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MI FACCIO LO SCOOTER A GAS!
E’ possibile trasformare molti motoveicoli a gpl. Inquinamento e costi
quasi azzerati
di Massimiliano Giovine
Non sono in molti
a saperlo. Ma è addirittura già dal 2002 (con circolare del 19
settembre 2002 - prot. N. 3636-MOT2/C) che il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti autorizza l’installazione di impianto gpl
sui motoveicoli.
Un risultato al quale si è arrivati dopo una sperimentazione durata
oltre un anno e portata avanti con tenacia, attraverso un iter tecnico e
burocratico di circa quattro anni.
Molti, troppi qui al sud non ne hanno nemmeno idea.
E va da se, pertanto, che dalle nostre parti scooter alimentati a gpl si
contino quasi sulle dita di una mano.
Peccato. Con una spesa minima, una trasformazione rapida ed una
sicurezza garantita, possiamo trasformare il nostro scooter in un mezzo
economicissimo ma soprattutto “pulitissimo”, che può circolare anche in
caso di limitazioni al traffico per smog. A tal proposito è imbarazzante
che nella maggioranza delle ordinanze sindacali sul “blocco” dei veicoli
inquinanti, si fa riferimento soltanto alla esclusione per gli
“autoveicoli” alimentati a gpl. E allora i 2 ruote? Vabbè, tipico
controsenso tutti Italiano.
Fantascienza? Macchè! Se solo talune informazioni circolassero meglio e
nei canali giusti, ne trarremmo tutti meravigliosi benefici.
Avete mai fatto caso a quanti 2 ruote circolano nella sola area
partenopea? Avete un’idea di quanto consumino ed inquinino tutti
insieme? A volte basta poco a migliorare la nostra qualità di vita. Con
un minimo impegno e con il giusto approccio culturale le cose possono
cambiare. Spesso in meglio.
Dunque, il GPL sugli scooter è già una realtà da anni, come dicevo,
costa meno della metà della benzina verde (attualmente circa 0,63 euro/lt)
ed inquina pochissimo.
La trasformazione a GPL in tutta regolarità, riguarda gli scooter, i
tricicli e i quadricicli. Questa possibilità per ora non è estesa ad
altre categorie di motoveicoli in quanto una delle condizioni poste
dalla circolare è che i motoveicoli oggetto della trasformazione siano
dotati di elementi di carrozzeria che delimitano vani interni e protetti
per l'alloggiamento del serbatoio. Per fare un esempio pratico, negli
scooter il serbatoio di GPL viene alloggiato nel vano porta casco,
generalmente posto nel sottosella.
I motori possono essere sia a due che quattro tempi, con potenza massima
- con il sistema di propulsione originario - non superiore a 15 Kw. Vale
a dire quindi, per le cilindrate fino a circa 200/250 cc. Per quelli più
potenti è sempre consigliabile informarsi prima presso un installatore
autorizzato.
I kit e le operazioni di installazione devono rispondere alle
caratteristiche previste dal Regolamento Europeo 67/01, particolarmente
esigente in fatto di sicurezza.
Le officine autorizzate ad effettuare la trasformazione sono le stesse
già accreditate per l'installazione degli impianti GPL sugli autoveicoli
presso gli Uffici periferici del Dipartimento dei trasporti terrestri.
I motoveicoli che montano il kit, così come previsto per le autovetture,
devono effettuare il regolare collaudo. La trasformazione viene poi
annotata sul libretto di circolazione. Dall’esterno, quindi, non si
noterà alcuna modifica. E si potrà circolare anche quando vi sono
limitazioni di circolazione per smog.
Il kit prodotto, praticamente invisibile una volta montato, replica in
piccolo tutti i componenti di un sistema simile a quello utilizzato per
le autovetture.
Può essere installato agevolmente a bordo di un normalissimo scooter,
posto in parallelo a quello a benzina o miscela, ed è composto da
elementi tradizionali quali: un riduttore di pressione a due stadi con
sicurezza incorporata, un miscelatore aria/gas, un serbatoio ad elevata
autonomia dotato di valvola di carica standard, un limitatore di
riempimento manuale ed una valvola di sovrappressione.
La commutazione gas/benzina e viceversa può avvenire manualmente o
elettronicamente, anche in marcia.

La bombola ha capienza di 6,5 litri, ma per legge la sua capacità è
sfruttabile all'ottanta per cento, quindi si può contare su un volume di
5.2 litri. Per cui è facile immaginare i costi di esercizio e
l’autonomia, specie se consideriamo che molti maxiscooter moderni già
fanno più di 20 km/lt.
C'è poi un evaporatore (dove il GPL passa dallo stato liquido o gassoso)
ed un diffusore applicato al carburatore. L'evaporatore è la parte che
ha richiesto più studi perché, attraversandolo, il gas passa dalla
pressione di stoccaggio nel serbatoio (una decina di bar) a quella
ambiente ed il processo che asporta calore può provocare il congelamento
del gas stesso.
Sui motorini (50 cc) comunque, questo problema non sussiste perché il
consumo di gas è così basso che la sua evaporazione naturale è
sufficiente a garantire la quantità di combustibile necessario. Nei
motocicli di potenza più alta, fino a 12-15 cavalli, è stato invece
sviluppato un sistema specifico già brevettato.
Il sistema GPL garantisce basse emissioni, aumento dell'autonomia e
mantenimento delle prestazioni a benzina o miscela.
Oltre al risparmio notevolissimo, il gpl fa automaticamente rientrare
nei limiti antinquinamento anche gli scooter non catalizzati altrimenti
destinati,prima o poi, ad una non voluta demolizione.
L'impatto ambientale di un' alimentazione a GPL è minore grazie alla
mancanza di Benzene (assente o quasi), di MTBE (antidetonante presente,
invece, nella benzina verde), di aldeidi e composti aromatici.
Si verificano minori emissioni di HC e di CO, ma superiori emissioni di
Nox, sia pur ben al di sotto della soglia massima.
Il kit costa circa 350/400 euro,ingombra e pesa poco; l'unica condizione
necessaria per l'installazione dell'impianto è quella di trovare lo
spazio per la bombola, che quasi sempre, come già detto, va ad occupare
il vano portacasco sotto la sella.
Sul versante delle prestazioni, il motore ha un rendimento leggermente
inferiore rispetto all'alimentazione a benzina, di circa il 5/7% ed
assolutamente impercettibile nella guida.
Anche la sicurezza è elevata: durante i numerosi test effettuati con i
crash test (incidenti simulati) in caso di impatto un serbatoio di gpl è
addirittura più sicuro di un serbatoio di benzina.
Durante il periodo di sperimentazione non sono state registrate
particolari anomalie o malfunzionamenti: è stata controllata l'usura dei
pistoni e dei cilindri sui motori a 2 tempi, il consumo di olio nei 4
tempi (indice di malfunzionamento dei motori), ma vi sono state "usure"
paragonabili a quelle che si verificano utilizzando un normale motore a
benzina.
Degna di nota la notizia che in alcune regioni Italiane, come in Emilia
Romagna già dal 2005, siano stati dati in dotazione alla Polizia
Municipale alcuni scooter alimentati a gpl (e metano).
Tuttavia non bisogna dimenticare che se non saranno aumentati i punti di
rifornimento in città, anche con stazioni carrellabili su "skid", in
modo da non costringere gli utenti a percorrere molti chilometri prima
di trovare un distributore GPL, nessuna proposta in tal senso potrà mai
essere accolta in pieno.
Massimiliano Giovine |