VALUTAZIONE DEL RISCHIO AMBIENTALE DI UN
INSEDIAMENTO PRODUTTIVO CLASSIFICATO “AD ALTO RISCHIO AMBIENTALE” ED
ANALISI DELLE IPOTESI DI INTERVENTO
di
Katja Morrone
INDICE
PREMESSA:
1- INSEDIAMENTO PRODUTTIVO
2- MATRICI AMBIENTALI COINVOLTE E PRINCIPALI EMERGENZE
3- STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
4- ASPETTI AMBIENTALI IN CONDIZIONI DI EMERGENZA
5- EVENTI INCIDENTALI ED IPOTESI DI INTERVENTO
6- CONCLUSIONI
PREMESSA
Scopo del presente lavoro è quello di valutare le diverse
ed eventuali problematiche ambientali relative ad un insediamento
produttivo, nella fattispecie destinato alla produzione di
biocarburante. L’assunto comporta un’analisi di diversi aspetti legati
al “rischio ambientale” che l’insediamento potrebbe produrre sulle
diverse matrici ambientali coinvolte: acqua, aria e suolo.
Lo studio si è focalizzato, prioritariamente sulla
caratterizzazione di uno Stabilimento, definito “a rischio di incidente
rilevante”, nonché la qualità dei diversi comparti ambientali.
Le attività a “rischio di incidente rilevante” sono
individuate dalla normativa vigente, attraverso un meccanismo che tiene
conto della pericolosità intrinseca delle materie prime utilizzate e dei
prodotti finiti, manipolati o depositati nello stabilimento, ivi
compresi quelli che possono generarsi in caso d'incidente.
Gli obiettivi sono quelli di descrivere le matrici
ambientali, i principali aspetti ambientali in condizioni di emergenza,
le probabili fonti d’inquinamento e le ipotesi di intervento.
Dal presente lavoro è emerso che in base al Sistema di
Gestione Ambientale adottato dalla Ditta sono state individuate delle
azioni di miglioramento delle prestazioni ambientali. Gli effetti
previsti sono: riduzione dei rischi di contaminazione del suolo e
sottosuolo causata da piccoli sversamenti durante le operazioni di
scarico del gasolio, riduzione dei rischi di esplosione causata da fughe
di gas, riduzione del consumo idrico in relazione alla produzione dello
Stabilimento, ottimizzazione dei controlli dell’impianto di produzione
biodiesel al fine di diminuire i rischi per la salute degli operatori e
dell’ambiente.
1-INSEDIAMENTO
PRODUTTIVO:
La Società ha per oggetto la produzione di Biodiesel.,
combustibile liquido ecologico che sostituisce perfettamente il gasolio
minerale in tutti i suoi impieghi.
La materia prima utilizzata nella produzione del
biodiesel è l’olio vegetale, di solito olio derivato dalla spremitura di
semi di colza o di soia
Le attività svolte all’interno dello Stabilimento sono
prevalentemente la produzione di Biodiesel, stoccaggio di gasolio e
miscele biodiesel-gasolio, la commercializzazione di sottoprodotti
derivanti dal processo produttivo quali oli acidi di raffinazione e
glicerina.
1a- Descrizione del ciclo produttivo:
Il Biodiesel è prodotto attraverso una reazione detta di
transesterificazione che determina la sostituzione dei componenti
alcolici d’origine (glicerina) con alcool metilico.
Schema riassuntivo del ciclo produttivo:
Le principali
caratteristiche del biodiesel e dei sottoprodotti vengono riportate
nella seguente tabella.
PRODOTTO |
Numero CAS |
Frasi di rischio |
Biodiesel
(Esteri metilici degli acidi grassi) |
112-62-9
(metiloleato) |
R 36/38 (irritante per
gli occhi e la pelle)
R 39/23/24/25 (pericolo
di effetti irreversibili molto gravi per inalazione) |
Glicerina grezza |
56-81-5 |
- |
Oleine (Oli acidi di raffinazione) |
68 424-39-5 |
- |
TABELLA 1
2-MATRICI
AMBIENTALI COINVOLTE E PRINCIPALI EMERGENZE:
Dalla tabella 2 è possibile determinare le tipologie
abitative, le principali infrastrutture di comunicazione e di servizio
presenti nel raggio di ricaduta delle principali emissioni inquinanti
eventualmente prodotte dallo Stabilimento oggetto di studio.
