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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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La Valutazione Ambientale Strategica (VAS)

di Pasquale De Francesco

 

La Valutazione Ambientale Strategica è un fondamentale strumento per l’integrazione di carattere ambientale nell’elaborazione e nell’adozione di piani, in quanto garantisce che gli effetti dell’attuazione dei piani siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro adozione.

La VAS non è riferita a singole opere, ma a piani e programmi, assumendo caratteri più generali.

La VAS introduce la considerazione degli effetti cumulativi e sinergici derivanti dall’attuazione di programmi o piani che spesso assumono orizzonti temporali di medio o lungo termine, determinando un sostanziale ampliamento degli orizzonti temporali e spaziali rispetto ai quali collocare le scelte e le opzioni progettuali.

Metodi e Tecniche per la Valutazione

In generale le alternative progettuali con le quali è possibile dare risposta agli obiettivi che ci si propone di raggiungere sono diverse, caratterizzate da costi monetari diversi e contemporaneamente da effetti diversi relativamente ai singoli obiettivi. In casi quali quelli che coinvolgono problematiche del territorio, sociali e dell'ambiente, per di più caratterizzati da un contesto di riferimento complesso per via della fitta rete di relazioni che collegano le componenti del sistema sotto osservazione (relazioni interne) e le relazioni di questo con gli altri sistemi con cui si interconnette (relazioni esterne), si opera in presenza di un soggetto decisionale portatore di una pluralità di interessi e di criteri di valutazione anche contrastanti, per cui la ricerca della soluzione di progetto da assumere non è, per definizione, quella ottimale che non è raggiungibile, ma quella viceversa, a rendimento mediamente migliore. Si definisce Metodo di Valutazione un procedimento che è in grado di dedurre in modo argomentato una graduatoria di priorità tra le alternative. I metodi di valutazione che meglio si prestano a essere utilizzati nella ricerca e nel confronto tra soluzioni alternative sono quelli di tipo multicriterio, perché esplicitano tutti i valori, anche quelli non in uso, intrinseci e complessi e considerano sia gli obiettivi che le diverse priorità da parte di tutti i soggetti e gruppi sociali coinvolti nel processo di trasformazione-conservazione.

La scelta dei Temi Ambientali e degli Indicatori

La VAS centra l’attenzione sui temi ambientali che descrivono fenomeni di livello locale e su cui gli enti hanno maggiori capacità e possibilità di tutela, miglioramento e monitoraggio. La prima fase della costruzione della VAS riguarda la definizione dei temi ambientali, come ad esempio:

1. I Rifiuti;

2. L’Aria;

3. Il Suolo;

4. I Rischi naturali;

5. Le Risorse Idriche;

e degli indicatori ambientali.

Le fasi della Valutazione Ambientale Strategica

Per la redazione della VAS si prevedono tre fasi temporali integrate di valutazione, configurando un processo interattivo da condurre in parallelo con l’elaborazione della valutazione ex-ante, della valutazione intermedia (on going), della valutazione ex-post; tutte e tre le fasi sono volte a determinare l’impatto rispetto agli obiettivi prefissati e ad analizzare le incidenze su problemi specifici.

Il Monitoraggio Ambientale                                                       

Il controllo e il monitoraggio dei determinanti  ambientali associati al controllo dei fattori di rischio che favoriscono l’insorgenza delle patologie costituiscono un sistema centrale per le strategie di difesa e promozione della salute pubblica e di sviluppo sostenibile nel territorio. Il monitoraggio ambientale ha un ruolo significativo quando riesce a controllare gli effetti ambientali determinati dalle azioni di un piano esteso a tutto un ambiato territorio. La fase essenziale di monitoraggio permette quindi di calcolare le variazioni degli indicatori ambientali e, soprattutto, di valutarne l’andamento, aggiornando il rapporto ambientale e proponendo eventuali revisioni del piano.

Lo schema DPSIR

Per la redazione della VAS si costruisce un sistema di indicatori, facendo riferimento a modelli di esperienze internazionali oramai consolidate. Si tratta dei cosiddetti indicatori ambientali, finalizzati alla rappresentazione sintetica dei diversi problemi affrontati.

Il modello organizzativo delle informazioni ambientali  è quello sviluppato in ambito Eea (European Environment Agency) ed adottato dall’Anpa (Agenzia Nazionale per la Tutela Ambientale) per lo sviluppo del sistema conoscitivo e dei controlli in campo ambientale che prende il nome di Schema Dpsir (Driving forces, Pressures, States, Impacts, Responses). Tale schema, si basa su una struttura di relazioni causali che legano tra loro i seguenti elementi:

Determinanti: possono essere identificati con le attività ed i processi antropici che causano le pressioni, come ad esempio, i trasporti, le produzioni industriali, etc;

Pressioni: individuano le variabili direttamente responsabili del degrado ambientale. Servono per individuare e quantificare le cause che comportano cambiamenti nello stato ambientale (emissioni, rifiuti, rumore, etc.);

Stato: gli indicatori di stato sono descrittivi; delineano le condizioni in cui versa l'ambiente all'istante considerato e servono per valutare il grado di compromissione dell'ambiente stesso nelle sue qualità fisiche, chimiche e biologiche;

Impatti: la loro principale funzione è quella di rendere esplicite le relazioni causa-effetto tra pressioni e stato (su ecosistemi, salute, fruizioni, ecc.);

Risposte: tali indicatori manifestano gli sforzi operativi compiuti da politici, pianificatori, etc. per migliorare la qualità della vita e dell'ambiente (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative, azioni di pianificazione, ecc.).

