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Anno XIV num.4
Lug./Ago. 2015

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  • Il volontariato nei musei e la citizenship:  il caso dell'Associazione AMAD

  • Banche del Tempo e processi di inclusione sociaLE

di Tiziano Lorenzo Vezzoli

 

"Amici di Masolino e dintorni" a  Castiglione Olona (VA), patria del cardinale Branda Castiglioni e scrigno dei capolavori affrescati da Masolino da Panicale

Ci occupiamo in questo articolo della citizenship, ovverosia della consapevolezza che ciascuno ha del proprio diritto \ dovere di cittadinanza.  In linea generale, quando parliamo di luoghi in cui si esprime la cittadinanza ci riferiamo ai luoghi di azione politica, ai consigli elettivi degli enti locali territoriali, come pure alle associazioni di impegno sociale, sportivo, storico-culturale e, non da ultimo, ai gruppi di rappresentanza all'interno dei luoghi di lavoro, dove si esprime quotidianamente il talento e la personalità dei singoli.  Al settore della citizenship nella tutela del patrimonio culturale afferisce l'Associazione "Amici di Masolino e Dintorni AMAD", attiva presso l'antica Arcipretura di Castiglione Olona di cui è parroco da poco don Ambrogio Cortesi, per molti anni insegnante di religione e  successivamente missionario in Perù come Fidei Donum dell'Arcidiocesi Ambrosiana.

L'associazione AMAD si occupa di fornire accoglienza, vigilanza e informazioni ai visitatori e ai pellegrini che visitano la Collegiata e i capolavori di Masolino da Panicale, qui chiamato  ad affrescare il Battistero di San Giovanni Battista, il presbiterio della Chiesa Collegiata della Beata Vergine del Rosario, anticamente intitolata anche a San Lorenzo e Santo Stefano per volontà del fondatore Cardinale Branda Castiglioni, fine  umanista e mecenate del primo Quattrocento (spirato nel 1443 nel palazzo gentilizio, ora Museo Civico e sede dell'Archivio Mons. E. Cazzani). 

In particolare, AMAD è un'associazione che raccoglie oltre 40 volontari, che risultano anagraficamente compresi fra i ventenni e gli ottuagenari, tutti impegnati con passione nell'esercizio del proprio incarico di cittadino che lavora per tutelare e promuovere, sia nella semplice  accoglienza che nell'accompagnamento informativo ed educativo, i visitatori in pellegrinaggio spirituale in quella che Gabriele D'Annunzio definì "Isola di Toscana in Lombardia"  in occasione di una sua visita al borgo che lo lasciò ammirato e rapito.

Nello specifico, il complesso museale della Collegiata fruisce di un servizio didattico specializzato  per le scuole e i gruppi - che sono accompagnati da guide professionali autorizzate - tuttavia i visitatori e i pellegrini, se lo richiedono, possono ottenere un accompagnamento culturale che li guidi, attraverso la risposta alle loro domande, verso una più profonda comprensione del significato spirituale e religioso del complesso monumentale voluto dal Cardinale Branda Castiglioni sulle rovine dell'antico Castrum Stiliconis (che secondo la tradizione fu fondato nel 401 d.C dal generale Stilicone le cui spoglie riposerebbero, secondo la vulgata più diffusa, nel sarcofago tardoantico posto presso la Basilica Ambrosiana).  Del resto, questo accompagnamento spirituale viene offerto in tutta Europa da altre associazioni di volontari quali per esempio "Ars et Fides" che nel proprio statuto si pone come obiettivo quello di  "collaborare con le altre realtà locali, ecclesiali e civili, per accogliere i visitatori negli edifici sacri".

La Associazione AMAD dunque in concreto riprende la Carta d'Angers di Ars et Fides (1988) che indica quali siano le fondamenta di questa azione: "essere comunità cristiana aperta;  presentare ai turisti i monumenti religiosi nelle loro tre dimensioni: storica, artistica e cristiana, in uno spirito di scambio e di condivisione delle diverse tradizioni spirituali e culturali; accogliere a titolo gratuito, senza accettare attività retribuite". In alcune Diocesi, come a Firenze, a supporto di questa attività sono istituiti specifici uffici per la Catechesi attraverso l'Arte: così anche a Castiglione i visitatori che necessitano di supporto nella comprensione dei valori universali e spirituali dell'arte dell'Umanesimo possono avvalersi di volontari esperti, alcuni dei quali anche in possesso di regolare patentino di guida turistica e dunque pienamente inseriti, quando operano al di fuori dell'associazione AMAD, nel circuito di operatori turistici professionali. 

