SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
SOLIDI URBANI (RSU) E LA RACCOLTA DIFFERENZIATA
di
Luigi Spataro
Considerazioni personali
Lo
smaltimento dei RSU rappresenta uno dei più gravi problemi delle società
industrializzate di non facile soluzione sia per la loro tipologia sia
per la loro quantità.
Esso,
infatti, rappresenta una dei più importanti obiettivi dei programmi
Mondiali.
Si parla di
ecologia,ma la raccolta differenziata non viene ancora praticata
seriamente per recuperare i vari materiali riciclabili in modo che essi
possano essere re-immessi nel ciclo produttivo.
La mia
opinione (che vale per uno) è quella di porsi un obiettivo: la
scomparsa dei RSU.
Tendere
verso tale obiettivo si può attraverso la prevenzione, ossia attuando
procedure per ridurre all’origine gli scarti e prevenire la loro
formazione.
La
tariffazione puntuale (già adottata in Svizzera e in Germania
con successo) è uno dei meccanismi, forse il più semplice, che consiste
nel
far pagare
ai cittadini una tassa sulla quantità dei rifiuti indifferenziati
prodotta.
Il concetto
è questo: ”più indifferenziata produci, più paghi
”.
Tale sistema
può funzionare attraverso la raccolta “porta a porta”.
Quest’ultima
si attua tramite la consegna ai cittadini di contenitori nominali
(cassonetti,bidoni,bidoncini) dotati di transponder al
fine di rilevare, senza margine di errore, la quantità di rifiuti
prodotta.
I
transponder, se applicati ai contenitori per la raccolta domiciliare dei
rifiuti (cassonetti,bidoni,bidoncini) consentono all’operatore ecologico
l’identificazione dell’utente che ha esposto il contenitore per lo
svuotamento.
L’operatore,
in un attimo, memorizza nel proprio computer tascabile (un palmare) il
servizio reso all’utente, rilevando automaticamente la
“matricola
utente” (codice univoco del transponder).
Il palmare,
se opportunamente integrato, può operare la
“contabilizzazione”e
darci subito il calcolo della tariffa.
I
contenitori, a loro volta, devono essere rilevati in maniera puntuale
e sistematica in modo che l’utente sappia con certezza i giorni di
raccolta per i diversi tipi di rifiuti indifferenziati, organici,
differenziati.
In questo
modo si evitano errori di valutazione dei costi per gli utenti. Per
stabilire l’ammontare da pagare, si può far pagare di meno a chi produce
meno indifferenziata.
La raccolta
“porta a porta” e il “sistema di tariffazione
puntuale” fino ad oggi, sono stati adottati in pochi comuni, con
abitanti non superiori
a 100mila,
con ottimi risultati
Se tutti i
comuni educassero, alla raccolta differenziata, i cittadini
“stimolandoli”
con un “taglio” della TARSU, certamente avremmo
una Italia
più pulita.
Concludendo,
desidero ricordare come la riduzione della produzione dei
rifiuti riduca gli effetti dannosi sull’ambiente e tuteli
la salute
dell’uomo.
Dr. Ing.
SPATARO LUIGI |