Un criterio di analisi del territorio: L’Overlay Mapping

Le metodologie di overlay mapping derivano dai criteri della pianificazione territoriale e si basano sulla elaborazione e sovrapposizione di mappe tematiche che rappresentano i caratteri ambientali e gli elementi di sensibilità e criticità che caratterizzano un particolare ambito territoriale. Il metodo consiste nella selezione e nell’analisi dei fattori ambientali significativi e tende a individuare la loro sensibilità e vulnerabilità, cioè le caratteristiche intrinseche delle componenti ambientali già gravate dal carico preesistente e ne analizza le potenzialità in relazione alle interferenze prevedibilmente causate dalle attività di progetto. Tale analisi viene condotta attraverso la rappresentazione cartografica dei diversi tematismi e la loro successiva sovrapposizione.

I diversi modelli di analisi sono essenzialmente sviluppati a partire dai principi elaborati da McHarg e Falque.

Il metodo di McHarg si basa sulla elaborazione di mappe tematiche dei parametri ambientali e sociali, classificati in categorie selezionate per oggetto di studio: morfologia, clima, geologia, idrologia, caratteristiche dei suoli, vegetazione, habitat, usi del suolo, valori storici e sociali, ecc. La valutazione dell’ambiente si basa su una scala ordinale che indica la sensibilità e/o la criticità dei fattori considerati in una specifica area. Il processo di valutazione proposto da McHarg prevede:

1. l’elaborazione di una mappa tematica per ciascun fattore considerato;

2. l’attribuzione di un giudizio di sensibilità e criticità alle diverse caratteristiche ambientali rappresentate;

3. l’integrazione delle informazioni contenute nelle mappe attraverso la somma dei valori in ciascuna di esse.

Quindi, ricapitolando, il metodo ha lo scopo di effettuare una valutazione preliminare dei piani e dei progetti mediante la sovrapposizione di carte tematiche di analisi e di valutazione attraverso fasi successive in modo da far emergere le informazioni che interessano. La restituzione su mappe sintetiche dei fattori suscettibili di impatto consente di determinare la distribuzione spaziale ed i livelli di intensità degli impatti e di valutare il grado di compatibilità dello sviluppo proposto con lo stato di conservazione delle risorse, la loro sensibilità e vulnerabilità, e gli usi attuali e potenziali (ovvero l’attitudine dell’ambiente ai diversi usi).

Per ogni ambito tematico, o componente ambientale e territoriale, ritenuto significativo, si analizza l’area interessata elaborando:

-         carte tematiche (analisi)

-         carte di sensibilità (valutazione)

Successivamente si passa all’overlay mapping.

Tipicamente in tal modo si effettuano operazioni di setacciatura: le informazioni rilevanti vengono mano a mano selezionate in modo da ottenere, alla fine del processo, valutazioni sintetiche.

L’analisi delle componenti si esegue facendo riferimento ai seguenti tematismi, per ognuno dei quali si elabora una carta tematica:

1. pianificazione

2. paesaggio

3. vegetazione

4. rischio – pericolosità

Ogni elemento evidenziato in ciascuna carta tematica viene valutato assegnandolo ad un intervallo di sensibilità, su una scala gerarchica organizzata in quattro livelli di sensibilità (Elevata, Alta, Media, Bassa, Bassissima) a cui corrispondono visivamente quattro diversi colori.

Quindi si definiscono, per l'area in esame, i rispettivi livelli assunti da ogni fattore, elaborando, pertanto, delle tavole specifiche che individuano aree a sensibilità omogenea. Le carte di sensibilità presentano aree a:

1. elevata sensibilità: ovvero che presentano fattori non idonei alla localizzazione (evidenziati negli elaborati in colore rosso);

2. alta sensibilità: ovvero che presentano fattori scarsamente idonei alla localizzazione (aree utilizzabili a determinate condizioni ambientali progettuali e evidenziati negli elaborati in colore arancio);

3. media sensibilità: ovvero che presentano fattori limitatamente idonei alla localizzazione (mitigabili e evidenziati negli elaborati in colore giallo);

4. bassa sensibilità: ovvero che non presentano particolari impedimenti alla trasformazione territoriale (evidenziati negli elaborati in colore verde);

5. bassissima sensibilità: ovvero zone territoriali caratterizzate da assenza di valori ambientali (totalmente o pressoché totalmente antropizzate lasciate in bianco).

6. altissima sensibilità ma non Rispettata come tale: ovvero zone territoriali caratterizzate da presenza di forte valore ambientale, ma che non sono state trattate e tutelate come tali.

(Set. 2010)

 

Pasquale De Francesco

 


 

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