Le ore lavorate dai volontari, guidati dalla Presidente Sig.ra Carla Maffioli Zanon, esperta di storia castiglionese e collaboratrice del gruppo di studio e ricerca Museologia.it (per cui ha tenuto diverse relazioni presso la Fiera "Scienza e Natura" di Milano) ammontano a oltre 1800 ore annuali: da martedì a domenica i soci AMAD accolgono i visitatori in orario estivo (h. 10.00-13:00 e 15:00-18:00) oppure invernale   (h. 9:30-12:30 e 14:30 -17:30). Questo servizio non viene svolto  occasionalmente ma tutti i giorni della settimana, tutte le settimane dell'anno, ivi compresi anche i lunedì che risultano festivi da calendario annuale.   I visitatori ospitati e accolti sono circa 6000 ogni anno, un numero di grande rilievo che testimonia dell'eccellenza  del lavoro svolto dai soci AMAD e insieme della efficacia del progetto pastorale della Parrocchia di Castiglione Olona.

A queste prime cifre si aggiungono quelle relative ai visitatori raccolti in gruppo, come le scolaresche o i gruppi organizzati, che fruiscono dell'accompagnamento professionale da parte delle guide turistiche abilitate e che in biglietteria vengono accolti dal personale AMAD coordinato dalla Presidente Carla Maffioli Zanon.   I volontari sono anche aiutati a consolidare le proprie competenze e le conoscenze pregresse attraverso la partecipazione annuale a seminari, conferenze di aggiornamento e workshop con tecnici e ricercatori contattati e selezionati dal gruppo direttivo dell'Associazione. La consapevolezza che i soci - con il loro lavoro - partecipano ad un atto di cittadinanza attiva nel campo della tutela e promozione del patrimonio culturale viene così consolidata e rafforzata, ciò che è confermato dal fatto che in questi anni un numero sempre maggiore di giovani soci, anche grazie al Servizio di Volontariato Europeo, ha studiato e condotto la propria tesi di specializzazione sul patrimonio storico e artistico dell'antica Arcipretura, a vantaggio di tutta la comunità castiglionese e di tutti i visitatori che si recano, assetati di arte e bellezza, sulle rive dell'antico borgo circondato come un'isola dalle acque dell'Olona.

 Per Informazioni: Complesso Museale della Collegiata, Castiglione Olona - Varese  tel. 0331858903   www.amad.jimdo.com                                                             

(T.L.V.)


Banche del Tempo e processi di inclusione sociale: un modello di integrazione down-up e up-down

Le Banche del Tempo sono nate in Italia all'inizio degli anni '90, in Emilia, dove si ebbe l'intuizione di dare vita a una nuova forma di collaborazione fra singoli che già all'estero aveva ottenuto un notevole successo. In particolare si fa riferimento di norma all'anno 1992 e all'iniziativa di una rappresentante dell'organizzazione sindacale  UIL di Parma per fissare una data e una collocazione precisa per la nascita della prima di queste istituzioni associative. Al centro dell'attività di una Banca del Tempo sta la reciprocità e l'offerta di aiuto per le azioni della vita quotidiana o di servizi più strutturati, come di norma avveniva, ma sempre più raramente ancora avviene, nella migliore tradizione dei rapporti di buon vicinato.

In concreto, le Banche del Tempo operano raccogliendo l'esigenza di sostenere, con pratiche e strutture adeguate, l'offerta di servizi legati a due principali esigenze ben diversificate: le esigenze di aiuto per il disbrigo di alcune pratiche (acquisti e commissioni, vigilanza sui minori in momenti in cui i genitori debbono trovarsi altrove per visite mediche o altro, la preparazione di pasti, la compagnia e il sostegno alla relazione di persone anziane) come pure, d'alta parte, l'esercizio di competenze e conoscenze professionali di vario tipo e natura (piccoli lavori di giardinaggio o di manutenzione riguardanti la casa, traduzioni, assistenza nella esecuzione dei compiti scolastici, accompagnamento alla visita di mostre, musei etc.).

Tuttavia, come ribaditomi in un recente colloquio dal Presidente di una fra le più attive Banche del Tempo della provincia di Varese, quella di Saronno, l'esistenza e la crescita di una associazione di questo tipo prospera se, da parte del Gruppo Direttivo,  si pone particolare attenzione alle esigenze intrinseche che emergono da chi si accosta alla associazione: la necessità di ricostituirsi una rete di relazioni che sostengano il processo di identificazione dei singoli, posti in una condizione che li spinge a voler ricercare una dimensione di relazione amicale  più allargata.

Veniamo così al centro di questo nostro lavoro: le Banche del Tempo si rivelano uno strumento efficace con cui attuare dinamiche di facilitazione della inclusione sociale, sia a partire da gruppi di cittadini che dal basso - attraverso la collaborazione con  Enti territoriali, associazioni e sindacati, - si costituiscono e arrivano a dare vita a un nuovo organismo sociale ( down / up)  sia, nel caso in cui siano i Comuni o gli enti territoriali di livello superiore a dare vita a queste associazioni, per creare spazi di elaborazione del vissuto individuale e di sostegno reciproco (up / down).