TABELLA 2
Tipologia |
Breve descrizione
(le
distanze sono misurate in linea d’aria) |
Attività
produttive |
|
Case di
civile abitazione |
Area abitata
Loc. X a nord ml 250
Area abitata
Fraz. Y a ovest ml. 3.700
Area abitata
Fraz. Z a sud ml 3.500 |
Scuole,
ospedali, etc. |
Ospedale civile a ml 5.500
Scuole:a ml.
3.100 Scuola El. Materna
- a ml 4.100 Liceo Scientifico e Istituto
Tec. e Ind.
- a ml. 4.250 Scuola El. Materna
- a ml. 5.000 Scuola media Statale
Chiese: a ml.
250 Madonna della Penna
- a ml.
3.200 Madonna dell’Incoronata
- a ml.
4.400 S. Paolo Apostolo
Uffici postali:
- a sud ml.3.100
- a sud
ml.4.900 Sede centrale |
Impianti
sportivi e/o ricreativi |
Parco acquatico -a sud ml. 2.400
Camping -a
sud ml. 1.450 |
Infrastrutture di grande comunicazione |
Porto
Stazione FF.SS. - a ovest ml. 1.500
Strada Provinciale
Autostrada
a ovest ml. 5.400 |
Corsi
d’acqua, mare. |
TORRENTE
MARE
ADRIATICO |
Riserve
naturali, parchi, zone agricole |
·
RISERVA NATURALE GUIDATA
(L.R. N. 9
DEL 20-2-1998)
·
SITO DI IMPORTANZA COMUNITARIA SIC:
·
ZONA A DI PRP
·
ZONA DI INTERESSE ARCHEOLOGICO
|
Pubblica
fognatura |
Fognatura
|
Metanodotti,
gasdotti, acquedotti, oleodotti |
Metanodotto
Oleodotto
privato
Acquedotto
|
Elettrodotti
di potenza maggiore o uguale a 15 kW |
Elettrodotto
alta tensione |
Altro |
Cantina
Sociale a ovest ml. 4.000 |
L’estensione dell’area dichiarata ad alto rischio
deriva direttamente dalle problematiche ambientali esistenti e
riconducibili all’interferenza presente tra le attività industriali,
portuali, gli insediamenti civili e di servizi, la qualità dei comparti
ambientali (acqua – aria –suolo).
Per il complesso delle questioni sopra esposte si ha un
sistema complesso di azioni che riguardano interventi:
·
sulla matrice acqua
·
sulla matrice aria
·
sulla matrice suolo
3-STABILIMENTO A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE
L’attività produttiva della Ditta oggetto di studio è ad
alto rischio di incidente rilevante, secondo quanto disposto dal D.Lgs
334/99, e rientra negli obblighi di cui all’art. 6 del Dlgs.334/99, così
come aggiornato dal Dlgs. 238/05.
Secondo tale direttiva per Incidente rilevante si
intende “… un avvenimento quale un’emissione, un incendio o
un’esplosione di rilievo connessi ad uno sviluppo incontrollato di una
attività industriale che dia luogo ad un pericolo grave, immediato o
differito, per l’uomo, all’interno o all’esterno dello stabilimento, e
per l’ambiente che comporti l’uso di una o più sostanze pericolose”.
Le criticità ambientali e di sicurezza della popolazione
sono legate a:
·
rilascio e fuga di sostanze ad elevata tossicità
(nell’immediato e nel lungo termine)
·
esplosione di sostanze infiammabili con coinvolgimento di
altri impianti e/o di infrastrutture civili ed abitazioni
·
perdite di prodotti tossici o infiammabili durante le
operazioni di movimentazione e di stoccaggio
·
mancanza di adeguate vie di fuga o sovraccarico della
viabilità ordinaria in caso di emergenza.
La Società ha adottato una propria politica di
prevenzione degli incidenti rilevanti, definendo un programma per
l’attuazione del Sistema di Gestione Ambientale. Inoltre, è stato
redatto un “Rapporto di Sicurezza” mirato ad individuare i pericoli di
incidente rilevante ed adottare le misure necessarie per prevenirli e
limitarne le conseguenze.
