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LO SQUALO NERO NEL PARCHEGGIO DEL CENTRO COMMERCIALE
di
Giovanni Minieri
Venerdì sera, ultimo giorno in ufficio finalmente. Torno
a casa e, nell’imbucare il cortile, come d'abitudine, spio nella
cassetta postale per controllare se ci sono missive. Ovviamente la
cassetta straborda di offerte commerciali che ti invitano a spendere in
quel supermercato piuttosto che nell'altro, e sono così tanti i
volantini, che non si riesce a vedere se ci sono bollette da pagare,
l’estratto conto della carta di credito, la tasi del Comune, o, peggio
ancora, una cartolina di colore verde che ogni buon automobilista
conosce bene e teme: l'avviso di giacenza di un verbale. Mi faccio
coraggio e apro la cassetta. Meno male, nessuna giacenza, così mi
tranquillizzo, le gambe finalmente tornano a stabilizzarsi dopo la
tremarella e ho il tempo di guardare meglio tutti quei volantini. Uno in
particolare solletica la mia attenzione: TUTTO AD 1 EURO! Lo apro e ci
sono le foto di una sfilza di prodotti tutti in offerta ad 1 euro, dal
bagnoschiuma alle merendine, passando per i risotti già pronti e i 100
piatti di plastica. Si può mai mancare ad un appuntamento del genere? Ma
certo che no! A cena ne parlo con mia moglie e insieme decidiamo che il
giorno dopo dovrò andarci... e sì perché, mi dice con tono
mellifluo: ”sai amore, ho già preso un appuntamento dall'estetista per
una seduta di epilazione laser, seguita da linfodrenaggio e massaggio
shiatsu...”. La mia SPA serale, invece, consiste in una saponetta
mantovani con la quale devo anche fare lo shampoo. Così, il sabato
mattina, dopo colazione, accompagno mia moglie nel centro estetico e io,
rassegnato, guido verso il centro commerciale. Ma già all'uscita della
provinciale, noto la fila chilometrica di auto tutte incolonnate, e in
quasi tutte al lato passeggero siede una moglie con il volantino aperto
intenta a segnare, piegando l'angolo della pagina, quello che poi dovrà
acquistare.
Tra le tante auto ce n'è una, una panda rossa, il
guidatore quasi non si vede, è un vecchietto che sembra un tutt'uno con
la plastica del cruscotto, tanto gli è vicino, e di lato siede una
signora anche lei un po’ in là con gli anni, che con la destra si tiene
alla maniglia alta della portiera e con la sinistra stringe solo poche
pagine del volantino, quelle degli alimenti, tutte le altre pagine le ha
strappate via, per vivere bisogna mangiare, tutto il resto è superfluo.
Dopo un quarto d'ora riesco finalmente ad arrivare al parcheggio e lì
devi star attento al colore. E sì, ormai ci sono parcheggi di tutti i
colori, quelli di colore verde riservati alle famiglie, quelli di colore
rosa per le mamme in dolce attesa e quelli per tutti gli altri mortali
come me che sono anche loro in (poco dolce) attesa… sì, ma che si liberi
un posto. Incomincio allora a guidare a passo d'uomo e noto che siamo in
tanti a vagare come anime perse in quel parcheggio che è diventato un
gigantesco acquario, e noi che "nuotiamo", sembriamo squali in cerca
della preda, di un vuoto tra tutte quelle auto. Noto una signora che è
appena uscita con il suo carrello strapieno e decido di seguirla, ovvio
che caricherà la spesa in auto e andrà via. Ma ad un certo punto la vedo
infilarsi in mezzo a due monovolume parcheggiate, salta un intera fila e
si porta dall'altro lato dove raggiunge la sua Mercedes Classe B.
Provo a raggiungerla più in fretta che posso, ma quando arrivo, trovo
già una un fiat 500 con le quattro frecce accese e le ruote anteriori
girate che puntano verso la Classe B. La ragazza che la guida, forse neo
patentata, aspetta che la signora esca e, col motore che urla un acuto
quasi da fuori giri, infila adagio la sua 500 tra le strisce bianche.
Decido di proseguire... e cosa vedo, UN VUOTO! Sì, ho visto bene, c'è un
posto libero a poco più di 10 auto. Ma nel realizzare dell'esistenza
della salvezza, vedo svoltare dall'altro lato della lunga fila di auto
una BMW serie 3 nera. A giudicare dall'altezza millimetrica dal suolo e
dalle ruote larghissime, dovrebbe essere una M3. Si ferma quei pochi
secondi che mi fanno capire che anche lui ha visto il parcheggio libero.
Siamo uno di fronte all'altro, più o meno alla stessa
distanza dalla preda. Pochi secondi per ragionare, lascio perdere,
potendo poco contro una M3, io che mi ritrovo seduto in una Punto 55?
Oppure gioco di anticipo partendo subito a razzo. Ma sembra che l'altro,
lo squalo mi abbia sentito, sento uno stridore di gomme e quel muso nero
che alita come un toro, mangiarsi letteralmente l'asfalto. E no, caro
squalo M3 nero, non te la darò vinta così facilmente! Tiro su di giri il
mio motore fire, lo porto alla coppia massima e scateno i suoi 55
cavalli sulle gomme FULDA ricostruite. Ma sembra non esserci storia, lo
squalo nero è a pochi metri dalla preda... quando d'un tratto sulle
strisce pedonali sbuca un carrello spinto da due signori anziani. Ma
sono loro! I due vecchietti della panda rossa! E passano proprio davanti
alla M3 che subito inchioda, sento l'abs che frena le gomme per miracolo
e dal muso nero viene fuori una strombazzata che riecheggia in tutto il
piazzale. Il vecchietto si gira, tira su la borsa rossa della spesa come
fosse il drappo che sventola il matador davanti al muso del toro, ma la
serie 3 invece di incornarlo lampeggia e continua a suonare. Riesco a
percepire un filo di voce, il vecchietto pronuncia qualcosa che non
riesco a sentire, ma sento distintamente la voce dello squalo nero che
dice: "ehi, nonno... PIRLA A CHI???".
Dedicato all’amico Andrea, ciao…
Giovanni Minieri |
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