A questo tema nell'anno 2011 è stato dedicato uno specifico  incontro di studio da parte del Coordinamento delle Banche del Tempo di Milano e Provincia, secondo un progetto approvato dalla Regione Lombardia.  La ricerca è partita dalla consapevolezza che ciascun cittadino può trovarsi  a vivere in una situazione momentanea di disagio e di fragilità, di isolamento e di difficoltà relazionale o economica, per esempio a causa dell'insorgere di una malattia improvvisa, come pure per la perdita del lavoro, oppure ancora per un trasferimento di residenza richiesto dal lavoro o per la perdita di un familiare.   

Le Banche del Tempo operano dunque non solo per venire incontro alle esigenze di tipo materiale od operative legate alla vita quotidiana e all'esercizio gratuito -per i soci- di una competenza professionale, ma creano un nuovo contesto in cui le persone, conoscendosi, possono instaurare nuovi legami di amicizia, creare identificazione di gruppo, senso di appartenenza ad una micro  - società in cui esercitare le proprie competenze di relazione, di dialogo, di scambio amicale e fraterno.

In concreto, dunque, mettendo a disposizione  le competenze di accoglienza e facilitando gli incontri e gli scambi, le Banche del Tempo possono arrivare a fungere da collante per la ricostituzione di una identità personale frammentata da esperienze di solitudine, dovute alla emarginazione o alla fragilità economica.

Certamente va considerato il fatto che nelle associazioni, quali quella di cui trattiamo ora, non vengono attivati percorsi psicologici o curate malattie per le quali il singolo deve rivolgersi ad operatori professionisti, tuttavia la creazione di gruppi (anche non istituzionalizzati) di mutuo – aiuto può essere efficace per il benessere di chi vi partecipa e necessita di  “luoghi sociali protetti” in cui attivarsi per esprimere competenze relazionali altrimenti non pienamente espresse. 

Partendo da queste premesse è possibile stendere, in forma di bozza , una check-list per la nascita di una Banca del Tempo di successo?

Accanto al gruppo promotore che, prima ancora di fare nascere formalmente la associazione, faccia esperienza della sua effettiva realizzabilità nel contesto sociale di appartenenza (quartiere, rione, Comune) occorre progettare luoghi  di incontro e soprattutto momenti dedicati alla conoscenza reciproca dei futuri soci e alla creazione di uno spirito di gruppo condiviso.

Ma come nasce di norma una Banca del Tempo?

Le Banche del Tempo nascono di norma per iniziativa di un ente civico territoriale, un Comune per esempio, oppure un ente religioso come una parrocchia, oppure ancora un sindacato o una cooperativa sociale che, insieme a un gruppo di privati cittadini, desidera ampliare o consolidare quella rete di reciproco aiuto che, come già accennato, è tipica delle relazioni di buon vicinato. Per l'efficace riuscita del progetto è consigliabile un periodo di “incubazione” all'interno del quale il gruppo promotore potrà verificare il corretto avvio della Banca.

In questo asse temporale i soci costituendi possono essere seguiti da un'altra Banca del Tempo vicina territorialmente oppure da un funzionario comunale o da altro personale con competenze necessarie, che possa fornire supporto tecnico e materiale per le prime riunioni, l'utilizzo del computer, la stesura del primo elenco dei servizi richiesti in entrata e delle disponibilità offerte in uscita, come pure per la tenuta del registro degli assegni (scambiati di norma con la indicazione del monte ore fruito o prodotto dai soci). Una volta superato il periodo di cosiddetto rodaggio, il gruppo promotore potrà pubblicizzare alla cittadinanza l'esistenza della Banca e la possibilità di fruire dei suoi servizi.

In ogni caso, gli studi di psicologia dei gruppi ci indicano che una buona parte della riuscita di questo processo dipende dal fatto che nessuno all'interno del gruppo deve risultare per così dire “insostituibile”: gli incarichi debbono ruotare fra i soci perché solo questo questo sradicherà alla radice l'eventualità (non remota) che la defezione di un membro possa produrre, come in un effetto domino, la caduta a cascata di tutte le altre tessere del mosaico.

In conclusione, le Banche del Tempo che pongono fra i propri obiettivi anche quello dell'inclusione sociale, definita come il favorire la compartecipazione di beni materiali e immateriali tra cittadini, possono assicurare alla propria comunità di appartenenza un ottimo strumento di supporto per la vivificazione del contesto sociale,  a vantaggio di tutta la collettività.

Informazioni:

 www.bancadeltemposaronno.jimdo.it 

 www.banchetempo.milano.it

 www.bdtlazio.it

Tiziano Lorenzo Vezzoli

 


 

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