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di Tiziano Lorenzo Vezzoli
"Amici
di Masolino e dintorni" a Castiglione Olona (VA), patria del cardinale
Branda Castiglioni e scrigno dei capolavori affrescati da Masolino da
Panicale
Ci occupiamo in questo articolo della citizenship,
ovverosia della consapevolezza che ciascuno ha del proprio diritto \
dovere di cittadinanza. In linea generale, quando parliamo di luoghi in
cui si esprime la cittadinanza ci riferiamo ai luoghi di azione
politica, ai consigli elettivi degli enti locali territoriali, come pure
alle associazioni di impegno sociale, sportivo, storico-culturale e, non
da ultimo, ai gruppi di rappresentanza all'interno dei luoghi di lavoro,
dove si esprime quotidianamente il talento e la personalità dei
singoli. Al settore della citizenship nella tutela del patrimonio
culturale afferisce l'Associazione "Amici di Masolino e Dintorni AMAD",
attiva presso l'antica Arcipretura di Castiglione Olona di cui è parroco
da poco don Ambrogio Cortesi, per molti anni insegnante di religione e
successivamente missionario in Perù come Fidei Donum
dell'Arcidiocesi Ambrosiana.
L'associazione AMAD si occupa di fornire accoglienza,
vigilanza e informazioni ai visitatori e ai pellegrini che visitano la
Collegiata e i capolavori di Masolino da Panicale, qui chiamato ad
affrescare il Battistero di San Giovanni Battista, il presbiterio della
Chiesa Collegiata della Beata Vergine del Rosario, anticamente
intitolata anche a San Lorenzo e Santo Stefano per volontà del fondatore
Cardinale Branda Castiglioni, fine umanista e mecenate del primo
Quattrocento (spirato nel 1443 nel palazzo gentilizio, ora Museo Civico
e sede dell'Archivio Mons. E. Cazzani).
In particolare, AMAD è un'associazione che raccoglie
oltre 40 volontari, che risultano anagraficamente compresi fra i
ventenni e gli ottuagenari, tutti impegnati con passione nell'esercizio
del proprio incarico di cittadino che lavora per tutelare e promuovere,
sia nella semplice accoglienza che nell'accompagnamento informativo ed
educativo, i visitatori in pellegrinaggio spirituale in quella che
Gabriele D'Annunzio definì "Isola di Toscana in Lombardia" in occasione
di una sua visita al borgo che lo lasciò ammirato e rapito.
Nello specifico, il complesso museale della Collegiata
fruisce di un servizio didattico specializzato per le scuole e i gruppi
- che sono accompagnati da guide professionali autorizzate - tuttavia i
visitatori e i pellegrini, se lo richiedono, possono ottenere un
accompagnamento culturale che li guidi, attraverso la risposta alle loro
domande, verso una più profonda comprensione del significato spirituale
e religioso del complesso monumentale voluto dal Cardinale Branda
Castiglioni sulle
rovine dell'antico Castrum Stiliconis (che secondo la tradizione
fu fondato nel 401 d.C dal generale Stilicone le cui spoglie
riposerebbero, secondo la vulgata più diffusa, nel sarcofago tardoantico
posto presso la Basilica Ambrosiana). Del resto, questo accompagnamento
spirituale viene offerto in tutta Europa da altre associazioni di
volontari quali per esempio "Ars et Fides" che nel proprio statuto si
pone come obiettivo quello di "collaborare con le altre realtà locali,
ecclesiali e civili, per accogliere i visitatori negli edifici sacri".
La Associazione AMAD dunque in
concreto riprende la Carta d'Angers di Ars et Fides (1988) che indica
quali siano le fondamenta di questa azione: "essere comunità cristiana
aperta; presentare ai turisti i monumenti religiosi nelle loro tre
dimensioni: storica, artistica e cristiana, in uno spirito di scambio e
di condivisione delle diverse tradizioni spirituali e culturali;
accogliere a titolo gratuito, senza accettare attività retribuite". In
alcune Diocesi, come a Firenze, a supporto di questa attività sono
istituiti specifici uffici per la Catechesi attraverso l'Arte: così
anche a Castiglione i visitatori che necessitano di supporto nella
comprensione dei valori universali e spirituali dell'arte dell'Umanesimo
possono avvalersi di volontari esperti, alcuni dei quali anche in
possesso di regolare patentino di guida turistica e dunque pienamente
inseriti, quando operano al di fuori dell'associazione AMAD, nel
circuito di operatori turistici professionali.
