/tecniche.

|Anno XIV num.4 - Lug./Ago. 2015| - Per informazioni e-mail: redazione1@spaziomotori.it

Sito web ottimizzato per "Firefox", Internet "Explorer 5.0" o superiore - Risoluzione schermo consigliata: 1024 x 768 pixel - >>Privacy/Cookie<<