Una formula uno nel cuore di Ron
Dennis
La supercar Mp4-12C potrebbe portare al
divorzio tra McLAren e Mercedes
di Davide Murgano
È
la supercar Mp4-12C il motivo della lite e possibile “divorzio” tra
McLaren e Mercedes ma sogno creativo e Asso nella manica di Ron Dennis.
Dennis è comproprietario dell'azienda
(detiene il 15% delle quote), ma anche lui nei mesi scorsi si è dovuto
inchinare al peso delle maggioranze azionarie e ha dovuto abdicare al
suo ruolo nel team F.l. Così ha preparato in segreto la rivincita: dopo
aver reso grande la McLaren e aver portato al successo in F.l Lewis
Hamilton, s'è prefisso un nuovo ambizioso obiettivo.
Trasformare la McLaren da squadra di Formula
Uno in un vero costruttore di automobili.
Auto raffinate, tecnologiche, esclusive. Ma
non più esemplari unici da un milione di dollari, come quella splendida
F1 stradale che fece costruire in piccola serie una quindicina di anni
fa. No, il sogno di Dennis è ora quello di realizzare una GT di
prestigio, una coupé che faccia concorrenza a Ferrari, Lamborghini,
Aston Martin e Porsche.
Ci aveva provato con la coupé SLR,
realizzata qualche anno fa assieme alla Mercedes che è partner e socia
della McLaren (il gruppo tedesco detiene il 40% della società). Ma
quell' automobile aveva una fisionomia poco originale per Ron Dennis.
Troppi i compromessi impostigli dal socio
Mercedes: dal nome, allo schema meccanico, al design annullavano nella
SLR quello stato dell’ arte tecnologica che aveva da tempo in mente di
realizzare e che con la McLaren Mp4 prende finalmente forma.
Così Dennis s'è messo a lavorare attorno al
progetto di una nuova supercar: una vera coupé due posti secchi, ma a
motore posteriore. Condizione imprescindibile per una GT sportiva degna
di questo nome. Un'auto dove fosse possibile travasare tutta la
tecnologia e l'esperienza maturata in tanti anni di F.l : telaio in
carbonio, peso ridotto al minimo per esasperare le prestazioni;
dispositivi
elettronici di aiuto alla guida ma anche
soluzioni meccaniche raffinatissime per ottenere sia una eccellente
maneggevolezza, sia una tenuta di strada degna di un'auto da corsa. Una
GT che facesse rivivere le sensazioni di guida estrema di una sportscar
senza costringere ad eccessivi sacrifici in termini di comfort, come
accadde invece con la vecchia McLaren F1.
Ma quasi subito sono nati dissapori e
contrasti con la Mercedes. I tedeschi si sono impuntati sulle linee
guida del progetto: non volevano assolutamente una coupé a motore
posteriore perché contraria alla filosofia del marchio che vede nel
motore collocato anteriormente la soluzione ideale per garantire quel
confort a bordo irrinunciabile per Mercedes.
Inoltre mentre Mercedes predilige la potenza
a scapito del peso dell’ auto che in certi casi arriva a sfiorare i
duemila chilogrammi di peso, alla McLaren volevano un auto completamente
all’ opposto: agile, veloce è scattante come un auto da corsa, quindi un
motore di grosse dimensioni alloggiato davanti era l'ultima cosa che
volevano perché avrebbe sbilanciato la distribuzione dei pesi.
Da quella divergenza di vedute tecniche sono
nati i primi dissapori: la McLaren si è impuntata
sul motore posteriore, la Mercedes non ha voluto tradire la propria
filosofia. Così la marca inglese ha preso la coraggiosa scelta di farsi
tutto da sola. Sulla nuova Mp4-12C non ci sarebbe stato nessun pezzo di
Mercedes o di altro costruttore, ma soltanto componenti realizzati o
progettati da McLaren.
La scelta ha
comportato una frattura difficilmente sanabile a livello societario e
qualche piccola ritorsione: la Mercedes ha risposto alla mossa varando
la supercar SLS ad ali di gabbiano che segue proprio quello schema
tecnico che la McLaren non ha voluto sposare: motore di grossa
cilindrata (6.2 litri) anteriore. La McLaren ha risposto presentando la
propria supercar Mp4-12C: dimensioni compatte (è lunga circa 4,5 metri,
come una Ferrari 430 o una Lambo Gallardo) e peso contenuto sotto i 1400
kg, motore e trazione posteriore.
Ma la novità del
progetto è il propulsore dove la McLaren ha seguito la filosofia del
downsizing: ha realizzato un V8 piccolo e compatto, di appena 3,8
litri. Facile da alloggiare nel cofano posteriore ma sovralimentato con
due turbocompressori per raggiungere quel picco di potenza di 600
cavalli necessario per le prestazioni superiori che la McLaren inseguiva
a tutti i costi. Fatti due conti, la Mp4-12C eroga la sbalorditiva
potenza specifica di 158 cv/litro, la più alta per un'auto stradale di
tale categoria. Che unita al peso contenuto sotto i 1400 kg
garantiscono un rapporto peso/potenza
di 2,3 kg/cv. meglio della neonata Ferrari 458 Italia, che si ferma a
2,42 kg/cv. Gli altri rivali, dalla Lamborghini in poi, sono tutti alle
spalle.
Ma nella propria
scelta di autonomia la McLaren ha dovuto risolvere problemi
difficilissimi: primo fra tutti l'impresa di costruirsi in proprio il
motore. Anche se l'azienda di Ron Dennis risiede in una fabbrica
avveniristica dove si costruiscono fianco a fianco le McLaren RI e le
Mp4-12C stradali, l'azienda non possiede le tecnologie ed i macchinari
adatti per realizzare propulsori. La McLaren ha trovato la soluzione
ricorrendo all'aiuto dei partner della RI, la tedesca Mahle
(specializzata in fabbricazione di pistoni) e sopratutto la Umor, la
società inglese che realizzava i propulsori F.1 .
È a loro che s'è
rivolto Dennis per realizzare il motore della Mp4-12C.
Ma il vero
capolavoro tecnologico della superar McLaren è il MonoCell, una
struttura in Sxa di carbonio che funge da telaio portante della vettura.
Il MonoCell è una specie di "vasca" leggerissima cui si attaccano il
tetto, le sospensioni e il motore. Segue lo stesso concetto dei telai
delle F.l ed è costruito nelle stesse autoclavi McLaren dove nasce la
scocca della monoposto di Hamilton. Nessun'altra automobile stradale
vanta una soluzione telaistica così simile a quella delle auto da corsa.
Il MonoCell è leggero ma robustissimo ed è merito di questo originale
telaio in carbonio se la Mp4-12C pesa meno di 1400 kg.
Adesso il
prototipo di questa superar è pronto: rigorosamente color arancione
brillante, in omaggio alla tinta delle prime McLaren da corsa degli Anni
'60. Ma ora per Ron Dennis e le sue ambizioni di costruttore di
automobili si apre la fase più difficile: trasformare un prototipo
avanzatissimo in una vettura di serie. Serve una rete commerciale,
serve un piano ricambi e assistenza. Tutte necessità che allungheranno
alla primavera 2011 la data della commercializzazione del primo modello
definitivo. E poi bisogna fare i conti con Mercedes e la frattura che
s'è creata con i tedeschi. Che non a caso, in questi ultimi tempi si
stanno legando alla BrawnGp in RI come team di riferimento declassando
la McLaren a semplice cliente. Quasi fossero marito e moglie che non
divorziano per convenienza e praticità, ma decidono di fare vita
separata. In pista e su strada.
Davide Murgano |