Le ore lavorate dai volontari,
guidati dalla Presidente Sig.ra Carla Maffioli Zanon, esperta di storia
castiglionese e collaboratrice del gruppo di studio e ricerca
Museologia.it (per cui ha tenuto diverse relazioni presso la Fiera
"Scienza e Natura" di Milano) ammontano a oltre 1800 ore annuali: da
martedì a domenica i soci AMAD accolgono i visitatori in orario estivo
(h. 10.00-13:00 e 15:00-18:00) oppure invernale (h. 9:30-12:30 e 14:30
-17:30). Questo servizio non viene svolto occasionalmente ma tutti i
giorni della settimana, tutte le settimane dell'anno, ivi compresi anche
i lunedì che risultano festivi da calendario annuale. I visitatori
ospitati e accolti sono circa 6000 ogni anno, un numero di grande
rilievo che testimonia dell'eccellenza del lavoro svolto dai soci AMAD
e insieme della efficacia del progetto pastorale della Parrocchia di
Castiglione Olona.
A queste prime cifre si
aggiungono quelle relative ai visitatori raccolti in gruppo, come le
scolaresche o i gruppi organizzati, che fruiscono dell'accompagnamento
professionale da parte delle guide turistiche abilitate e che in
biglietteria vengono accolti dal personale AMAD coordinato dalla
Presidente Carla Maffioli Zanon. I volontari sono anche aiutati a
consolidare le proprie competenze e le conoscenze pregresse attraverso
la partecipazione annuale a seminari, conferenze di aggiornamento e
workshop con tecnici e ricercatori contattati e selezionati dal gruppo
direttivo dell'Associazione. La consapevolezza che i soci - con il loro
lavoro - partecipano ad un atto di cittadinanza attiva nel campo della
tutela e promozione del patrimonio culturale viene così consolidata e
rafforzata, ciò che è confermato dal fatto che in questi anni un numero
sempre maggiore di giovani soci, anche grazie al Servizio di
Volontariato Europeo, ha studiato e condotto la propria tesi di
specializzazione sul patrimonio storico e artistico dell'antica
Arcipretura, a vantaggio di tutta la comunità castiglionese e di tutti i
visitatori che si recano, assetati di arte e bellezza, sulle rive
dell'antico borgo circondato come un'isola dalle acque dell'Olona.
Per Informazioni: Complesso
Museale della Collegiata, Castiglione Olona - Varese tel. 0331858903
www.amad.jimdo.com
(T.L.V.)
Banche
del Tempo e processi di inclusione sociale: un modello di integrazione
down-up e up-down
Le Banche del Tempo sono nate in Italia all'inizio degli
anni '90, in Emilia, dove si ebbe l'intuizione di dare vita a una nuova
forma di collaborazione fra singoli che già all'estero aveva ottenuto un
notevole successo. In particolare si fa riferimento di norma all'anno
1992 e all'iniziativa di una rappresentante dell'organizzazione
sindacale UIL di Parma per fissare una data e una collocazione precisa
per la nascita della prima di queste istituzioni associative. Al centro
dell'attività di una Banca del Tempo sta la reciprocità e l'offerta di
aiuto per le azioni della vita quotidiana o di servizi più strutturati,
come di norma avveniva, ma sempre più raramente ancora avviene, nella
migliore tradizione dei rapporti di buon vicinato.
In concreto, le Banche del Tempo operano raccogliendo
l'esigenza di sostenere, con pratiche e strutture adeguate, l'offerta di
servizi legati a due principali esigenze ben diversificate: le esigenze
di aiuto per il disbrigo di alcune pratiche (acquisti e commissioni,
vigilanza sui minori in momenti in cui i genitori debbono trovarsi
altrove per visite mediche o altro, la preparazione di pasti, la
compagnia e il sostegno alla relazione di persone anziane) come pure,
d'alta parte, l'esercizio di competenze e conoscenze professionali di
vario tipo e natura (piccoli lavori di giardinaggio o di manutenzione
riguardanti la casa, traduzioni, assistenza nella esecuzione dei compiti
scolastici, accompagnamento alla visita di mostre, musei etc.).
Tuttavia, come ribaditomi in un recente colloquio dal
Presidente di una fra le più attive Banche del Tempo della provincia di
Varese, quella di Saronno, l'esistenza e la crescita di una associazione
di questo tipo prospera se, da parte del Gruppo Direttivo, si pone
particolare attenzione alle esigenze intrinseche che emergono da chi si
accosta alla associazione: la necessità di ricostituirsi una rete di
relazioni che sostengano il processo di identificazione dei singoli,
posti in una condizione che li spinge a voler ricercare una dimensione
di relazione amicale più allargata.
Veniamo così al centro di questo nostro lavoro: le Banche
del Tempo si rivelano uno strumento efficace con cui attuare dinamiche
di facilitazione della inclusione sociale, sia a partire da gruppi di
cittadini che dal basso - attraverso la collaborazione con Enti
territoriali, associazioni e sindacati, - si costituiscono e arrivano a
dare vita a un nuovo organismo sociale ( down / up) sia, nel caso in
cui siano i Comuni o gli enti territoriali di livello superiore a dare
vita a queste associazioni, per creare spazi di elaborazione del vissuto
individuale e di sostegno reciproco (up / down).