4-ASPETTI
AMBIENTALI IN CONDIZIONI DI EMERGENZA
Analizzando
i principali meccanismi attraverso i quali le sostanze tossiche, o
comunque pericolose, sono emesse dall’Impianto, si può affermare che
esse possono diffondersi nell'ambiente circostante con l’immissione
diretta nell’acqua o rilasciate sul terreno e, quindi, costituire motivo
di pericolo per la popolazione e per l'ambiente.
L’impatto sull’ecosistema può avvenire tramite scarichi
accidentali sul torrente presente nelle immediate vicinanze, in mare
durante le operazioni di scarico delle navi, mediante emissioni in
atmosfera e dispersioni nel suolo e sottosuolo.
5-EVENTI
INCIDENTALI ED IPOTESI DI INTERVENTO
Gli incidenti
ritenuti probabili, che possono generare impatti sull’ambiente e sulla
sicurezza, costituendo un pericolo potenziale per la popolazione
presente nelle zone prossime lo Stabilimento sono:
Ø
Emissioni in atmosfera superiori ai limiti autorizzati
Ø
Contaminazione del terreno
Ø
Contaminazione delle acque
Ø
Incendio impianto
Le ipotesi
incidentali comportanti effetti di particolare gravità riguardano, in
particolare, lo sviluppo di incendi nell’ambito del deposito gasolio.
L’incendio di
un serbatoio, pur risultando estremamente improbabile trattandosi di
serbatoi che contengono esclusivamente gasolio, che è noto, ha una
limitatissima infiammabilità (solo a 60°), comporterebbe una combustione
lenta, costante e resistente del carburante, con la formazione di una
nube di fumo molesta per la popolazione situata in prossimità
dell’impianto.
Tutti i locali
dello Stabilimento devono essere dotati di sistemi di rilevazione
incendi e devono essere fornite ai lavoratori corrette disposizioni
generali di sicurezza.
Inoltre, su
tutte le macchine in cui, a causa delle sostanze utilizzate, si potrebbe
sviluppare un incendio dovuto a malfunzionamenti, sono istallati
dispositivi automatici antincendio.
Gli effetti
dell’inquinamento delle acque sono relativi alle componenti che li
determinano; particolarmente pericolosi sono gli agenti emulsionanti,
che oltre ad essere inquinanti come tali hanno la proprietà di rendere
difficilmente separabili le sostanze emulsionate, soprattutto gli oli e
gli idrocarburi. Gli idrocarburi, come il biodiesel prodotto nello
Stabilimento, sono sostanze ad elevata persistenza e bassa
biodegradabilità, essi formano sottili pellicole sulla superficie
dell’acqua, talvolta addirittura mononucleari, che vengono ossidate
dalla luce e biodegradate.
In mare, è
evidente che gli organismi planctonici sono fra i più esposti all’azione
degli idrocarburi, perché il sottile velo oleoso può ostacolare il
passaggio delle radiazioni solari e, di conseguenza, interferire sul
ciclo vitale di microrganismi vegetali e animali. Inoltre, se la
sostanza inquinante è presente in concentrazioni elevate, può causare la
morte di pesci e di altre specie animali.
Per eventuali
prodotti recapitati in mare accidentalmente è possibile confinare tali
sostanze mediante barriere galleggianti e recuperarle a mezzo di
“skimmers” flottanti, con i quali i prodotti vengono raccolti, aspirati
e segregati in apposite cisterne; inoltre, è necessario effettuare
ripetuti monitoraggi della zona di mare interessata per accertarsi che
non vi siano più tracce del prodotto sversato.
Eventuali
spargimenti accidentali di oli e prodotti chimici sul suolo potrebbero
provocare alterazioni delle caratteristiche proprie del terreno.
I principali
effetti dell’inquinamento del suolo sono:
-
contaminazione globale: dovuta all’immissione nel
suolo di sostanze tossiche e persistenti che possono entrare nelle
catene alimentari e dare origine a fenomeni di bioaccumulo,
-
trasferimento dell’inquinamento dovuto a sostanze
tossiche dal suolo alle falde acquifere con evidenti rischi per la
salute umana,
-
alterazione dell’ecosistema suolo con:
In caso di
eventuali spargimenti accidentali sul terreno, specifiche procedure
evitano sversamenti nelle fognature, quali l’utilizzo di serbatoi dotati
di bacino di contenimento che, attraverso un sistema di collettamento
dei liquidi in vasche mediante pozzetti di ispezione lungo le condotte,
prevengono all’origine sversamenti nell’ambiente.
