Il Triangolo della Morte e la Terra dei Fuochi
Il destino segnato del territorio campano
di
Maria Grazia De Biasio
Mi
ritrovo qui, a dar voce in questo articolo ad un problema di grossa
portata al quale è impossibile non dedicare alcune righe. Riprendo la
consueta locuzione giornalistica, "Il Triangolo della Morte", utilizzata
per la maggior parte per indicare un'area della provincia di Napoli
compresa tra Acerra, Nola e Marigliano in relazione all'aumento della
mortalità per tumori che si ritiene causata dallo smaltimento illecito
di sostanze tossiche da parte della Camorra.
Da
qualche mese mi sono trasferita al nord ed ogni giorno mi informo su
quanto accade nella mia terra d'origine, un paese in provincia di
Caserta.
La
Campania, un tempo terra fertile e madre di prodotti tipici (mozzarella
di bufala dop e prodotti caseari in genere, frutta, olio e vino), è oggi
conosciuta come zona nera ad alto rischio di mortalità per cancro che
per alcune patologie raggiunge livelli molto più alti della media
italiana. La causa di tutto ciò è da attribuirsi all'inquinamento
ambientale e allo smaltimento illecito dei rifiuti tossici da parte
della Camorra. Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha
rilevato che la mortalità per tumori è in eccesso del 19% per gli uomini
di Caserta e per il 43% per quelli di Napoli, per le donne invece, del
23% per Caserta e 47% per quelle dei comuni di Napoli, per non parlare
delle malformazioni congenite. Questi i risultati di discariche abusive
e siti incontrollati e dell'elevato contenuto di diossina e sostanze
inquinanti presenti nei terreni e nelle falde acquifere.
Nelle
campagne campane e nel sangue di alcuni abitanti sono state misurate
alte concentrazioni di policlorobifenili (PCB), prodotti da industrie
chimiche assenti in regione, o fanghi industriali provenienti da Porto
Marghera.
A
peggiorare e ad aggravare il quadro della situazione si aggiungono nel
territorio campano i "Roghi" appiccati per eliminare copertoni, per
recuperare il rame dai cavi elettrici. Da queste attività ne deriva il
nome "Terra dei Fuochi", utilizzato anche da Roberto Saviano nel film
Gomorra. Nel marzo 2008 furono riscontrate tracce di diossina nel latte
di bufala provenienti da allevamenti nel casertano tanto che furono
bloccate le esportazioni verso alcuni Paesi come Corea del Sud e
Giappone; al seguito della notizia la vendita della mozzarella di bufala
DOP e la vendita di prodotti caseari campani è significativamente
diminuita non solo in Italia ma anche all'estero.
Ad
avvalorare questa tesi ci sono le dichiarazioni di alcuni pentiti della
Camorra tra i quali C.S. che recentemente ha raccontato che cosa ha
fatto l'ecomafia, che d'accordo con le società del Nord, ha scaricato
nelle terre campane rifiuti ospedalieri, pittura, rifiuti farmaceutici,
rifiuti chimici, cassette termonucleari (che con gli anni si saranno
aperte, elevando il tasso di contaminazione), e fanghi termonucleari. I
territori interessati sono stati: Casale, Castel Volturno, Santa Maria
La Fossa, Grazzanise. Le fosse scavate per immettere i rifiuti hanno
raggiunto i diciotto metri di profondità.
Partendo da Napoli, attraversando l'Agro Casertano, Aversano e Caleno,
giungendo a Latina, la morte sembra essere certa per quasi cinque
milioni di persone e i bambini sono rimandati allo stesso destino prima
ancora di nascere.
Da
Milano, avendo tutta la mia famiglia residente a Caserta mi domando
tutte le mattine che fine farò e che fine faranno loro, ma prima su
tutto mi domando che fine abbia fatto lo Stato in tutto questo tempo,
assenteismo totale o complicità?
Si
salvi chi può da questo scenario macabro e così raccapricciante!
Bisogna dar voce alla faccenda senza mai stancarci, discutiamone sui
social network (aderiamo al gruppo facebook "vittime del Triangolo
della Morte") prendiamone coscienza e diffondiamo l'informazione, perchè
solo una società informata può agire come meglio può e ognuno nel suo
piccolo può cambiare, sebbene in parte, le cose.
Maria
Grazia De Biasio
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