di Stefania Salemme
Il primo motociclo realizzato in Italia fu ad opera del
professore Enrico De Bernardi e risale al lontano 1893. In realtà si
trattava di un prototipo di bicicletta provvisto di tre ruote,
alimentato da un motore a benzina e spinto da un carrello motorizzato
posteriore a ruota singola.
L’idea suscitò da subito l’interesse dei fratelli russi
Werner che, associando il motore alle due ruote anteriori, realizzarono
il primo vero e proprio motociclo.
Pian piano si avvertì l’esigenza di rendere i mezzi
sempre più competitivi, tanto che, nel 1911 venne organizzato il primo
campionato italiano capace di coprire una distanza di 314,6 km, da
percorrere in un tempo massimo di sette ore. L’anno successivo prese il
via ufficialmente il primo vero e proprio campionato italiano di
motociclismo.
Nel 1913 la prima competizione ufficiale, denominata
Audax, vide il trionfo assoluto del giovane Maffeis, uno dei primi
piloti italiani a gareggiare sui motocicli toccando una velocità di 116
km/h.
Con lo scoppio della prima guerra mondiale le gare furono
temporaneamente sospese, per riprendere il via nel 1919 con la prima
gara che tagliava in due l’Italia: la Milano-Taranto.
Tra il 1921 ed il 1922 nacquero rispettivamente il
circuito del Lario e a Monza il Gran premio Delle Nazioni. Poco tempo
dopo le competizioni italiane si perfezionarono aprendo le porte a sole
cinque classi:125-350-500 ed anche una sezione particolare dedicata ai
sidecar.
Nello steso periodo nacquero anche le prime case
motociclistiche, tra cui ricordiamo la Gilera, la Benelli e nel 1921 la
Guzzi.
Con il passare degli anni l’Italia perfezionò sempre più
i suoi motori, fino ad approdare, nel 1949, al primo campionato
mondiale.
Questo ebbe inizio nell’isola di Mann e vi parteciparono
le scuderie di Benelli, Guzzi e Gilera e fu un successo totale di
pubblico e critica.
I piloti italiani che per primi trionfarono nelle
competizioni furono: Nello Pagani nella classe 125 e Bruno Ruffo nella
classe 250 su moto Guzzi. Vanno anche ricordati nomi come Umberto
Masetti e Carlo Ubbiali che, nel 1952, vinse il primo titolo mondiale.
Da quel momento in poi il motomondiale ha macinato
migliaia di chilometri e con essi, ha visto la consacrazione di un gran
numero di piloti, che in maniera indiscussa, hanno contribuito a
scriverne la storia.
(S.S.)
MOTO GUZZI: BREVE STORIA
La Moto Guzzi, o anche Società anonima moto Guzzi, venne
fondata il 15 marzo 1921 a Genova da Carlo Guzzi, con produzione a
Mondello Tanzanico.
La prima moto fu realizzata con l’ausilio di un fabbro
di Mondello, proprio nelle cantine di casa Guzzi e durante il primo
anno ufficiale di produzione vennero costruite ben diciassette moto
battezzate Normale, dotate di sole due valvole per ottimizzare i costi.
La Normale viaggiava ad una velocità totale di 80 km/h ed
aveva una potenza di otto cavalli. Nel 1924 la Moto Guzzi si impone
nelle categorie competitive del campionato europeo con il primo, secondo
e quinto posto.
L’anno successivo si sperimenta una vera e propria
innovazione per i motocicli: si tratta del primo telaio elastico in
assoluto nella storia delle motociclette e contemporaneamente si avvia
la produzione di altre 1200 moto.
Nello stesso anno la neonata GT, guidata da Giuseppe
Guzzi, si impone in una spedizione a Capo Nord e conquista meritatamente
onori e critica. Nel 1934 la Guzzi diventa la prima casa produttrice di
moto in Italia.
Nel 1939 viene presentata ufficialmente l’Airone 250, un
vero e proprio record assoluto di produzioni e vendite.
Nel 1946 la ditta costruisce il primo motore a due tempi,
il Guzzino 65, e successivamente crea una moto estremamente leggera
detta il Cardellino, con una cilindrata di 73cc.
La vera e propria innovazione risale però al 1947 con la
nascita del modello Falcone: una moto piuttosto imponente, con una
cilindrata di 500 cc e dal design innovativo che, ben presto, diventerà
il sogno degli italiani.
Nel 1950 la casa Guzzi costruisce uno strumento
estremamente sofisticato per l’assemblaggio di elementi di aerodinamica
sulla moto: si tratta della Galleria Del Vento.
Dopo vari avvicendamenti societari, nel 1958 viene
realizzato, per la prima volta nel mondo, un motore con canna cilindrica
cromata.
Gli anni ’60 e ’70 sono quelli della crisi e solo nel
1976 la Guzzi riesce a risalire la china presentando sul mercato il
modello Le Mans, disponibile in quattro versioni diverse, con telaio
sportivo e con motore che oscilla dagli 850 cc ai 1000 cc.
Nel 1987 viene presentato il modello California, con
motore ad iniezione elettronica. L’anno successivo avviene la fusione
societaria con la Benelli.
Dieci anni dopo viene creato a stampa un nuovo propulsore
di 1000 cc raffreddato a liquido, che prende il nome di VA10.
Il 2001 è invece l’anno delle grandi rivoluzioni: Ivano
Beggio, proprietario di Aprilia, acquista anche la Moto Guzzi, e gli
anni successivi sono costellati da alti e bassi.
Il 2008 è l’anno di produzione della Stelvio mentre il
2009 è l’anno della messa in commercio dei prototipi V12 strada, V121 m,
ed infine V12X.
Il resto è storia dei nostri giorni…
Stefania Salemme |