Nel caso di
malfunzionamenti del sistema di combustione si va incontro ad un
incremento delle emissioni in atmosfera, in particolare di ossidi di
azoto e zolfo, monossido di carbonio e composti organici volatili quali
il metanolo, creando alterazioni della composizione dell'atmosfera a
livello locale.
In queste
situazioni è necessario eseguire apposite manovre, previste dalle
procedure, per rientrare nei limiti.
Un esempio è l’utilizzo di apparecchiature, legati dalla
presenza di metanolo, i quali sono dotati di un condensatore raffreddato
ad acqua di torre in grado di abbattere parzialmente eventuali emissioni
puntuali.
Qualora non si ottenessero i risultati attesi si
attiverebbero successive verifiche seguendo specifiche Linee Guida di
settore.
Le Linee guida individuano per i gas di combustione i
seguenti trattamenti:
·
NOx: post trattamento con iniezioni di urea o ammoniaca
·
SOX: post trattamento con assorbimento.
Nel caso in
cui, uno di questi eventi anomali evolvesse in un’emergenza è necessario
attivare piani operativi: quale l’utilizzo di idonei automezzi e squadre
di emergenza, sistemi di comunicazione specifici, sino al caso estremo
dell’allerta delle Autorità competenti, Comando Provinciale VVF,
Questura, Prefettura e Comune.
6-CONCLUSIONI
Quanto dianzi descritto e verificato permette di
concludere che effettivamente lo Stabilimento oggetto di studio è
situato in un’area di importanza strategica multifattoriale; inoltre,
l’attività industriale si inserisce in un contesto ambientale assai
complesso, dove la ricchezza della biodiversità è frutto di processi
secolari, di interazione tra risorse naturali, processi economico-
produttivi ed evoluzioni sociali e culturali del territorio.
Il tema della conservazione della biodiversità entra, di
conseguenza, nel più vasto concetto dello sviluppo locale, con cui
necessariamente deve integrarsi.
La perdita di biodiversità è strettamente connessa con il
verificarsi di fenomeni di inquinamento, i cui rischi sulla salute umana
e sull’ambiente sono ormai conosciuti.
Il rischio associato ad un “rischio potenziale” è
espresso in relazione al livello dell’effetto negativo e alla
probabilità che quest’ultimo si realizzi. Il rischio è perciò una
combinazione dell’entità e della probabilità delle conseguenze finali
determinate da un “rischio potenziale”.
L’analisi di rischio implica la comprensione della natura
delle situazioni determinate dal “rischio potenziale” e delle modalità
con le quali sono provocati gli effetti negativi.
Affinché il rischio si realizzi, tre componenti
essenziali devono essere presenti:
fonte del rischio potenziale >
percorso di migrazione > recettore
Ciò premesso, condizione essenziale, quale contributo
alla diminuzione del rischio che tale Azienda comporta, è la conoscenza
da parte delle popolazioni di industrie definite “a rischio di incidente
rilevante”.
Un corretto atteggiamento da parte di tutti i soggetti,
addetti dell’Azienda, Enti, mezzi di Soccorso Pubblici, popolazione,
consente di gestire al meglio le emergenze, impedendo il verificarsi di
comportamenti istintivi e sostanzialmente errati che possono andare ad
aggravare la già difficile situazione di rischio che si viene a creare
in caso di incidente.
In tal senso, la valutazione del rischio e gli
accorgimenti posti in essere inducono a ritenere che, sussiste almeno
per quanto presente nella documentazione visionata, una attenzione
costante.
È evidente, però, che solo una puntuale validazione
attuata dall’Organo di controllo (Agenzia Regionale per la Protezione
dell’Ambiente- ARPA) permetterà di verificare correttamente quanto
programmato o in atto.
Quanto sopra assume particolare importanza se si richiama
la contestuale presenza nel sito industriale di altri insediamenti che
potrebbero, in caso di incidente rilevante, fungere da innesco ovvero
effetto somma.
Katja Morrone |