A questo tema nell'anno 2011 è stato dedicato uno
specifico incontro di studio da parte del Coordinamento delle Banche
del Tempo di Milano e Provincia, secondo un progetto approvato dalla
Regione Lombardia. La ricerca è partita dalla consapevolezza che
ciascun cittadino può trovarsi a vivere in una situazione momentanea di
disagio e di fragilità, di isolamento e di difficoltà relazionale o
economica, per esempio a causa dell'insorgere di una malattia
improvvisa, come pure per la perdita del lavoro, oppure ancora per un
trasferimento di residenza richiesto dal lavoro o per la perdita di un
familiare.
Le Banche del Tempo operano dunque non solo per venire
incontro alle esigenze di tipo materiale od operative legate alla vita
quotidiana e all'esercizio gratuito -per i soci- di una competenza
professionale, ma creano un nuovo contesto in cui le persone,
conoscendosi, possono instaurare nuovi legami di amicizia, creare
identificazione di gruppo, senso di appartenenza ad una micro - società
in cui esercitare le proprie competenze di relazione, di dialogo, di
scambio amicale e fraterno.
In concreto, dunque, mettendo a disposizione le
competenze di accoglienza e facilitando gli incontri e gli scambi, le
Banche del Tempo possono arrivare a fungere da collante per la
ricostituzione di una identità personale frammentata da esperienze di
solitudine, dovute alla emarginazione o alla fragilità economica.
Certamente va considerato il fatto che nelle
associazioni, quali quella di cui trattiamo ora, non vengono attivati
percorsi psicologici o curate malattie per le quali il singolo deve
rivolgersi ad operatori professionisti, tuttavia la creazione di gruppi
(anche non istituzionalizzati) di mutuo – aiuto può essere efficace per
il benessere di chi vi partecipa e necessita di “luoghi sociali
protetti” in cui attivarsi per esprimere competenze relazionali
altrimenti non pienamente espresse.
Partendo da queste premesse è possibile stendere, in
forma di bozza , una check-list per la nascita di una Banca del Tempo di
successo?
Accanto al gruppo promotore che, prima ancora di fare
nascere formalmente la associazione, faccia esperienza della sua
effettiva realizzabilità nel contesto sociale di appartenenza
(quartiere, rione, Comune) occorre progettare luoghi di incontro e
soprattutto momenti dedicati alla conoscenza reciproca dei futuri soci e
alla creazione di uno spirito di gruppo condiviso.
Ma come nasce di norma una Banca del Tempo?
Le Banche del Tempo nascono di norma per iniziativa di un
ente civico territoriale, un Comune per esempio, oppure un ente
religioso come una parrocchia, oppure ancora un sindacato o una
cooperativa sociale che, insieme a un gruppo di privati cittadini,
desidera ampliare o consolidare quella rete di reciproco aiuto che, come
già accennato, è tipica delle relazioni di buon vicinato. Per l'efficace
riuscita del progetto è consigliabile un periodo di “incubazione”
all'interno del quale il gruppo promotore potrà verificare il corretto
avvio della Banca.
In
questo asse temporale i soci costituendi possono essere seguiti da
un'altra Banca del Tempo vicina territorialmente oppure da un
funzionario comunale o da altro personale con competenze necessarie, che
possa fornire supporto tecnico e materiale per le prime riunioni,
l'utilizzo del computer, la stesura del primo elenco dei servizi
richiesti in entrata e delle disponibilità offerte in uscita, come pure
per la tenuta del registro degli assegni (scambiati di norma con la
indicazione del monte ore fruito o prodotto dai soci). Una volta
superato il periodo di cosiddetto rodaggio, il gruppo promotore potrà
pubblicizzare alla cittadinanza l'esistenza della Banca e la possibilità
di fruire dei suoi servizi.
In ogni caso, gli studi di psicologia dei gruppi ci
indicano che una buona parte della riuscita di questo processo dipende
dal fatto che nessuno all'interno del gruppo deve risultare per così
dire “insostituibile”: gli incarichi debbono ruotare fra i soci perché
solo questo questo sradicherà alla radice l'eventualità (non remota) che
la defezione di un membro possa produrre, come in un effetto domino, la
caduta a cascata di tutte le altre tessere del mosaico.
In conclusione, le Banche del Tempo che pongono fra i
propri obiettivi anche quello dell'inclusione sociale, definita come il
favorire la compartecipazione di beni materiali e immateriali tra
cittadini, possono assicurare alla propria comunità di appartenenza un
ottimo strumento di supporto per la vivificazione del contesto sociale,
a vantaggio di tutta la collettività.
Informazioni:
www.bancadeltemposaronno.jimdo.it
www.banchetempo.milano.it
www.bdtlazio.it
Tiziano Lorenzo Vezzoli |